Nel mondo affollato e connesso di oggi, sembrerebbe paradossale parlare della solitudine dei leader.
I leader sono carismatici e socialmente attivi e nell’immaginario collettivo li vediamo circondati da un cerchio di seguaci e collaboratori.
Benchè ciò avvenga in buona parte delle loro vita sia professionale che personale, è bene sapere che dietro la facciata di successo e popolarità, molti leader affrontano una profonda solitudine che deriva dalle responsabilità e dalle sfide uniche che sono chiamati ad affrontare.
Ho scelto di scrivere su questo tema che mi manifestano molti degli imprenditori e manager che seguo, perché è evidente che, in questo momento di crisi sociale ed economica, il credere fortemente nei propri sogni, progetti e obiettivi sembra utopia ai più.
I leader, in questo, spesso si ritrovano soli. Si sentono soli. Il punto è che loro riescono a vedere e a perseguire con tenacia, passione e visione, ciò che le persone, che pensano in modo ordinario, non riescono a cogliere.
Io penso che sia necessario trovare altre forme per interpretare ciò che sta accadendo e di prendere consapevolezza che siamo nel bel mezzo di un cambiamento storico e che chi ha cura di sviluppare le abilità della leadership saprà evolversi ed accompagnare per mano le proprie sfere di influenza verso nuovi orizzonti.
Proprio per questo prendo ispirazione dal mio ultimo coachee, per parlartene in questo articolo.
Consentimi, prima di dirti cosa è riuscito a fare, di raccontarti un po’ della sua storia, per capire meglio da dove è necessario passare inizialmente.
Una persona straordinaria, general manager di una società che sta attuando dei cambiamenti significativi all’interno dell’organizzazione, che porteranno il futuro dell’azienda ad una svolta impattante nel proprio settore.
Mi ha chiesto supporto da Business Coach per aiutarlo a:
- pianificare in maniera più efficace la direzione in cui lui stesso vuole andare
- gestire, in modo più congruo, i conflitti tra i collaboratori dei gruppi che coordina, generati dall’impatto di questi cambiamenti
- e soprattutto superare la solitudine che avverte in questa fase della sua vita nel ruolo che ricopre
Le cause che possono scatenare questo senso di solitudine sono molteplici, cercherò di raggruppare le principali che ho riscontrano anche nei racconti di altri imprenditori e manager che ho seguito, affinchè si possa comprendere di più e anche trovare degli spunti utili:
- La Pressione delle Decisioni
Uno dei motivi principali della solitudine del leader è la pressione costante delle decisioni. Mentre i membri del team possono offrire e contribuire in un interscambio con suggerimenti e pareri, alla fine il leader è colui che deve prendere le decisioni finali e assumersi la responsabilità per esse. Questo peso può essere opprimente e isolante, in quanto il leader, soprattutto quando ricopre ruoli apicali, non è sempre nelle condizioni di condividere i propri dubbi e preoccupazioni con gli altri.
Accade che, per non minare la fiducia del team o del progetto in sé oppure, obbligato dagli eventi ad essere trainante e decisivo, non lascia trasparire il proprio sentire.
- La Visione Personale
Il leader deve avere una visione chiara per portare l’azienda ad un livello superiore, sostenendo con coraggio e determinazione la missione dell’organizzazione o del progetto. Questo può anche significare che si veda costretto a fare delle scelte difficili o impopolari per raggiungere gli obiettivi prefissati.
E, il più delle volte, la forza di quella visione è l’unica risorsa che ha per crederci fino in fondo e questo può isolarlo dagli altri. Dunque, avverte tutta la fatica dell’impegno, anche se sa che è opportuno perseguire, sopportare, resistere alle intemperie e insidie che si insinuano e sembrano remare contro.
- La Responsabilità per il Successo e il Fallimento
I leader sono giudicati in base al successo o al fallimento del loro lavoro. Questo significa che devono affrontare la responsabilità non solo delle decisioni, ma anche dei risultati. Quando le cose vanno bene, tendenzialmente ricevono elogi, a volte fin troppo parsimoniosi o scontati, ma quando vanno male, ecco che arriva la valanga di critiche e sfiducia. Questa responsabilità può portare a un isolamento emotivo, poiché il leader deve trovare la forza di sopportare il peso delle aspettative degli altri.
- La Difficoltà di Trovare Mentori e Consiglieri
Mentre i leader possono avere un network vasto, trovare mentori o consiglieri genuini può essere una sfida. Molte persone potrebbero cercare di avvicinarsi a un leader per il proprio interesse personale o professionale, anziché per offrire un supporto sincero. Questo può rendere difficile per il leader trovare un confidente con cui condividere le proprie sfide e le preoccupazioni che avverte.
“Beh Coach, dunque dopo questa analisi”
ti starai chiedendo
“Come un leader affronta e supera quel senso di Solitudine che prova?”
Se sei un leader o stai cercando di supportare un leader, è importante riconoscere la solitudine come una sfida legittima, umana e catartica.
Ecco alcune strategie che hanno aiutato il nostro Manager e che possono aiutare anche te ad affrontarla:
- Praticare l’autoconsapevolezza: per il leader è opportuno sviluppare l’autoconsapevolezza così da gestire lo stress e la pressione in modo sano. Il primo passo, infatti, è proprio rendersi conto che si è umani e che per portare a termine con successo un progetto, una brillante performance passa anche da giornate grigie. Quindi saper ascoltare le proprie emozioni e sensazioni permette di riconoscere il bisogno che si ha e di attuare la strategia migliore per superarle. La meditazione, lo yoga e il coaching sono strumenti utilissimi.
- Creare una rete di supporto: I leader dovrebbero cercare altri leader o professionisti con cui condividere le loro esperienze e preoccupazioni. Queste connessioni possono offrire un ambiente sicuro per discutere le sfide che accomunano la leadership. Il famoso gruppo di pari, che si crea spesso al di là della propria azienda.
- Delegare responsabilità: Spesso il leader, soprattutto in aziende poco strutturate, gestisce e governa una mole di lavoro molto impegnativa, ha ritmi incessanti e lavora ben oltre l’orario ordinario. Condividere il carico di lavoro con membri fidati del team o individuare delle figure chiave da cui farsi affiancare, può aiutare a ridurre la pressione sulla leadership e fornire un supporto essenziale.
- Sostenere il benessere mentale: La solitudine può avere un impatto significativo sulla salute mentale dei leader. E’ utile nutrirlo con attività cadenzate di riposo ed è importante cercare aiuto professionale se si sperimentano sintomi di stress, ansia o depressione.
La solitudine del leader a cui mi sono ispirata è una realtà spesso nascosta dietro la maschera del successo.
A lui è stato di profondo aiuto riconoscere questa sfida per affrontarla in modo efficace per il proprio benessere emotivo.
Ritrovando l’allineamento ai propri valori e ai principi guida delineati sia nella mission che nello scopo dell’azienda ha interagito in modo più funzionale con i propri collaboratori costruendo una rete di supporto sostenibile ed integrata agli obiettivi comuni, anche se a livelli diversi di responsabilità operativa.
Questa attitudine consente al leader di sentirsi meno solo, di ispirare gli altri a crescere e a loro volta stimolarne una futura leadership tra i collaboratori più carismatici.
E tu cosa ne pensi?
Ti riconosci in qualcuno di questi passaggi o conosci qualcuno che ha vissuto un’esperienza simile?
Ti leggo nei commenti e sarò felice di un confronto o ulteriore spunto di riflessione utile anche ad altri che leggeranno.
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