Secondo la studiosa Brenda Zimmerman ci sono tre livelli di problemi:
- Semplici
- Complicati
- Complessi
Per quelli semplici come potrebbe essere fare un dolce, basta avere la ricetta e seguirla, ovvero la ripetibilità di comportamento. Qui si può pianificare e controllare in maniera abbastanza precisa, ripetere ciò che ha funzionato in passato migliorando efficienza ed efficacia. È perciò caratterizzata da esperienza e prevedibilità.
I problemi complicati come mandare in orbita un satellite, devono essere pianificati. Per risolverli, si possono scomporre in tanti piccoli problemi semplici ma non disponiamo di una ricetta predefinita. Una volta che avremo lanciato il primo satellite avremo a disposizione un set di istruzioni, che, una volta comprese e assimilate, ci permetteranno di ripetere le azioni. Possiamo agire, fare e rifare ancora rendendolo un sistema relativamente riproducibile.
Veniamo adesso ai problemi complessi. In un momento storico nel quale il mercato è diventato “incomprensibile” perché tutto è influenzato su vari livelli, diventa quasi impossibile cogliere la complessità degli avvenimenti nella loro globalità. Adesso non basta più come nel caso di problemi complessi rifarsi all’esperienza precedente perfezionandola avendo una base pregressa su cui operare. Se volessimo ad esempio crescere un bambino, non solo non disponiamo di un manuale, ma anche l’esperienza potrebbe essere di scarso supporto poiché ogni bambino presenta caratteristiche di unicità per cui non è detto che lo stesso approccio adottato con uno, funzioni anche con un altro. La caratteristica dei problemi complessi è l’elevato livello di incertezza del loro output, cioè del risultato finale, e quindi posso solo sperimentare. Sarà quindi indispensabile adottare un approccio “prova ed errore”.
Se ti trovi a lavori costantemente in emergenza e tendi ad avere sempre gli stessi problemi, è molto probabile che alla base vi sia la mancanza di vera conoscenza di come funziona il sistema. Questo porta a lavorare esclusivamente reagendo ai problemi senza comprenderne la natura per poterli davvero risolvere. Il perché risiede nel fatto che i sistemi, intesi come aziende ma anche come individui, sono per definizione complessi.
Nelle aziende dove vige la “dipartimentalizzazione”, sono cioè organizzate in silos, la soluzione di problemi complessi è quasi impossibile. Se i sistemi e ancora di più le persone non sono Agili è quasi certo che non sarà possibile cogliere la complessità delle informazioni e degli avvenimenti nella lora interezza, perché tutto è influenzato su vari livelli.
In conclusione per risolvere e gestire i problemi è necessario prima di tutto individuare di che tipo sono e poi, solo poi, si possono apportare i correttivi utili per la loro soluzione, da quelli semplici a quelli più complessi.
E tu che tipo di problemi gestisci?
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