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Laura Sforza
Laura Sforza

Laura Sforza

Qualifica Extraordinary:  NLP, Extraordinary & Spiral Dynamics, HN Coach

Settore Coaching:  Life

Altre lingue parlate:  Inglese

Fascia prezzo: €€€
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Mi presento

Sono una coach certificata con una profonda passione per il potenziamento personale e professionale. Dopo aver affrontato significative sfide personali, ho trasformato la mia vita attraverso il coaching. La mia formazione include studi approfonditi in Programmazione Neuro-Linguistica (PNL) sotto la guida di maestri del calibro di Tony Robbins e Richard Bandler, oltre a specializzazioni in Strategic Intervention e relazioni interpersonali con Chloe Madanes.

Offro ai mie Coachee un approccio empatico e potenziante, utilizzando tecniche avanzate di PNL e coaching strategico per aiutare i miei clienti a superare ostacoli personali e professionali. Attraverso un percorso personalizzato, ti guido ogni verso il raggiungimento dei tuoi obiettivi, trasformando sfide in opportunità di crescita.

Che tu sia alla ricerca di una trasformazione personale, miglioramento professionale, o gestione efficace delle relazioni, sono pronta a supportarti nel tuo percorso verso il successo e il benessere.

Per scoprire di più su come posso aiutarti a realizzare il tuo potenziale, prenota ora una Intake Conoscitiva Gratuita sul mio profilo di Coachee.it.

I miei articoli su Coachee


Rientro dalle Vacanze: come trasformare l'ansia e lo stress in opportunità di crescita

Le vacanze sono un momento di pausa preziosa, un'opportunità per ricaricare le energie, esplorare nuovi orizzonti, e vivere senza l'assillo delle scadenze. Tuttavia, il ritorno alla vita di tutti i giorni può risultare complesso. Per molti, questa fase si accompagna a un senso di ansia, stress e persino tristezza. Comprendere le ragioni di questo disagio e adottare strategie efficaci può trasformare il rientro in un'occasione di crescita personale e professionale. Le Radici della Difficoltà nel Rientro La Rottura della Routine Durante le vacanze, si tende a vivere in un tempo sospeso, lontano dalle abitudini e dai ritmi frenetici del lavoro. Questo cambiamento drastico nella routine è spesso vissuto come un toccasana. Tuttavia, il ritorno alla realtà può sembrare come un brusco risveglio, con il ripristino delle vecchie abitudini e il ritorno delle responsabilità quotidiane. Questa rottura della routine rende difficile riadattarsi, generando un senso di resistenza interiore. L’Effetto Contrasto La vita vacanziera, con i suoi ritmi lenti e le sue libertà, contrasta in maniera forte con la realtà del lavoro e delle responsabilità quotidiane. Questo effetto contrasto accentua la percezione negativa del rientro, rendendo più evidente il divario tra il tempo dedicato al relax e quello dedicato agli impegni professionali. La transizione improvvisa può far emergere sentimenti di insoddisfazione e malessere. Le Aspettative Disattese Spesso, le vacanze vengono viste come un momento risolutivo, un'occasione per "resettare" la mente e tornare alla vita con una prospettiva completamente nuova. Tuttavia, al rientro, si scopre che le problematiche rimaste in sospeso prima della partenza non sono scomparse, ma attendono ancora una soluzione. Questa disillusione può amplificare lo stress e il senso di frustrazione, lasciando una sensazione di incompiutezza. Strategie Efficaci per Affrontare il Rientro dalle Vacanze   Rientro Graduale alla Routine: un approccio Step-by-Step Affrontare il rientro in maniera graduale può fare una grande differenza nel mitigare l’impatto dello stress. Pianifica di rientrare dalle vacanze con qualche giorno di anticipo rispetto alla ripresa del lavoro, in modo da avere il tempo di riadattarti alla vita quotidiana. Riprendi le tue abitudini poco a poco, evitando di riempire subito la tua agenda di impegni. Questo approccio graduale ti permetterà di adattarti senza sentirti sopraffatto/a, concedendoti il tempo necessario per rientrare nel ritmo senza stress eccessivo.   Pianificazione e Organizzazione: il Potere del Metodo La sensazione di disordine e caos che spesso accompagna il rientro può essere una delle principali fonti di stress. Una pianificazione accurata delle settimane successive può aiutarti a riprendere il controllo della tua vita. Dedica del tempo a stilare una lista delle priorità e a organizzare i tuoi impegni in modo da avere una visione chiara di ciò che ti aspetta. Strumenti come agende, planner settimanali o app di gestione delle attività possono essere dei validi alleati. La pianificazione non solo riduce l'ansia, ma ti permette anche di focalizzarti su obiettivi concreti, rendendo il ritorno più gestibile e meno caotico.   Benessere Emotivo: la Cura di Sé come fondamento Il benessere emotivo è essenziale per affrontare il rientro in maniera positiva. Prenditi il tempo per riconoscere e accettare le emozioni che provi, senza giudicarle. Se ti senti sopraffatto/a o malinconico/a, pratica l'autocompassione e concediti momenti di riflessione. La mindfulness e la meditazione sono strumenti potenti per rimanere presenti e radicati nel momento, riducendo l'ansia e lo stress. Inoltre, attività come lo yoga, le passeggiate nella natura, o semplicemente dedicare del tempo a un hobby che ti appassiona, possono aiutarti a mantenere un equilibrio emotivo e a gestire le emozioni in modo costruttivo.   Mantenere lo Spirito Vacanziero: piccoli piaceri quotidiani Un modo efficace per ridurre lo stress del rientro è mantenere nella tua vita quotidiana alcuni aspetti della vacanza che ti hanno fatto sentire bene. Potresti decidere di concederti piccole pause durante la giornata per fare attività che ti rilassano, come leggere un libro, ascoltare musica, o semplicemente bere una tazza di tè in tranquillità. Ricordare i momenti felici delle vacanze e cercare di riprodurli nella quotidianità, anche in piccole dosi, ti aiuterà a mantenere alto il morale e a non sentire il ritorno alla routine come una perdita totale di libertà.   Stabilire Nuovi Obiettivi: un nuovo inizio per crescere Il rientro dalle vacanze può essere visto come un’opportunità per fare il punto della situazione e stabilire nuovi obiettivi, sia personali che professionali. Consideralo come un nuovo inizio, un’occasione per ripartire con energia e determinazione. Definire obiettivi chiari e realistici ti aiuterà a focalizzare l’attenzione su ciò che è veramente importante per te, dando un senso di direzione al tuo rientro. Che si tratti di migliorare la tua carriera, di coltivare nuove abitudini salutari o di dedicare più tempo alle relazioni, avere un piano di azione ti darà la motivazione necessaria per affrontare il ritorno con entusiasmo.   Connessione Sociale: il supporto degli altri Non sottovalutare l’importanza del supporto sociale. Parlare delle tue emozioni e delle tue esperienze di rientro con amici, colleghi o un coach di fiducia può aiutarti a elaborare i sentimenti negativi e a trovare nuove prospettive. Partecipare a gruppi di discussione, workshop o semplicemente condividere una chiacchierata con una persona cara può ridurre il senso di isolamento e favorire un approccio più positivo e costruttivo al rientro. Il rientro dalle vacanze non deve essere per forza un momento di ansia e stress. Con le giuste strategie, è possibile trasformare questa fase in un’occasione di crescita personale e professionale. La chiave è affrontare il rientro con consapevolezza, preparazione e un atteggiamento positivo. Ricorda che ogni fine è anche un nuovo inizio, e con un po’ di impegno, puoi fare in modo che questo ritorno diventi l’inizio di qualcosa di ancora più grande e significativo nella tua vita. Hai bisogno di supporto per affrontare al meglio questo nuovo inizio? Non lasciare che l'ansia e lo stress ti blocchino. Prenota una sessione di coaching personalizzata con me e scopri adesso come trasformare il rientro dalle vacanze in un trampolino di lancio per raggiungere i tuoi obiettivi. Contattami oggi stesso per una consulenza gratuita e inizia il tuo percorso verso un futuro più sereno e realizzato!

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La Differenza tra Gioia e Felicità

Spesso si pensa che gioia e felicità siano sinonimi e rappresentano stati d'animo profondamente diversi. Mentre la felicità è una risposta emotiva a circostanze esterne, la gioia è una condizione più profonda e duratura che emerge dall'interno. Comprendere questa distinzione può aiutarci a vivere una vita più soddisfacente e appagante. Felicità: Un'Effimera Emozione La felicità è legata a momenti specifici o eventi che provocano un senso temporaneo di euforia. Può essere scatenata da una promozione al lavoro, da un complimento ricevuto o da una vacanza indimenticabile. Questo tipo di felicità, pur essendo piacevole, è transitoria e può variare notevolmente in base alle circostanze esterne. Quando queste circostanze cambiano, il sentimento di felicità può svanire rapidamente. Gioia: Una Condizione Profonda e Duratura La gioia è uno stato d'essere più stabile e duraturo. Non dipende da eventi esterni ed emerge da una profonda sensazione di pace interiore, gratitudine e apprezzamento per la vita. La gioia può essere presente anche nei momenti di difficoltà, offrendo una base solida di serenità che non viene scossa dalle sfide quotidiane. Differenze Chiave tra Gioia e Felicità Fonte: Felicità: Deriva principalmente da fattori esterni e da situazioni specifiche. Gioia: Emerge dall'interno ed è una risposta alla vita stessa, indipendentemente dalle circostanze. Durata: Felicità: Temporanea e variabile, legata a eventi specifici. Gioia: Più stabile e duratura, permea ogni aspetto della vita. Natura: Felicità: Spesso un'alta emozionale che può svanire rapidamente. Gioia: Una condizione continua di contentezza e appagamento. Vivere Nella Gioia Abbracciare la gioia come modo di vivere non significa ignorare le emozioni negative o evitare le difficoltà ma sviluppare una prospettiva che permette di trovare la pace e la contentezza anche nei momenti di sfida. La gioia ci aiuta a navigare attraverso la vita con un atteggiamento positivo e resiliente. Come Coltivare la Gioia nella Vita Quotidiana Praticare la Gratitudine: Tenere un diario della gratitudine o riflettere ogni giorno sugli aspetti positivi della propria vita può incrementare significativamente la gioia. Questo esercizio aiuta a concentrarsi sulle benedizioni presenti e non sulle mancanze. Essere Presenti: Pratiche di mindfulness, come la meditazione e la respirazione profonda, aiutano a vivere pienamente nel momento presente, riducendo lo stress e aumentando la sensazione di gioia. Coltivare Relazioni Significative: Le relazioni profonde e significative sono una fonte primaria di gioia. Investire tempo e impegno in amicizie e rapporti familiari, partecipando a conversazioni sincere e mostrando gentilezza, può rafforzare i legami e aumentare la gioia. Seguire le Proprie Passioni: Impegnarsi in attività che portano piacere e soddisfazione personale, come hobby, creatività o volontariato, può aumentare il senso di scopo e appagamento. Attività Fisica: L'esercizio fisico regolare libera endorfine, che sono noti come ormoni della felicità, contribuendo a una sensazione di benessere e gioia. Coltivare la Positività: Circondarsi di influenze positive, come persone ispiratrici, libri motivazionali o contenuti edificanti, e praticare un dialogo interno positivo può migliorare notevolmente la propria prospettiva. Abbracciare la Semplicità: Ridurre il disordine fisico e mentale, focalizzandosi su ciò che è veramente importante, può eliminare stress inutili e creare spazio per la gioia. Gioia e Successo La gioia gioca un ruolo cruciale anche nel successo personale e professionale. Le persone che vivono con gioia tendono ad essere più motivate, creative e produttive. La gioia alimenta la passione e la determinazione, permettendo di raggiungere gli obiettivi con un equilibrio sano tra vita lavorativa e personale. Creare un Ambiente di Gioia al Lavoro In un contesto lavorativo, promuovere un ambiente gioioso può portare a maggiore produttività e soddisfazione lavorativa. Incoraggiare la comunicazione aperta, celebrare i successi e creare una cultura di supporto sono strategie efficaci per infondere gioia. Inoltre, allineare il proprio lavoro con i valori e i punti di forza personali può aumentare il senso di realizzazione e gioia nel lavoro. Gioia nelle Relazioni Nelle relazioni, la gioia prospera sulla connessione e sul rispetto reciproco. Ascoltare attivamente, mostrare apprezzamento e dedicare tempo di qualità insieme sono essenziali per coltivare la gioia. Inoltre, abbracciare il perdono e lasciar andare i rancori aiuta a mantenere l'armonia e la gioia nelle interazioni. Coltivare la gioia in ogni aspetto della nostra vita può creare un effetto a catena che migliora la nostra esistenza ed anche quella delle persone intorno a noi. Abbracciare la gioia, nutrirla e lasciarla guidare la nostra vita ci conduce verso una vita piena di appagamento, scopo e felicità senza limiti. E tu, cosa farai oggi per coltivare la tua gioia interiore e vivere una vita più soddisfacente e appagante?

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La Comunicazione nelle Relazioni: prevenire i conflitti e rafforzare i legami

Nel cuore di ogni relazione risiede un potere straordinario: la comunicazione. Non si tratta solo di parole scambiate, ma di un intreccio complesso di emozioni, sguardi e gesti che possono costruire ponti o innalzare muri. Immaginiamo un dialogo che vada oltre il semplice parlare, dove ogni frase è un’opportunità per avvicinarsi, per comprendere davvero l’animo dell’altro. In questo delicato equilibrio, la capacità di riconoscere e rispondere anche ai segnali non verbali del partner può trasformare una semplice conversazione in un momento di connessione profonda. L'Importanza della Comunicazione Consapevole La chiave per evitare conflitti e costruire un legame solido risiede proprio nella comunicazione consapevole. Saper leggere i segnali di disagio e tensione, intervenendo con empatia e gentilezza, non solo previene le discussioni, ma rafforza anche il sentimento. È possibile trasformare ogni potenziale scontro in un’opportunità per crescere insieme, creando un ambiente di ascolto e supporto reciproco. Quando comunichiamo, ogni parola scelta, ogni tono utilizzato possono avere un impatto significativo. Un esempio classico è il litigio che nasce quando uno dei partner, tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro, si lamenta dicendo: “Nessuno mi capisce al lavoro”. Se a ciò si risponde con un commento superficiale o distratto come “Anche a me succede, non preoccuparti”, senza realmente mostrare empatia o comprensione, l’altro potrebbe sentirsi ignorato o non valorizzato. Questo scambio apparentemente banale può generare tensioni crescenti, alimentando sentimenti di frustrazione e isolamento. Oppure, nelle discussioni più accese, ci si accusa vicendevolmente con frasi come “Non fai mai nulla per aiutarmi”, scatenando reazioni difensive nel partner che può rispondere con altrettanta durezza: “Non è vero, sei tu che non ti accorgi di quello che faccio”. In questo tipo di interazioni, la comunicazione diventa una battaglia di recriminazioni, piuttosto che un mezzo per risolvere i problemi. La Chimica delle Relazioni Ogni interazione umana, relazioni amorose comprese, è il prodotto di un mix chimico generato attraverso parole, comportamenti e perfino con ciò che indossiamo. Se sappiamo come comunicare nel modo corretto, generando quella chimica positiva utile a prevenire i litigi, si ottengono vantaggi significativi. Adottare un linguaggio positivo e inclusivo, come ad esempio “Mi piacerebbe se potessimo organizzare meglio le faccende domestiche insieme”, può trasformare una potenziale critica in una proposta costruttiva, favorendo la collaborazione e riducendo le tensioni. Quando ascoltiamo veramente senza interrompere chi parla o giudicarlo, creiamo un ambiente sicuro in cui siamo liberi di parlare dei nostri sentimenti e bisogni. Questo tipo di ascolto attivo ed empatico rafforza il legame emotivo e promuove una comprensione più profonda. Tornando al primo esempio, quando l’altro esprime disagio a causa dello stress lavorativo, una risposta empatica potrebbe essere: “Capisco che sia molto difficile per te. Vuoi parlarne di più o preferisci fare qualcosa di rilassante insieme?”. Imparare a Riconoscere i Segnali Non Verbali La comunicazione non è fatta unicamente di parole, ma anche del linguaggio del corpo. Quando impariamo a conoscere i segnali non verbali di tensione nel partner, possiamo intervenire in modo proattivo così da anticipare e prevenire eventuali litigi. Se notiamo che l’altra persona è particolarmente silenziosa o irritabile, potremmo chiedere con gentilezza: “Hai avuto una giornata difficile? Vuoi parlare di cosa è successo?”. Una domanda formulata con attenzione e senza giudizio che consente un dialogo onesto e privo di attriti, dove si percepisce il nostro reale interesse verso il suo benessere. L'Arte del Feedback Costruttivo Un aspetto cruciale della comunicazione proattiva è il feedback costruttivo. Questo non è solo un mezzo per correggere comportamenti, ma una preziosa opportunità per rafforzare la relazione. Quando diamo feedback, dovremmo seguire alcune linee guida fondamentali: Specificità: Essere chiari e precisi nelle osservazioni per evitare fraintendimenti. Tempistica: Fornire feedback tempestivo per massimizzare la sua efficacia. Focalizzazione sul Comportamento: Concentrarsi sui comportamenti modificabili piuttosto che su attributi personali. Bilanciare il Feedback: Alternare riconoscimenti positivi e suggerimenti per miglioramenti. Promozione dell'Auto-riflessione: Incoraggiare l'individuo a riflettere su come può migliorarsi. Stabilire Obiettivi Chiari: Definire obiettivi concreti e raggiungibili. Supporto e Incoraggiamento: Offrire feedback in uno spirito di sostegno e crescita. La comunicazione è un’arte che richiede consapevolezza, empatia e l’uso corretto delle parole, un delicato equilibrio che è possibile trovare in ogni coppia. Ricordiamoci che ogni feedback, sia dato che ricevuto, è un segno di amore e fiducia nel potenziale reciproco di evolvere e migliorare. E tu, sei pronto/a a trasformare ogni feedback in un gradino verso la vetta della tua crescita personale e professionale?

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Inside Out 2: un Viaggio nel mondo delle Emozioni e come il Coaching può aiutarci a Gestirle

Recentemente, ho avuto il piacere di vedere "Inside Out 2", un film straordinario che ci porta in un viaggio emozionante e illuminante nel mondo delle emozioni umane. La Pixar ha superato se stessa ancora una volta, creando una storia che non solo intrattiene ma anche educa e ispira. Questo film non è solo per bambini; offre insegnamenti preziosi che possono essere applicati a tutte le età, rendendolo perfetto per essere di ispirazione per il mio nuovo articolo. Il Potere delle Emozioni "Inside Out 2" esplora come le emozioni si evolvono durante la crescita. All'inizio, il film si concentra su Gioia, Tristezza, Disgusto e Paura, ma man mano che i personaggi attraversano la pubertà, emergono emozioni più complesse come Ansia, Imbarazzo, Invidia e Noia. Questo riflette la realtà delle sfide emotive che i giovani affrontano oggi. La Pixar fa un lavoro eccellente nel normalizzare queste emozioni, mostrando che è naturale e sano provarle. Ecco alcune delle lezioni più preziose che ho tratto dal film: Comprendere la Complessità delle Emozioni: Le emozioni non sono sempre semplici. A volte, possiamo provare molte cose contemporaneamente, ed è perfettamente normale. Questo ci aiuta a comprendere meglio noi stessi e le persone intorno a noi. Valore di Tutte le Emozioni: Ogni emozione, anche quelle difficili come la Tristezza e la Paura, ha uno scopo. Queste emozioni ci aiutano a navigare nella vita e a proteggerci. Riconoscere il valore di tutte le emozioni è fondamentale per una crescita emotiva sana. Importanza del Sostegno: Si evidenzia quanto sia cruciale avere un sistema di supporto. Amici e familiari giocano un ruolo importante nell'aiutarci a gestire le nostre emozioni. La Comunicazione è Fondamentale: Parlare dei nostri sentimenti ci aiuta a capirli meglio. È importante esprimere come ci sentiamo piuttosto che tenere tutto dentro. Questo è un punto chiave sia nel film che nella vita reale. Accettazione di Sé: Accettare noi stessi, comprese le nostre emozioni, è vitale per il nostro benessere. Il film ci incoraggia ad essere gentili con noi stessi e a riconoscere che ogni emozione fa parte del nostro essere. Emozioni in Equilibrio: Una delle lezioni più potenti del film è l'importanza di bilanciare le emozioni. Ci mostra cosa succede quando l'Ansia prende il sopravvento sulla Gioia, sottolineando la necessità di trovare modi per far risplendere la Gioia nonostante le ansie. Come il Coaching Può Aiutare Il coaching può essere uno strumento potente per aiutare nella scoperta, riscoperta e gestione delle proprie emozioni. Attraverso il coaching, è possibile: Comprendere e Accettare le Emozioni: Un coach può aiutarti a esplorare e comprendere le tue emozioni, riconoscendo il loro valore e ruolo nella tua vita. Costruire un Sistema di Supporto: Un coach può guidarti nel costruire e mantenere un solido sistema di supporto, fondamentale per la gestione emotiva. Migliorare la Comunicazione Emotiva: Imparare a comunicare efficacemente i propri sentimenti è cruciale. Il coaching può fornire tecniche e strategie per migliorare questa abilità. Equilibrio Emotivo: Attraverso il coaching, puoi imparare a bilanciare le emozioni, trovando modi per far emergere la Gioia anche nei momenti di ansia o tristezza. "Inside Out 2" ci ricorda che siamo un insieme complesso di emozioni e che ogni emozione ha un suo valore. Accettare e comprendere questo ci rende umani e ci aiuta a crescere. Se desideri esplorare e gestire meglio le tue emozioni, il coaching può offrirti il supporto e gli strumenti necessari per vivere una vita più equilibrata e soddisfacente. Call to Action Se ti sei riconosciuto nelle emozioni descritte e vuoi imparare a gestirle meglio, contattami per una sessione conoscitiva gratuita. Insieme possiamo lavorare per scoprire il valore delle tue emozioni e come usarle per migliorare la tua vita. Non aspettare, inizia oggi il tuo viaggio verso una vita emotivamente equilibrata e appagante!

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L'Importanza dei Bisogni Umani nel Coaching

Ti sei mai domandato cosa ti spinge a fare quello che fai? La risposta a questa domanda potrebbe risiedere nella scoperta dei tuoi Bisogni Umani. I Bisogni Umani sono forze invisibili che ci guidano in ogni pensiero, in ogni emozione, in ogni decisione e in ogni azione che facciamo ogni giorno. La teoria dei Bisogni Umani, che include Certezza/Sicurezza, Incertezza/Varietà, Importanza/Significato, Connessione/Amore, Crescita e Contributo, è stata sviluppata per aiutare le persone a comprendere meglio cosa le spinge ad agire in modi specifici. Questi Bisogni universali sono i pilastri su cui costruiamo le nostre esperienze di vita e possono servire come bussola per navigare le sfide personali e professionali. I BISOGNI UMANI: UNA PANORAMICA La teoria dei Bisogni Umani si basa sull'idea che tutti gli esseri umani sono guidati da sei Bisogni fondamentali che influenzano le loro azioni e decisioni. Questi Bisogni sono: Certezza/Sicurezza: il bisogno di sicurezza, stabilità e prevedibilità nella propria vita. Incertezza/Varietà: il desiderio di cambiamento, novità e stimoli nuovi. Importanza/Significato: la necessità di sentirsi unici, importanti, speciali o riconosciuti. Connessione/Amore: il bisogno di connessioni, amore, e relazioni significative. Crescita: l'aspirazione a sviluppare le proprie capacità e a crescere continuamente. Contributo: il desiderio di contribuire alla vita degli altri e di influenzare il mondo in modo positivo. IL COACHING BASATO SUI BISOGNI UMANI Questo modello, ampiamente riconosciuto e utilizzato da figure di spicco nel settore come Tony Robbins, ci offre un framework profondo per assistere i nostri coachee nel loro viaggio di crescita personale e professionale. Nel mondo del coaching questa metodologia straordinaria ci aiuta a fornire risultati trasformativi e duraturi, offre una mappa dettagliata per comprendere e soddisfare le forze invisibili che guidano comportamenti, decisioni e relazioni. Nel mondo del coaching, comprendere e applicare la psicologia dei Bisogni Umani si è rivelato uno strumento rivoluzionario. L'IMPORTANZA NEL COACHING Personalizzazione del Percorso: capire i Bisogni Umani permette al coach di personalizzare le sessioni in base ai Bisogni predominanti del coachee. Questo approccio assicura che il percorso sia rilevante e profondamente impattante, poiché mira direttamente a ciò che il cliente necessita per sentirsi soddisfatto e completo. Risoluzione dei Conflitti: molti conflitti interni ed esterni sono il risultato di Bisogni Umani non soddisfatti o in conflitto. Un Human Needs Coach può utilizzare la comprensione di questi Bisogni per aiutare i clienti a risolvere tali conflitti, guidandoli verso soluzioni che rispettano i loro Bisogni essenziali. Promozione di una Crescita Sostenibile: attraverso l'identificazione e la promozione di strategie che mirano a bilanciare e soddisfare questi Bisogni, il coach può aiutare il coachee a intraprendere percorsi di crescita personale e professionale che sono soddisfacenti e anche sostenibili nel tempo. Una Guida Verso l'Autorealizzazione: comprendendo e bilanciando questi Bisogni, i clienti possono essere guidati a costruire una vita che risponde alle loro esigenze immediate e che li porta verso una realizzazione di sé più profonda e duratura. LA METODOLOGIA NEL COACHING I coach certificati nella metodologia de Bisogni Umani, Human Needs Coach, sono capaci a identificare quali Bisogni prevalgono nei loro coachee e come questi influenzano le loro vite. Questo approccio ci aiuta a riconoscere i Bisogni insoddisfatti, e fornisce anche strategie su come equilibrarli per raggiungere una piena realizzazione. L'Assessment iniziale, che ogni coachee riceve all’inizio del percorso guidato dai Bisogni Umani, gioca un ruolo cruciale in questo processo. Esso determina come i Bisogni sono attualmente soddisfatti e fornisce una base per le future sessioni di coaching. Questo aumenta la consapevolezza del coachee e apre anche la strada per interventi mirati che possono migliorare significativamente la loro qualità di vita. APPLICAZIONE PRATICA NEL COACHING La teoria dei Bisogni Umani si applica attraverso una serie di strumenti e tecniche specifiche. Durante le sessioni di coaching, i coach possono: Assessment Iniziale: utilizzare un questionario per identificare i Bisogni dominanti del coachee. Obiettivi Specifici: aiutare il coachee a definire obiettivi che rispondano ai Bisogni in modo più funzionale. Monitorare il Progresso: tracciare i cambiamenti nei livelli di soddisfazione dei Bisogni nel tempo. Feedback Continuo: offrire supporto su come il coachee può meglio equilibrare i suoi Bisogni per ottenere una vita più armoniosa e soddisfacente. Perché Scegliere un Human Needs Coach? Scegliere un coach certificato nei Bisogni Umani assicura che si stia lavorando con un professionista competente che ha una comprensione profonda della natura umana, un Human Needs Coach è anche addestrato a applicare questa conoscenza in modo pratico e personalizzato. Un Human Needs Coach possiede gli strumenti per facilitare un vero cambiamento, guidando i loro coachee verso il raggiungimento di una vita soddisfatta e appagante. La metodologia di coaching basata sui Bisogni Umani rappresenta un punto di svolta per molti che cercano di comprendere meglio se stessi e di navigare la vita con maggiore consapevolezza e successo. Questo modello arricchisce la pratica del coaching e fornisce anche una base solida per aiutare i clienti a navigare le complessità della vita, guidandoli verso scelte più consapevoli e realizzazioni personali significative. Se stai cercando un cambio radicale o semplicemente desideri affinare la tua traiettoria di vita, considera di intraprendere questo percorso di coaching. La tua vita potrebbe non essere più la stessa. Il tuo viaggio verso la trasformazione personale e la realizzazione personale è a portata di mano, e io posso guidarti in ogni passo del tuo cammino. Quali Bisogni Umani senti essere più dominanti nella tua vita e come influenzano le tue decisioni quotidiane? Se vuoi saperlo prenota subito una Intake Conoscitiva Gratuita con me.

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Il Feedback: come dare e ricevere un regalo di Crescita

Il feedback è il linguaggio del cambiamento e della crescita. In qualità di Trainer di Tony Robbins, ho imparato che il feedback non è solo una routine, ma una forza vitale che alimenta il nostro sviluppo continuo. È un dialogo costante tra ciò che siamo e ciò che aspiriamo a diventare. In ogni sessione, ogni feedback è un regalo, un'occasione per riflettere, apprezzare e progredire. Il Feedback: Un Cammino Condiviso verso la Crescita Il mondo di Robbins ci insegna che il feedback non è un monologo, ma una conversazione amorevole, un tango delicato che danziamo con i nostri colleghi, clienti e con noi stessi. Un dialogo autentico tra anime che si sostengono reciprocamente in un viaggio comune verso la realizzazione del sé. È una pratica di supporto reciproco, una celebrazione collettiva del nostro impegno a migliorare, a identificare e valorizzare le nostre forze, e ad accettare coraggiosamente le aree che richiedono miglioramento. È un atto di generosità e vulnerabilità, che richiede coraggio tanto nel dare quanto nel ricevere. Questo viaggio inizia con la comprensione che il feedback nasce da una posizione di connessione profonda, da un amore incondizionato e da un desiderio ardente di contribuire positivamente al percorso di crescita di un altro essere umano. Questo è il terreno fertile su cui il feedback fiorisce e si trasforma da semplice osservazione a catalizzatore di cambiamento. La Metodologia del Feedback La nostra metodologia è un'espressione di questo spirito di connessione. Il modello del feedback "che utilizziamo è un metodo che inizia e termina con il riconoscimento dei punti di forza, avvolgendo delicatamente l'area di crescita - o CANI (Constant and Never Ending Improvement) - al centro. Iniziamo con tre cose che sono state fatte magnificamente, seguite da un'area di crescita, il nostro CANI, che è un invito a raggiungere nuovi livelli di eccellenza. Il feedback si conclude con un altro punto di forza, che serve a rafforzare la fiducia e la motivazione. Questa struttura non solo celebra i successi, ma crea anche uno spazio sicuro per l'esplorazione di come possiamo elevarci ulteriormente. Principi del Feedback Efficace Dare feedback efficace è un'arte che richiede attenzione e precisione. È essenziale essere specifici, focalizzarsi sul comportamento anziché sulla persona, bilanciare i punti di forza con le aree di miglioramento, e fare tutto ciò in uno spirito di supporto e incoraggiamento. Specificità come Chiave del Successo Commenti generici lasciano poco spazio all'azione. È vitale essere specifici, delineando comportamenti concreti e fornendo suggerimenti chiari e mirati per il miglioramento. La Tempistica del Feedback Un feedback tempestivo ha maggiore impatto e rilevanza. Quando è fresco, l'individuo è più propenso a riflettere e ad applicare le raccomandazioni, cementando pratiche migliorative. Focalizzazione sul Comportamento Un feedback efficace indirizza comportamenti specifici, evitando attacchi personali e promuovendo un clima di apertura e disponibilità al cambiamento. Bilanciare il Feedback Un approccio equilibrato non solo riconosce i successi, ma evidenzia anche le opportunità di crescita, mantenendo la motivazione alta. Promozione dell'Auto-riflessione Incoraggiare l'auto-riflessione attraverso domande mirate consente all'individuo di analizzare e assumersi la responsabilità del proprio percorso di sviluppo. Stabilire Obiettivi Chiari Obiettivi chiari e realistici forniscono una direzione precisa e consentono di misurare il progresso in modo tangibile. Supporto e Incoraggiamento Il feedback deve essere dato con gentilezza e supporto. Il fine ultimo è l'evoluzione personale e professionale dell'individuo. Il Feedback come Dono Trasformativo Robbins vede il feedback non come un obbligo, ma come un regalo che può trasformare radicalmente le persone e le organizzazioni. Quando gestito correttamente, il feedback apre la porta a nuove prospettive e rinnovato entusiasmo per il miglioramento continuo. La Mia Esperienza: Imparare attraverso il Feedback Come Trainer di Tony Robbins, ho sperimentato il potere trasformativo del feedback in prima persona. Ricordo un evento in particolare, quando, sentendomi incerta sul mio approccio nel dare feedback, chiesi consiglio a un mentore. Volevo imparare a trasmettere le mie osservazioni senza causare disagio. La lezione più importante che imparai fu che il feedback è tanto un regalo per chi lo riceve quanto per chi lo dà. Quando forniamo feedback, condividiamo una parte di noi stessi, la nostra esperienza, la nostra intuizione, e soprattutto, la nostra cura per il benessere e il successo altrui. Dare feedback è un'arte che richiede sensibilità e cura, tanto quanto riceverlo richiede apertura e gratitudine. Quando riceviamo un feedback, è cruciale ringraziare e riconoscere questo dono, che sia utilizzato per la crescita o lasciato andare, la scelta è nostra. Il feedback è un regalo che, se accettato, può sbloccare potenzialità inesplorate e rinvigorire l'impegno per il miglioramento continuo. Come Leader, impariamo a utilizzare questo strumento non solo per elevarci ma per elevare coloro che ci circondano, trasformando ogni feedback in un'opportunità di crescita condivisa. Ricevere feedback può essere altrettanto impegnativo quanto darlo. Abbiamo la tendenza a difenderci o a giustificare le nostre azioni. Tuttavia, la vera maestria sta nell'accettare il feedback con grazia, riconoscendo che rappresenta una scelta: possiamo scegliere di utilizzarlo come uno strumento per la crescita o lasciarlo andare. Ecco la libertà del feedback: non è un verdetto, ma un'opportunità di miglioramento. La Proporzione del Feedback Positivo Mi è stato insegnato che per ogni area di miglioramento, dovremmo avere sei feedback positivi. Questo rapporto non è casuale; è progettato per creare un ambiente dove l'autovalutazione e il miglioramento sono bilanciati con il riconoscimento e l'apprezzamento. Nel dare feedback a noi stessi, è facile cadere nella trappola dell'autocritica. Ricordiamo di bilanciare ogni CANI con sei riconoscimenti dei nostri successi, per nutrire non solo la nostra motivazione ma anche il nostro spirito. Non siamo mai molto gentili con noi stessi, e dobbiamo imparare a farlo fin da adesso. La Danza del Feedback nel Coaching Come coach, la danza del feedback è essenziale. Con ogni passo, guidiamo e siamo guidati, impariamo e insegniamo. Il feedback diventa un dialogo che arricchisce sia il coach sia il cliente, rivelando nuove aree di potenziale inesplorato e consolidando quelli già sviluppati. È un processo che celebra il cambiamento e l'apprendimento come i più naturali e meravigliosi aspetti dell'esperienza umana. Un Invito alla Pratica del Feedback Invito tutti a praticare l'arte del feedback, sia come coach sia come individui in cerca di crescita personale. Ricordiamo che ogni feedback che riceviamo è un segno di fiducia nelle nostre capacità e un invito a esplorare la pienezza del nostro potenziale. Ogni volta che riceviamo un feedback, vediamolo come un atto di amore, un'opportunità per sviluppare la nostra autenticità e la nostra integrità. È un regalo che ci viene dato perché qualcuno crede in noi, nel nostro valore, e nella nostra capacità di superare i nostri limiti attuali. In ogni feedback ricevuto c'è un seme di amore, un segnale di fiducia nella nostra capacità di evolvere. Accogliamo ogni feedback non come un giudizio, ma come un incitamento a diventare la migliore versione di noi stessi. Nella nostra continua ricerca di eccellenza e significato, sia nella vita personale che professionale, il feedback è la nostra bussola, il nostro faro, e il nostro compagno fedele. Accogliamolo con apertura e gratitudine, e lasciamolo guidarci verso la nostra più luminosa e realizzata espressione di sé. Se sei pronto a intraprendere o proseguire questo viaggio, esplora il coaching e la crescita personale con me. Sia che tu scelga di ricevere feedback o di imparare a donarlo efficacemente, sei sulla strada verso una trasformazione che ti porterà oltre ciò che hai sempre pensato possibile. Il viaggio inizia con un semplice passo: essere aperti a ricevere e a dare questo regalo di inestimabile valore. E tu, sei pronto a trasformare ogni feedback in un gradino verso la vetta della tua crescita personale e professionale?

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L'Essenza della Leadership: Vedere, Dire e Realizzare

In un mondo dove le figure di comando si moltiplicano, la domanda emergente è: che cosa distingue effettivamente un leader autentico da un semplice detentore di potere? La leadership vera trascende la nozione di controllo, incarnando un'arte raffinata che si fonda su discernimento, integrità e capacità di agire in modo mirato e significativo. La leadership è un’arte che affascina e ispira, una chiamata che molti sentono ma pochi riescono a incarnare pienamente. Che cosa significa, dunque, essere un leader? Quali sono le qualità e le caratteristiche che definiscono un leader autentico? Questo articolo intende esplorare l'essenza della leadership, prendendo spunto dalle intuizioni di personalità come Tony Robbins, che hanno saputo definire e modellare il concetto di leadership nel tempo. Visione e Scopo: L'Anima della Leadership Un leader non si limita a occupare una posizione: ne modella la sostanza. La visione di un leader, chiara e ben definita, diventa la bussola per il suo team, orientando ogni azione verso la realizzazione di un futuro ambizioso. La visione si trasforma in missione, fornendo un senso di scopo che eleva e motiva, trascendendo le quotidiane sfide e trasformando gli ostacoli in gradini verso il successo collettivo. Integrità e Autenticità: Il Cuore della Leadership Un leader autentico è il faro della veridicità e della coerenza etica, mantenendo un'allineamento costante tra parole e azioni. Questa integrità forgiata si traduce in fiducia e rispetto, pilastri di un ambiente lavorativo salubre e collaborativo che sprona ogni individuo a esprimere il proprio potenziale. Comunicazione: Il Flusso Vitale della Leadership Il leader parla non solo per essere ascoltato, ma per ascoltare; comunica per comprendere e per essere compreso. La comunicazione di un leader va oltre la trasmissione di informazioni: è un dialogo che incoraggia il contributo di tutti e allinea i membri del team verso obiettivi comuni. Ispirazione e Motivazione: Il Fuoco della Leadership Con l'esempio personale e la condivisione di storie di riuscita, un leader sa come illuminare il percorso e incentivare ogni persona a dare il meglio di sé. La motivazione che nasce dall'interno è il carburante per una produttività sostenuta e un impegno profondo. Decisione: Il Polso della Leadership Prendere decisioni a volte significa navigare in acque incerte, ma un leader si affida a intuizione, esperienza e analisi. Valutando rischi e opportunità, un leader guida il suo team attraverso le complessità con sicurezza e lungimiranza. Adattabilità e Apprendimento Continuo: L'Orizzonte della Leadership Un leader comprende che la crescita è un viaggio senza fine. Aperto a nuove conoscenze e adattabile di fronte al cambiamento, un leader è sempre in cerca di nuove opportunità di apprendimento personale e professionale. Implementazione: Dalla Visione all'Azione L'essenza della leadership si manifesta pienamente nella capacità di attuare una visione, trasformandola in una realtà tangibile. Questo richiede non solo l'ideazione ma anche l'attuazione di un piano d'azione concreto, l'assegnazione di responsabilità e l'adattabilità ai cambiamenti di percorso. La leadership si distingue per la capacità di tradurre i sogni in risultati, guidando le persone con determinazione e strategie ben calibrate. In conclusione, la leadership è un mosaico di qualità che si fondono insieme per creare un impatto duraturo. Dal vedere la realtà come essa è, al sognare ciò che potrebbe essere, e infine all'agire per farlo accadere, i leader trasformano le visioni in realtà e spostano i confini del possibile. Sei pronto a intraprendere il tuo viaggio di leadership? Scegli di essere il leader che lascia un'impronta, che guida gli altri verso il successo e ispira il mondo con la tua visione. Il futuro attende i tuoi passi.

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Superare la Sopraffazione: ritrovare equilibrio e chiarezza nel caos

Il mondo moderno non è solo un campo di possibilità infinite, ma anche un labirinto di complessità crescenti. Ogni giorno, ci troviamo a navigare attraverso una marea di responsabilità lavorative, impegni personali, e una costante ondata di informazioni digitali che sembra non arrestarsi mai. Questo contesto, seppur stimolante, può portare a uno stato di sopraffazione, dove la nostra capacità cognitiva è messa alla prova e spesso superata dalle richieste esterne. In questo scenario, la nostra mente può sperimentare una serie di effetti negativi: dalla fatica mentale alla difficoltà di mantenere la concentrazione, fino alla compromissione della capacità di pensiero logico e decisionale. La vita moderna, con la sua complessità, ha spinto molti di noi oltre i limiti della nostra "complessità mentale", o la capacità di gestire e essere efficaci di fronte a tale livello di complessità. È importante sottolineare che questo non è un riflesso della nostra intelligenza intrinseca, ma piuttosto di come interpretiamo e interagiamo con il mondo che ci circonda. La risposta convenzionale a questa crescente pressione è spesso un tentativo di "fare di più", di estendere le nostre giornate lavorative e di ridurre il tempo dedicato al riposo e al rilassamento. Questa tendenza si riflette in aneddoti come quello di Tim Cook che si sveglia alle 3:45 del mattino. Ma per la maggior parte di noi, una tale risposta non è sostenibile né desiderabile. Non tutti abbiamo o dobbiamo avere le responsabilità di un CEO di una grande azienda, e certamente non tutti possiamo o dovremmo sacrificare il nostro benessere per rispondere alle esigenze di un'agenda sempre più piena. Proviamo a esplorare come puoi prendere il controllo della tua situazione, riducendo la sopraffazione e ritrovando un senso di chiarezza e proposito. Attraverso una serie di strategie validate, esaminiamo come sia possibile affrontare proattivamente le sfide e trasformare la sensazione di essere sopraffatti in un'opportunità per la crescita personale e professionale. Identificare le Fonti di Sopraffazione: Il primo passo per combattere la sopraffazione è riconoscerne le fonti. Chiediti: "Cosa mi causa il maggiore stress e come posso affrontarlo?". Trovare il nucleo del problema può semplificare enormemente il processo di gestione dello stress. Riformulare il Lavoro: Spesso rispondiamo all'aumento dei carichi di lavoro cercando di fare di più e più in fretta. Questo approccio, però, può essere controproducente. È cruciale prendersi un momento per valutare le nostre abitudini lavorative e chiederci se esistono modi più efficienti di operare. Impostare Limiti e Priorità: Un carico di lavoro eccessivo può essere gestito stabilendo confini chiari e priorità. Considera di limitare il tempo speso su specifiche attività o di dire di no a impegni aggiuntivi che non si allineano con i vostri obiettivi principali. Affrontare il Perfezionismo: Il perfezionismo può essere un grande nemico della produttività. Capire quando un compito è "sufficientemente buono" può liberare tempo e energia per altre attività importanti. Delegare e Esternalizzare: Considera quali compiti possono essere delegati o esternalizzati. Non tutto necessita del vostro tocco personale, e lasciar andare alcune responsabilità può alleggerire significativamente il vostro carico. La Fatica Cognitiva: Se senti che le tue capacità cognitive sono compromesse, è il momento di fare un passo indietro. Pianifica pause regolari, praticate esercizi di mindfulness e assicurati di avere un sonno adeguato. Essere sopraffatti non è un destino a cui dobbiamo rassegnarci. Con l'adozione di strategie di gestione dello stress, l'impostazione di confini sani, e la sfida delle nostre convinzioni limitanti, possiamo ridurre significativamente i livelli di sopraffazione e aumentare la nostra produttività e soddisfazione sia nel lavoro che nella vita personale. Se ri riconosci in questa descrizione e senti il bisogno di una guida per navigare attraverso le acque a volte tumultuose della vita quotidiana, ti invito a considerare il coaching come un faro verso l'equilibrio. Insieme, possiamo scoprire e implementare strategie personalizzate per gestire lo stress, ottimizzare il tempo, accrescere la tua soddisfazione e trasformare la sopraffazione in realizzazione

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Iniziamo il 2024 con Intenzione: Il Tuo Percorso di Coaching per l'Anno Nuovo

Benvenuti nel 2024, un anno di nuovi inizi e infinite possibilità. Come Coach, so che l'inizio di un nuovo anno può essere sia eccitante che intimidatorio. È il momento perfetto per riflettere su ciò che abbiamo imparato e dove vogliamo andare. Ecco perché voglio condividere con voi alcune strategie per rendere il 2024 il vostro anno più intenzionale e trasformativo. 1. Stabilire Intenzioni Chiarissime Invece di fissare risoluzioni vaghe, iniziamo l'anno stabilendo intenzioni chiare e misurabili. Chiedetevi: "Quali valori voglio guidino la mia vita quest'anno?" e "Quali sono i miei obiettivi specifici?" Le intenzioni che stabilite dovrebbero risuonare con ciò che è veramente importante per voi, allineandosi con i vostri valori fondamentali. 2. Riflessione e Gratitudine Prima di immergerci in nuove avventure, è cruciale riflettere sugli insegnamenti dell'anno passato. Quali lezioni avete imparato? Di quali successi potete essere grati? La gratitudine ci radica nel presente e alimenta la nostra energia per il futuro. 3. Creare un Piano d'Azione Con le intenzioni in mente, costruite un piano d'azione concreto. Suddividete i grandi obiettivi in piccoli passi gestibili, impostando scadenze e checkpoint lungo il cammino. Un buon piano d'azione trasforma le speranze in realtà tangibili. 4. Sviluppare Abitudini Sostenibili Concentratevi su abitudini giornaliere che sostengono i vostri obiettivi. Che si tratti di meditazione mattutina, esercizio fisico o lettura, le abitudini sostenibili sono i mattoni di ogni trasformazione. 5. Sfide Come Opportunità di Crescita Invece di evitare le sfide, accoglietele come opportunità di crescita. Ogni ostacolo superato è una vittoria verso la versione più forte e resiliente di voi stessi. 6. Mantenere l'Equilibrio Mentre vi sforzate di raggiungere i vostri obiettivi, non dimenticate l'importanza dell'equilibrio. Il tempo per il riposo e il gioco è essenziale quanto il lavoro e la produttività. 7. Essere Pronti a Ripensare e Adattarsi Se il 2023 ci ha insegnato qualcosa, è che il cambiamento è l'unica costante. Siate pronti a ripensare e ad adattare i vostri piani quando necessario. La flessibilità è una componente chiave del successo sostenibile. 8. Celebrare Ogni Passo Celebrate ogni traguardo raggiunto, grande o piccolo. Riconoscere i vostri successi costruisce fiducia e slancio. 9. Circondarsi di Supporto Positivo Sia che si tratti di amici, familiari o di una comunità di coaching, circondatevi di persone che vi sostengono e vi ispirano. 10. Mantenere la Prospettiva Quando le cose si fanno difficili, ricordatevi del quadro più ampio. Mantenere la prospettiva vi aiuterà a rimanere concentrati sui vostri obiettivi a lungo termine. Questi sono solo alcuni modi per iniziare il 2024 con il piede giusto. Come vostra Coach, sono qui per guidarvi e sostenervi in ogni passo del percorso. Ricordate: il vero cambiamento inizia con un singolo passo, fatto con intenzione e fiducia. Buon anno nuovo a tutti!

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Il Potere delle Domande nel Coaching: Accendi il Tuo Potenziale

Nel processo di coaching, le domande sono lo strumento più potente che un coach possiede. Non si tratta solo di fare domande, ma di porre quelle domande giuste che stimolano la riflessione, che sfidano e che aprono le porte a nuove possibilità. Si dice che "a domande migliori corrispondano risposte migliori", ed è proprio questo il cuore del coaching efficace. Il potere di una domanda ben posta spesso supera quello di mille risposte date. È attraverso le domande che i coach invitano i coachee a esplorare profondità nascoste, a illuminare verità celate e a scoprire potenziali inesplorati. Nella mia pratica di coaching, ho scoperto che il cuore della trasformazione risiede nell'arte di fare domande, quelle domande che spingono al pensiero, che sfidano le convinzioni e che aprono le porte al cambiamento. Il Ruolo del Coach Il coach è un maestro nel porre le domande. La sua abilità sta nel formulare domande che risvegliano la consapevolezza, che sfidano le convinzioni limitanti e che incoraggiano nuove prospettive, questa abilità è fondamentale per il processo di crescita e cambiamento del coachee. Il Potere di Una Domanda Una domanda ben formulata ha il potere di trasformare il modo in cui pensiamo, sentiamo e agiamo. Le domande possono essere come delle chiavi che aprono serrature all'interno della nostra mente, rivelando stanze nascoste di potenziale e comprensione che non sapevamo nemmeno di avere. Domande come Strumenti di Sfida Le domande nel coaching hanno anche il compito di sfidare. Quando un coachee si confronta con una domanda provocatoria, si trova davanti a una scelta: rimanere nella comfort zone delle risposte convenzionali o rischiare un salto nel vuoto dell'ignoto, dove le vere scoperte lo attendono. Una domanda come: "Quando è stata l'ultima volta che hai osato sognare più in grande?" può scuotere il coachee da una passività accettata, spingendolo verso un'esplorazione coraggiosa del possibile. Domande Migliori per Risposte Migliori Le domande migliori sono quelle che portano a risposte che illuminano, che danno energia e che motivano all'azione. Non sono domande che si accontentano di risposte superficiali; piuttosto, scavano profondamente, cercando verità più profonde. Ad esempio, invece di chiedere: "Perché non hai raggiunto il tuo obiettivo?", un coach potrebbe chiedere: "Quali lezioni hai imparato nel perseguire il tuo obiettivo che potrebbero guidarti al successo in futuro?" Esempi di Domande Potenti - Cosa significherebbe per te realizzare questo cambiamento? - Come sarebbe la tua vita se superassi questa sfida? - Quali sono le convinzioni che ti impediscono di avanzare? - In che modo la tua attuale situazione ti serve e cosa ti sta impedendo di cambiare? La Magia delle Domande Aperte Il coaching è un dialogo, un'esplorazione guidata dove le domande aperte giocano il ruolo di guide sagge. Queste non sono semplici interrogativi a cui si può rispondere con un "sì" o un "no". Sono lampade che illuminano il sentiero oscuro dell'auto-riflessione, incoraggiando il coachee a pensare più profondamente e a esprimersi più liberamente. Immagina una domanda come: "Cosa significa per te il successo?". Questa non è solo un'indagine su una definizione personale, ma un invito a viaggiare all'interno di sé, a esaminare i valori, le aspirazioni e persino le paure. Domande che Portano a Nuove Prospettive Le domande possono anche essere usate per reindirizzare il pensiero del coachee, aiutandolo a vedere le situazioni sotto una nuova luce. Ad esempio, chiedere "Cosa potresti imparare da questa esperienza?" trasforma un apparente fallimento in un'opportunità di crescita e apprendimento. La Struttura delle Domande Potenti Apertura: Le domande potenti aprono il dialogo anziché chiuderlo. "Come descriveresti la tua situazione ideale?" è un esempio di domanda che invita alla riflessione. Specificità: Mentre le domande aperte sono potenti, le domande specifiche possono aiutare a focalizzare l'attenzione. "Qual è il primo passo che puoi fare oggi per avvicinarti al tuo obiettivo?" chiede al coachee di concentrarsi sull'azione immediata. Sfida: Alcune domande sono progettate per sfidare e stimolare il cambiamento. "Se non avessi paura, cosa faresti?" è una domanda che incita il coachee a esplorare oltre i propri limiti autoimposti. Riflessione: Domande come: "Come ti sentiresti se avessi già raggiunto il tuo obiettivo?" invitano il coachee a riflettere sulle sue emozioni e sulle motivazioni personali. La Pratica del Questioning Come coach, è essenziale praticare l'arte del "questioning". Questo significa sviluppare l'abilità di ascoltare attivamente e formulare domande adeguate e funzionali al momento opportuno, in risposta a ciò che il coachee sta comunicando. Domande di Auto-Coaching Anche al di fuori delle sessioni di coaching, le domande possono essere un potente strumento di auto-coaching. Possono essere utilizzate per mantenere la chiarezza, rimanere focalizzati e rimanere responsabili nei confronti dei propri obiettivi e dei propri valori. Domande per Far Brillare la Tua Luce Il potere delle domande nel coaching è inestimabile. Attraverso l'uso di domande migliori, non solo otteniamo risposte migliori, ma permettiamo ai coachee di esplorare e scoprire soluzioni che non avrebbero considerato altrimenti. Nel cuore di ogni sessione di coaching di successo, troverai un coach che sa come porre quelle domande che fanno brillare una nuova luce sul percorso del coachee. Le domande sono la chiave che può sbloccare i più profondi livelli di consapevolezza e possono essere il catalizzatore per una trasformazione che altrimenti rimarrebbe latente. Come coach, il mio compito è di tessere domande in una conversazione che agisce come un tessuto connettivo tra il coachee e il suo potenziale inattivo. Attraverso questa pratica, ho visto persone fiorire, trasformare e reinventarsi. In molti casi, è stata proprio una domanda a innescare la scintilla del cambiamento. Nel tuo viaggio di coaching, ricorda che ogni domanda ha il potere di aprire un nuovo cammino verso il cambiamento e la crescita. Allora, ti lascio con questa domanda: "Qual è la domanda che, se ti ponessi oggi, potrebbe cambiare il corso della tua vita?"

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Superare le sfide con l'azione massiccia: il segreto dei vincenti

Nel regno della crescita personale, vari elementi si combinano per plasmare il nostro viaggio: stabilire obiettivi, accogliere sfide, nutrire ambizioni, comprendere il nostro percorso e il nostro scopo. Tra questi, due spiccano: il sapere dove si va e capire il perché, e quando questi sono abbinati all'indomabile forza dell'azione massiccia, creano una ricetta imbattibile per il successo. Un mio coachee, che chiameremo Marco, un giovane imprenditore, è venuto da me deciso a intraprendere un percorso di coaching. Aveva grandi sogni e ambizioni, ma spesso si sentiva bloccato e frustrato perché non riusciva a tradurre i suoi desideri in risultati concreti. Dopo qualche incontro abbiamo parlato dell'importanza dell'azione massiccia nel raggiungimento dei propri obiettivi. Ho poi raccontato a Marco la storia di John, un uomo comune che aveva deciso di cambiare la sua vita. John aveva un lavoro che non amava e sentiva di essere destinato a qualcosa di più grande. Decise di seguire il suo sogno di diventare un musicista di successo. John sapeva che non sarebbe stato facile, ma decise di adottare l'azione massiccia come approccio. Si impegnò a suonare la chitarra per almeno 4 ore al giorno, a scrivere canzoni e a cercare opportunità per esibirsi dal vivo. Non si risparmiò energie e dedicò tutto il suo tempo libero alla sua passione. Dopo mesi di duro lavoro e sacrifici, John iniziò a vedere i primi risultati. Venne notato da un produttore discografico e firmò un contratto per registrare il suo primo album. La sua musica iniziò a essere trasmessa in radio e presto divenne un successo. John aveva raggiunto il suo obiettivo grazie all'azione massiccia e alla sua determinazione. Come puoi applicare l'azione massiccia nella tua vita? La storia di John ispirò profondamente Marco, che decise di adottare l'azione massiccia nella sua vita. Ecco alcuni suggerimenti su come puoi applicarla anche tu: Tracciare la Rotta: Sapere Dove Si Va Ogni viaggio ha bisogno di una destinazione. Altrimenti, stai semplicemente vagando. Definire un percorso chiaro dà direzione alle tue azioni, assicurando che ogni passo, indipendentemente da quanto massivo, sia orientato allo scopo e allineato alla tua visione. Gli obiettivi sono come il progetto di un edificio: danno una visione, un progetto da seguire. Tuttavia, un progetto da solo non può erigere una struttura; servono i materiali e la manodopera. È qui che entra in gioco l'azione massiccia. Un passo audace verso il tuo obiettivo può mettere in moto una serie di eventi impossibili da fermare. Identifica ciò che ti appassiona davvero e che desideri raggiungere. Questo ti darà la motivazione necessaria per agire in modo massiccio. Il Cuore del Viaggio: Comprendere il Tuo Perché Il tuo 'perché' è la bussola che ti mantiene orientato. È la ragione profonda che alimenta la tua passione, ti mantiene motivato nei momenti difficili e funge da promemoria del quadro generale. Sapere perché sei in questo viaggio rende ogni sfida degna e ogni sacrificio significativo. La Potenza del Momento Con un percorso chiaro e un perché convincente, il passo successivo è mettersi in movimento. L'azione massiccia è il motore che ti spinge in avanti, propellendoti con un momento che è difficile fermare. Traduce le tue visioni in risultati tangibili. Non aspettare il momento perfetto o le condizioni ideali per iniziare. Prendi subito l'iniziativa e agisci senza indugio. Ogni piccolo passo conta. Superare i Limiti Lungo il cammino, incontrerai ostacoli e difficoltà. Troppo spesso ci troviamo a ristagnare, incapaci di andare oltre le barriere del comfort. L'azione massiccia è l'antidoto. Ti spinge fuori dal tuo bozzolo sicuro in un'arena in cui puoi adattarti, imparare e prosperare o vacillare. Ricordati, anche se inciampi, ti stai muovendo. Affronta i limiti con determinazione e non lasciare che ti distolgano dal tuo obiettivo. Vedi le sfide come opportunità per crescere e imparare. Carpe Diem: Sfruttare il Potere del Presente Anche se il viaggio e lo scopo sono essenziali, la magia accade veramente nel presente. Oggi, con le sue infinite possibilità, è il tuo campo di gioco. Abbraccialo con azione massiccia e trasforma quelle possibilità in certezze. Il presente è un bene prezioso. Perché oggi è più importante di ieri o della promessa di domani? Semplicemente perché l'oggi è tangibile. È un dono, presentato con infinite possibilità, e ogni momento che passa senza agire è un'opportunità persa. Ambizioni e Azioni L'ambizione è il fuoco che alimenta il nostro desiderio. Tuttavia, senza azione, questa fiamma può lentamente spegnersi. L'azione massiccia è il vento che alimenta questo fuoco, trasformando una scintilla in una fiammata. Le tue ambizioni sono solo sogni finché non vengono soddisfatte con l'azione. Definisci i passi specifici che devi compiere per avvicinarti ai tuoi obiettivi. Pianifica il tuo percorso e stabilisci delle scadenze realistiche. Rompere Confini e Barriere L'ambizione, abbinata a un percorso chiaro e a un forte perché, può a volte incontrare barriere. L'azione massiva funge da ariete, abbattendo muri e aprendo la strada a un progresso implacabile. Impegnarsi nella Sfida Quando capite che la sfida di oggi è la più importante che affronterete, vi impegnate a farla fruttare. Questo impegno si traduce in una maggiore concentrazione, persistenza e resilienza. Non ti limitare a partecipare, ma gioca per vincere. Fidarsi del Viaggio e del Viaggiatore Il percorso e lo scopo del tuo viaggio riflettono i tuoi valori e credenze fondamentali. Quando intraprendi un'azione massiccia allineata a questi, è una testimonianza della fiducia in te stesso. Sei tu che affermi la tua fiducia nel viaggio e, soprattutto, in te stesso. Intraprendere un'azione massiccia è la conferma di profonda fiducia in se stessi. Quando fai una mossa coraggiosa, invii un messaggio potente a te stesso e al mondo: "Credo nei miei sogni, nelle mie capacità e nel mio potere di fare la differenza!". Cerca ispirazione Cerca storie di successo e di persone che hanno raggiunto grandi risultati grazie all'azione massiccia. Queste storie ti daranno la motivazione e la fiducia necessarie per continuare a spingerti oltre i tuoi limiti. Prova adesso a rispondere a queste domande dentro di te: Identificazione degli Obiettivi: - Cosa vuoi veramente realizzare nella tua vita nei prossimi cinque anni? - Se potessi ottenere un risultato, quale sarebbe il più trasformativo per te ora? Ostacoli e Sfide: - Quali sono i principali ostacoli che ti impediscono di raggiungere i tuoi obiettivi? - Sei mai stato bloccato in un modello o in un'abitudine che senti ti stia trattenendo? Valori e Credenze: - Quali sono i tre valori fondamentali che guidano le tue decisioni e azioni? - Ci sono credenze limitanti che potrebbero influenzare il tuo modo di vedere te stesso e il mondo intorno a te? Relazioni e Comunicazione: - Ci sono relazioni nella tua vita che senti potrebbero beneficiare di una comunicazione migliore? - Come definiresti una relazione "di successo" o "salutare"? Sviluppo Personale: - Qual è l'ultima volta che hai fatto qualcosa al di fuori della tua zona di comfort? - In quali aree della tua vita senti il bisogno di crescere o di svilupparti ulteriormente? Riflessione sul Passato e sul Futuro: - Pensando al passato, c'è qualcosa che avresti fatto diversamente con le conoscenze che hai ora? - Se potessi dare un consiglio al tuo "io" di cinque anni fa, quale sarebbe? Azioni e Responsabilità: - Cosa stai facendo ora per avvicinarti ai tuoi obiettivi? - Come ti assicuri di rimanere responsabile delle azioni e delle decisioni che prendi? È facile perdersi nelle complessità della pianificazione e della strategia, aspettando il momento "perfetto" per agire. Ma la verità è che raramente le stelle si allineano perfettamente. Ci saranno sempre motivi per rimandare, per esitare. Comprendere dove ti stai dirigendo e perché ti stai dirigendo lì offre chiarezza e convinzione. L'azione massiccia, quindi, è lo strumento che trasforma questa chiarezza in realizzazione. Così, mentre ti trovi sull'orlo di oggi, con la destinazione chiara e lo scopo vicino al cuore, fai un salto con azione audace. Il tuo destino ti aspetta, e oggi è il ponte che ti condurrà ad esso. Ricorda che il ponte tra i tuoi sogni e la realtà è un'azione massiccia. Se sei pronto a fare il primo passo verso il successo e desideri un supporto personalizzato nel tuo percorso di crescita, non esitare a contattare un coach. Siamo qui per aiutarti a trasformare i tuoi sogni in realtà. Insieme possiamo creare un piano d'azione personalizzato e guidarti lungo il cammino verso il successo che meriti. Prenota oggi una sessione di coaching gratuita e inizia il tuo viaggio verso una vita straordinaria!

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Le Dinamiche a Spirale®: Una Lente di Ingrandimento sul Tuo Viaggio di Crescita

Immagina di trovarti all'inizio di un intricato labirinto. Ogni angolo ti presenta una scelta, ogni passo un nuovo incrocio. Senti che c'è una meta, un luogo di arrivo, ma la strada per arrivarci non è chiara. E se avessi una mappa? E se qualcuno potesse guidarti, non solo attraverso i sentieri esterni ma anche attraverso quelli interni? Benvenuto nel mondo delle Dinamiche a Spirale®. Le Dinamiche a Spirale® sono un modello evolutivo che ci aiuta a capire come pensiamo, come ragioniamo e come interpretiamo il mondo attorno a noi. È un concetto utile e innovativo per chiunque voglia approfondire la conoscenza di sé e intraprendere un percorso di crescita personale. Cosa sono le Spiral Dynamics®? Sviluppate originariamente dal Dr. Clare Graves, la teoria delle Dinamiche a Spirale® offre una profonda comprensione del comportamento umano e dell'evoluzione del pensiero. Immagina una spirale. Ogni giro della spirale rappresenta un diverso modo di pensare e vedere il mondo, un diverso stadio di consapevolezza e crescita personale. Man mano che ci muoviamo attraverso la vita, possiamo avanzare lungo questa spirale, acquisendo nuove prospettive, competenze ed esperienze. Ogni livello ha un colore, una lingua e un set di sfide e opportunità. Proprio come in un viaggio, passiamo da un livello all'altro, spesso tornando indietro, altre volte andando avanti, ma sempre imparando e crescendo. Ogni "stadio" della spirale è associato a specifici modelli di pensiero e comportamento. Ad esempio, a un livello potresti essere principalmente concentrato sul raggiungimento di successo personale e obiettivi di carriera, mentre a un altro livello potresti essere più concentrato sul benessere della tua comunità o del pianeta. Le Dinamiche a Spirale® sono utili perché offrono una mappa, un quadro di riferimento per capire dove ci troviamo nel nostro percorso di vita e crescita personale. Ci aiutano a identificare le aree in cui possiamo crescere e cambiare, e ci offrono insight su come fare quei cambiamenti in modo efficace. Come Usarle per la Crescita Personale: Auto-Consapevolezza: - Scoprire a quale livello della spirale ti trovi ti aiuta a capire meglio te stesso, i tuoi valori e i tuoi obiettivi. Identificare le Sfide: - Riconoscere i problemi o le difficoltà che stai affrontando in uno specifico stadio ti permette di affrontarli in modo più mirato. Pianificare il Cambiamento: - Utilizzare la spirale come guida ti può aiutare a stabilire obiettivi e piani di azione chiari per il tuo sviluppo personale. Navigare i Cambiamenti della Vita: - Capire la spirale ti aiuta a navigare meglio i cambiamenti della vita, fornendoti gli strumenti per adattarti e crescere in ogni nuova fase. Il Coaching attraverso la lente delle Dinamiche a Spirale® Ecco dove entra in gioco un coach specializzato in Dinamiche a Spirale®. Un coach non è solo un accompagnatore ma anche un interprete, una guida che comprende il linguaggio di ogni livello della spirale. Come un Coach in Dinamiche a Spirale® può Trasformare il Tuo Percorso Se ti trovi all'inizio di un percorso di coaching o stai considerando di iniziarne uno, ecco come un esperto in Dinamiche a Spirale® può essere la tua bussola: Comprensione Profonda: un coach ti aiuterà a comprendere i livelli della spirale e quali sono le sfide e le opportunità di quel particolare livello. Strategie Personalizzate: attraverso gli assessments, il tuo coach ti fornirà strumenti e tecniche per navigare attraverso i cambiamenti. Crescita Sostenibile: invece di cercare soluzioni rapide, un Coach in Dinamiche a Spirale® ti guiderà verso una crescita profonda e duratura. Chiara, una mia coachee, sentiva un senso di insoddisfazione nel suo lavoro attuale. Scoprendo le Dinamiche a Spirale®, e attraverso gli assessments, Chiara ha realizzato che il suo attuale stadio di pensiero era principalmente focalizzato sul successo personale, ma sentiva anche il bisogno di evolversi verso un livello dove contribuire maggiormente alla sua comunità. Questa consapevolezza l’ha guidata a esplorare nuove opportunità di carriera legate all'assistenza sociale, dove adesso può sentire che il suo lavoro ha un impatto positivo più ampio, dandole profonda soddisfazione. Le Dinamiche a Spirale® non sono soltanto un'idea o un concetto astratto. Sono come un viaggio. Un viaggio che ti spinge a guardare dentro te stesso, a mettere in discussione quello che credi e a crescere in modi che forse non hai mai considerato. E con l'aiuto di un coach, qualcuno che conosce bene questo viaggio, tutto sarà meno spaventoso e molto più emozionante. In sintesi, le Dinamiche a Spirale® sono un potente strumento per chiunque desideri capire meglio se stesso e il proprio posto nel mondo, identificare e superare le sfide personali, e creare un percorso chiaro e intenzionale per la propria crescita e sviluppo. Sei pronto per Trasformare la Tua Vita con le Dinamiche a Spirale®? Se senti che è il momento di iniziare un viaggio di scoperta e crescita personale, non esitare. Contattami ora per una Intake conoscitiva gratuita. Insieme, esploreremo come le Dinamiche a Spirale® possono fare la differenza nella tua vita, aiutandoti a comprendere meglio te stesso e il tuo percorso verso il benessere e la realizzazione personale. Non rimandare questa opportunità di cambiamento e crescita. Prenota il tuo appuntamento gratuito con me e scopri come le Dinamiche a Spirale® possono trasformare la tua vita per sempre!

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Modeling: scopri i segreti del successo e accelera il tuo percorso

Ti sei mai chiesto come alcune persone riescano ad ottenere enormi successi in campi specifici, mentre altri faticano a raggiungere risultati apprezzabili? La risposta potrebbe risiedere in una potente tecnica nota come "Modeling". Originato nella Programmazione Neuro Linguistica, il Modeling è il processo di osservazione, analisi e replicazione delle strategie mentali, emotive e comportamentali di individui di successo. Il suo obiettivo è fornirti una "scorciatoia" per raggiungere i tuoi obiettivi più rapidamente ed efficacemente. I Tre Pilastri del Modeling Il Modeling si basa su tre fondamenta essenziali: lo stato, le convinzioni e la strategia. Questi sono gli elementi chiave che devi osservare e comprendere nelle persone che hanno già ottenuto il successo nell’ambito in cui desideri eccellere. Lo Stato: questo riguarda il tuo stato emotivo e mentale. Un individuo deve essere nel giusto stato d'animo per poter imparare e replicare con successo le abilità e i comportamenti desiderati. Analizzando lo stato delle persone di successo, puoi comprendere meglio come raggiungere un mindset vincente. Le Convinzioni: ogni persona di successo ha un insieme solido di convinzioni positive che guidano le sue azioni. Identificando e adottando queste convinzioni, puoi costruire una base robusta per il tuo percorso verso il successo. La Strategia: questa componente si riferisce al piano d'azione specifico, alle tattiche e alle tecniche utilizzate dalle persone di successo per raggiungere i loro obiettivi. Analizzando e adottando queste strategie, puoi evitare molti ostacoli comuni e avanzare più rapidamente verso i tuoi obiettivi. Il Potere del Modeling nella Vita Reale Considera il caso di Elena, un’aspirante imprenditrice. Elena osserva attentamente una figura di spicco nel mondo dell’imprenditoria, analizzando lo stato mentale ed emotivo che la mantiene focalizzata e resiliente, le convinzioni positive che la sostengono, e le strategie specifiche che ha utilizzato per costruire la sua azienda. Integrando queste osservazioni nel suo approccio, Elena è in grado di evitare errori comuni e di fare progressi significativi nella creazione della sua impresa. Applicazione del Modeling L'applicazione del Modeling nella tua vita quotidiana non è un processo complicato, ma richiede impegno e attenzione. Ecco come puoi procedere: - Identifica un Modello di Riferimento: Scegli un individuo che ha ottenuto successo nell’ambito in cui desideri eccellere. - Analizza i Tre Pilastri: Osserva e analizza lo stato, le convinzioni e la strategia della persona scelta. - Applica le Osservazioni: Integra ciò che hai appreso nel tuo approccio personale. - Adatta e Modifica: Continua a monitorare i tuoi progressi e apporta modifiche secondo necessità, utilizzando il tuo modello di riferimento come guida continua. Il Modeling è più di una tecnica: è un percorso continuo di apprendimento, crescita e adattamento che ti permette di raggiungere i tuoi obiettivi in modo più efficiente e soddisfacente. Osservando e apprendendo da coloro che hanno già percorso strade simili, non solo guadagni preziosi insight, ma anche la motivazione e l’ispirazione per perseguire i tuoi sogni con rinnovato vigore e determinazione. Sei pronto a intraprendere questo entusiasmante viaggio di scoperta e realizzazione attraverso il Modeling?

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L'Abilità di Rispondere

Durante una delle mie sessioni di coaching, ho collaborato con una coachee che si è rivelata particolarmente significativa. La sua storia mi ha colpito immediatamente: aveva seguito innumerevoli corsi di crescita personale e partecipato a molte formazioni. Eppure, nonostante tutto questo impegno e investimento, non era mai riuscita a realizzare un cambiamento concreto che le portasse serenità e piena realizzazione nella sua vita. Sembrava come se fosse intrappolata in un loop continuo, come se fosse bloccata in un ciclo senza fine. Non riusciva a prendere mai le decisioni fondamentali per realizzare una profonda e duratura trasformazione. Sembrava agire, ma in realtà fuggiva dalla responsabilità verso se stessa. Creava piccoli espedienti che le davano solo l'illusione di fare progressi. Ti sei mai sentito così? Hai mai avuto la sensazione di girare in tondo, di fare sempre gli stessi passi senza mai avanzare veramente? Quante volte hai sentito di avere le risorse, la conoscenza, e qualcosa ti ha impedito di passare all'azione? Questa sessione di coaching mi ha portata a riflettere: cosa sta realmente succedendo qui? Come posso aiutare, supportare e guidare a uscire da questa situazione di blocco? Ho imparato nel mio lavoro che tutte le decisioni che prendiamo portano sempre con sé conseguenze. Ho imparato che siamo sempre noi a scegliere come vivere la nostra vita. Siamo noi ad avere la totale responsabilità di queste conseguenze. Trovo essenziale comprendere l'importanza della parola responsabilità intesa, non solo nel senso di "dovere" o di "obbligo", ma come dice la parola stessa: l'abilità di rispondere alla vita, ai suoi eventi, alle sue sfide. La responsabilità non si limita al semplice riconoscimento delle conseguenze delle nostre azioni; ci invita a entrare attivamente nel campo del gioco della vita, a partecipare pienamente, a prendere le redini delle nostre azioni. È l'antitesi della passività. Si tratta di "rispondere" nel senso più vero e profondo della parola, di affrontare ciò che ci viene posto davanti con coraggio, determinazione e consapevolezza. Quando affrontiamo la vita in modo reattivo, aspettiamo che le cose accadano per poi reagire, spesso in modo impulsivo o guidato da emozioni non adeguate. Questo può portarci a sentirci come vittime delle circostanze, senza controllo sul nostro destino. Al contrario, affrontare la vita in modo proattivo, anticipando e preparandoci alle sfide, ci permette di guidare la nostra nave con determinazione, anche attraverso le tempeste più violente. Ciò richiede riconoscere i propri schemi comportamentali, utilizzarli a nostro vantaggio e, infine, creare nuovi schemi che ci portino verso la direzione desiderata. La coachee di cui parlavo stava vivendo una fase di passività, in cui attendeva che un corso o una formazione le desse la chiave per sbloccare la sua situazione. Ma la vera chiave risiedeva nella sua capacità di rispondere, di assumersi la responsabilità di ciò che voleva veramente nella sua vita e di agire di conseguenza. Questa storia potrebbe forse sembrarti familiare. Potresti anche riconoscerti in certi tratti. La domanda fondamentale è: come è possibile uscire da questo loop? Come prendere realmente in mano la responsabilità della propria vita, riconoscendo e superando gli schemi che ci tengono bloccati? Ci tengo a sottolineare di nuovo questo concetto: il termine “responsabile” si può scomporre in due: abile di rispondere. La responsabilità è, in effetti, proprio l'abilità di rispondere, di reagire alle circostanze della vita. Proviamo a domandarci: Come tendiamo a rispondere agli eventi, alle sfide, alle opportunità e alle domande che la vita ci presenta? Tendiamo a rispondere in modo passivo, reattivo o proattivo? Queste tre differenti modalità di risposta rappresentano i diversi livelli di responsabilità che assumiamo nella nostra esistenza. Risposta Passiva: vivere in modo passivo, come faceva la mia coachee, significa lasciare che la vita ci accada, senza esercitare un controllo significativo sulle circostanze o sugli eventi. Ci si iscrive a corsi, si spera in un cambiamento, ma non si agisce attivamente per realizzarlo. Non c'è un vero impegno né un desiderio di crescita; si cerca solo un rapido sollievo o una soluzione facile. In questa modalità, siamo spesso vittime delle circostanze, aspettando che le cose cambino da sole o sperando in un intervento esterno. In questa modalità può essere confortante incolpare gli altri o il destino per le nostre sfide. Questo approccio non ci consente di realizzare il nostro pieno potenziale. Risposta Reattiva: essere reattivi significa rispondere agli eventi solo dopo che si sono verificati. Sebbene questo sia un passo avanti rispetto alla passività, poiché riconosciamo la nostra capacità di influenzare le circostanze, ci troviamo comunque sempre un passo indietro. La risposta è tardiva. Reagiamo a ciò che è già accaduto, spesso in modo impulsivo, senza una vera riflessione o pianificazione. Risposta Proattiva: la proattività rappresenta il più alto livello di responsabilità. È l'abilità di anticipare, di pianificare e di agire prima che un evento si verifichi, in modo da influenzare positivamente il futuro. La capacità di prendere in mano il controllo del nostro destino. Una persona proattiva non solo riconosce e utilizza i propri schemi comportamentali, ma cerca anche di crearne di nuovi per raggiungere i suoi obiettivi. Durante le mie riflessioni sulla situazione della mia coachee, mi è tornato alla mente un fondamentale insegnamento che ho avuto il privilegio di apprendere dal mio mentore, Anthony Robbins. Tony, una delle figure più influenti nel campo del coaching e della crescita personale, ha spesso sottolineato l'importanza dei nostri schemi comportamentali - o patterns - nella creazione della realtà che viviamo ogni giorno. Questi patterns sono profondamente radicati in noi, diventando così automatici e abitudinali che spesso operano senza che ne siamo pienamente consapevoli. L'illuminante lezione di Tony si basa su tre fondamentali passaggi per padroneggiare qualsiasi area della nostra vita. Questi tre steps, se applicati con consapevolezza e dedizione, ci offrono il potere dell'anticipazione, permettendoci di prevedere, adattarci e, infine, plasmare il nostro futuro: 1.Riconoscimento: il primo passo consiste nell'identificare e comprendere i nostri patterns, o schemi automatici, riconoscendoli quando si manifestano nella nostra vita quotidiana. La consapevolezza è il primo passo verso la vera responsabilità. Riconoscere i propri schemi comportamentali, emotivi e mentali significa avere una chiara comprensione di come reagiamo di fronte alle diverse situazioni. 2.Utilizzo: una volta identificati, possiamo iniziare ad utilizzare questi schemi a nostro vantaggio, sfruttandoli per guidare le nostre azioni in maniera produttiva. Questo non significa condizionare le circostanze, ma piuttosto comprendere quando e come utilizzare le nostre abilità e competenze per influenzare gli esiti, e ottenere i risultati che desideriamo. 3.Creazione: l'ultimo e più potente passo ci permette di andare oltre la semplice reattività. Possiamo creare nuovi schemi, nuove abitudini che si allineano con la direzione e il destino che desideriamo per la nostra vita. Raggiungere il pieno potenziale della responsabilità significa non solo utilizzare i propri schemi ma anche crearne di nuovi. Significa apprendere, crescere e adattarsi alle sfide in modo da formare nuovi pensieri, nuovi comportamenti e nuove abitudini Incorporando questi tre passaggi nella nostra vita, non solo rispondiamo alle situazioni, ma sviluppiamo una proattività che ci permette di anticipare le sfide e le opportunità, dandoci un controllo maggiore sul nostro traguardo. La mia coachee, pur avendo tutte le risorse a sua disposizione, aveva bisogno di passare dalla passività alla proattività. Aveva bisogno di riconoscere i suoi schemi, di utilizzarli a suo vantaggio e, infine, di creare nuovi patterns che la portassero davvero verso i suoi reali obiettivi. La storia della mia coachee serve come monito e come ispirazione. Non possiamo aspettarci che la vita cambi semplicemente partecipando passivamente ad essa. Dobbiamo scegliere di vivere attivamente e con azioni specifiche, di rispondere con abilità e determinazione. La responsabilità è una scelta, e come scegliamo di viverla determina la qualità della nostra vita. Rispondere attivamente alla vita significa decidere con determinazione e agire con coraggio. Significa essere responsabili delle proprie azioni e dei propri risultati. E sebbene la strada possa essere difficile, è anche l'unica che porta a una vera realizzazione. Riflettendo su queste mie parole, ti chiedo: sei pronto a fare il passo successivo per trasformare la tua vita? Sei disposto a riconoscere e interrompere i tuoi schemi, per diventare il vero protagonista del tuo viaggio? Riconoscendo che ogni decisione presa ha un impatto, e che sta a te decidere se quel risultato sarà frutto di una reazione passiva o di una risposta proattiva e responsabile? La responsabilità è la chiave per trasformare la tua esistenza e vivere una vita più intenzionale, piena e soddisfacente. Ci sono strumenti e metodi che possono aiutarti a navigare verso il tuo pieno potenziale. Ogni risposta, ogni azione e ogni decisione contribuiscono a definire il nostro percorso. Selezioniamo con cura le nostre risposte, e la vita risponderà di conseguenza. Se senti che è il momento di fare quel passo, di diventare il vero protagonista della tua storia, ti invito a esplorare un percorso di coaching. Puoi lavorare con un coach per identificare, utilizzare e creare nuovi patterns che ti guideranno verso i tuoi obiettivi e verso i tuoi sogni. Non aspettare che la vita ti accada. Prendi il controllo, agisci con determinazione e crea la vita che desideri.

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Che cos'è la Felicità?

Nel vasto mondo del coaching, una parola riveste un'importanza particolare: felicità. È la meta che molti di noi cercano, una parola carica di speranza, desideri e sogni. Come può il coaching aiutarti a trovarla?  Nel tumultuoso mare della vita, ogni individuo cerca un faro: la felicità. Questo concetto, tanto celebrato quanto sfuggente, diventa il tema centrale di molte discussioni, speculazioni e ricerche. Come possiamo avvicinarci a questo ideale? In un mondo in cui l'efficienza, la produttività e il successo sono spesso visti come le massime aspirazioni, la felicità sembra essere diventata una sorta di "Santo Graal" che tutti inseguono, ma che pochi riescono a catturare veramente. Ma cos'è davvero la felicità? E come possiamo guidare gli altri (e noi stessi) verso questa preziosa meta? La felicità, per sua natura, è elusiva e soggettiva. Quello che rende felice una persona potrebbe non avere lo stesso effetto su un'altra. Mentre la scienza si sforza di misurare la felicità attraverso vari indicatori e sondaggi, la verità è che la felicità è tanto un'emozione quanto uno stato d'animo, e varia in base alle esperienze, ai valori e alle aspirazioni individuali. Mentre alcuni la vedono come un risultato tangibile, altri la percepiscono come un viaggio, un processo in continua evoluzione. Nel coaching, lavoriamo per aiutare le persone a raggiungere i loro obiettivi e a vivere una vita appagante. Ma per fare ciò, è essenziale comprendere che la felicità non è un punto d'arrivo, ma piuttosto un viaggio. È un percorso fatto di piccole vittorie, di momenti di riflessione e di consapevolezza crescente. Attraverso la storia, molti grandi pensatori hanno riflettuto sulla natura della felicità, offrendoci aforismi che illuminano varie sfaccettature di questo concetto. "La felicità non è qualcosa di già fatto. Viene dalla tua azione." - Dalai Lama La felicità non è qualcosa che semplicemente ci capita. È il risultato delle nostre azioni, delle nostre scelte e dei nostri comportamenti. Questa frase ci incoraggia a prendere in mano le redini della nostra vita e a lavorare attivamente per la nostra felicità. Lorenzo è un artista ed è sempre stato un grande sognatore. Immaginava un futuro in cui avrebbe avuto una grande casa, una famiglia affettuosa e un lavoro di successo. Un giorno si rese conto che aspettare la felicità non la avrebbe portata a lui. Decise di agire. Iniziò nel suo piccolo, dedicando del tempo alla sua vera passione: la pittura. Ogni quadro dipinto era un passo verso la sua felicità personale. "La felicità non dipende da ciò che ci succede, ma da come lo interpretiamo." - Seneca Ogni evento della nostra vita può essere visto in modi diversi. L'interpretazione che diamo, positiva o negativa, può influenzare il nostro benessere interiore. Quando Marta perse il suo lavoro, avrebbe potuto percepire la situazione come un fallimento. Ma invece scelse di vederla come un'opportunità di vita. Iniziò a seguire alcuni corsi online, e ha scoperto una nuova passione per la scrittura. Ha deciso di aprire il suo blog, che ha avuto grande successo. La sua interpretazione positiva della situazione le portò una felicità inaspettata. "La felicità è quando ciò che pensi, ciò che dici e ciò che fai sono in armonia." - Mahatma Gandhi Quando le nostre azioni sono in linea con i nostri valori e con la nostra identità, ci sentiamo autentici e veri. Questo ci ricorda l'importanza della coerenza e dell'autenticità nella ricerca della felicità. Alessandro è un talentuoso violinista. Per anni mise da parte il suo amore per la musica per seguire una carriera "più stabile". Un giorno, però, si rese conto che la sua vita mancava di armonia. Non si sentiva più se stesso. Ha deciso di seguire il suo cuore e di tornare alla musica, trovando così una felicità autentica e profonda. "La felicità è la chiave del successo. Se ami quello che stai facendo, avrai successo." - Albert Schweitzer Seguire le proprie passioni e fare ciò che si ama porta non solo alla felicità, ma anche al successo. Elena ama fare le torte e cucinare dolci. Tutti le dicevano che avrebbe dovuto aprire una pasticceria, ma la paura del fallimento la trattenne sempre. Quando finalmente fece suo il coraggio, aprì la sua pasticceria che ora è rinomata nel suo quartiere. La sua passione è la chiave del suo successo e della sua felicità "La felicità non è una stazione dove si arriva, ma un modo di viaggiare." - Margaret Lee Runbeck La felicità non è una destinazione finale, ma piuttosto un viaggio, un percorso che percorriamo ogni giorno. Questo ci ricorda di goderci il viaggio e senza concentrarci troppo solo sulla destinazione. Marco ama viaggiare, non solo per le destinazioni insolite che sceglie. Ama l'intero processo: preparare la valigia, lo zaino, incontrare nuove persone in treno, in aereo, scoprire culture diverse. Per lui, ogni viaggio è composto da tanti piccoli ricordi felici, indipendentemente dalla sua destinazione. "Molti cercano la felicità nello stesso modo in cui cercano il cappello: lo hanno sempre in testa." - Nikolaus Lenau A volte, la felicità è più vicina di quanto pensiamo. Ciò che cerchiamo potrebbe già essere con noi e in noi, bisogna solo rendersene conto. Sara era sempre in movimento, appena finito un progetto, ne cercava subito un altro in cui lanciarsi. Un giorno, seduta nel suo giardino, circondata dalla sua famiglia, osservando suo marito e i suoi figli ridere e scherzare, realizzò che la felicità era sempre stata lì, proprio davanti ai suoi occhi. "La felicità non è avere ciò che si desidera, ma desiderare ciò che si ha." - Oscar Wilde Apprezzare ciò che abbiamo, invece di concentrarci su ciò che non abbiamo, è un passo fondamentale verso la vera felicità. Gabriele vive in una piccola casa con la sua famiglia. Non hanno molto e non desiderano molto per vivere bene. Sono sempre contenti e soddisfatti. Per loro, ogni piccolo momento insieme, ogni piccolo gesto ricevuto è un dono, e sanno apprezzare profondamente tutto ciò che hanno. "La felicità è una scelta quotidiana, non la trovi in assenza di problemi. La trovi nonostante i problemi." - Stephen Littleword La felicità è nelle nostre mani, dipende dalla nostra decisione di vederla e accoglierla nelle nostre vite. La vita di Chiara è intensa. Affronta diverse sfide a causa della sua salute. Non si è mai arresa, sceglie ogni giorno di trovare la felicità nelle piccole cose: il sorriso di suo figlio, un libro stimolante, un film gradevole, una passeggiata nel parco, una chiacchierata con amici. "Non si può trovare la felicità cercando, ma solo creando." - William Penn La felicità è un'opera d'arte, un capolavoro che ognuno di noi può creare nella propria vita. Federico ha una passione per il giardinaggio. Pianta e cura i suoi bellissimi fiori nel suo giardino. Non cerca la felicità; la crea con le sue mani, pianta dopo pianta. "La felicità è la cosa più difficile da trovare e la più facile da perdere." - Sconosciuto La felicità può essere sfuggente, ma una volta trovata, è essenziale nutrirla e proteggerla. Laura aveva tutto: successo, fama, ricchezza. Ma trascurò le relazioni personali. Quando si rese conto di ciò che aveva perso, comprese l'importanza di proteggere e nutrire la vera fonte della sua felicità: l'amore e la connessione con gli altri. Questi aforismi ci danno la possibilità di riflettere, possiamo vedere che la felicità non è sempre dove pensiamo che sia. Può essere trovata nelle piccole cose, nelle decisioni che prendiamo e nel modo in cui scegliamo di vedere il mondo. Ho deciso di accompagnare queste frasi con alcune storie dei nostri coachee, questi ci mostrano che la felicità può essere trovata in luoghi inaspettati, che spesso emerge quando scegliamo di affrontare la vita con azione, positività, forza e determinazione. Ogni storia ci offre una visione unica sulla vera essenza della felicità. Nel nostro ruolo di coach abbiamo spesso il modo di immergerci in questo tema, esplorando e celebrando i molteplici modi in cui la felicità si manifesta nelle nostre vite e in quelle dei nostri clienti. La nostra missione è guidare i nostri coachee verso una maggiore consapevolezza e autorealizzazione. La felicità è un viaggio unico per ognuno di noi, ricco di sfide e scoperte. Comprendere la natura della felicità di ognuno di noi è fondamentale in questo processo. Nel mondo del coaching, abbiamo l'opportunità e il privilegio di accompagnare i nostri coachee in questo percorso, aiutandoli a scoprire la loro definizione personale di felicità per poi costruire una vita in cui essa prosperi. Come coach, la nostra responsabilità non è solo mostrare la strada, ma camminare al fianco dei nostri clienti, condividendo e celebrando ogni piccola scoperta, ogni passo in avanti, ogni momento di realizzazione. E mentre guidiamo gli altri, anche noi continuiamo a imparare e a crescere, avvicinandoci sempre di più a questa vera essenza: La Felicità viene dall'interno: spesso cerchiamo la felicità in fattori esterni: successo, riconoscimenti, beni materiali. Ma la vera felicità, quella profonda e duratura, proviene da dentro di noi. È legata alla nostra percezione soggettiva, ai nostri valori e alle nostre relazioni. La Felicità è un Processo: non si tratta di un'emozione statica, ma di un'evoluzione continua. Attraverso il coaching, possiamo imparare a vedere la felicità come un processo di crescita e autorealizzazione. La Felicità è Gratitudine: numerose ricerche hanno dimostrato che praticare la gratitudine può avere un impatto positivo sul nostro benessere generale e sulla nostra percezione della felicità. La Felicità si trova nel Presente: anziché rimuginare sul passato o preoccuparsi del futuro, trovare gioia nel momento presente è fondamentale. Ci sono molti modi che possono aiutarci a centrarci sul "qui e ora", coltivando un sentimento di felicità. La felicità è un mosaico di emozioni, azioni, pensieri e interpretazioni. È un affascinante viaggio, che ci offre gli strumenti per comprendere meglio la nostra vita e per costruire un futuro di realizzazione e soddisfazione. In un mondo in cui ci si sforza costantemente di ottenere di più, di fare di più, di essere di più, può essere rivoluzionario fermarsi e chiedersi: Cosa mi rende veramente felice? In questa domanda, e nelle risposte che seguono, possiamo trovare il vero significato della vita. La felicità, come abbiamo visto non è qualcosa che può essere facilmente definito o misurato. Ma è qualcosa che può essere vissuto, apprezzato e condiviso. È un viaggio, una serie di momenti e scelte, decisioni, e, soprattutto, è qualcosa che viene da dentro e che ci da una direzione. Un sentimento da vivere pienamente, con passione e gratitudine. Come coach, abbiamo il privilegio di far parte di questo viaggio, celebrando e sostenendo coloro che cercano di trovare la loro strada verso una vita più felice e appagante. Attraverso il coaching, possiamo facilitare questo viaggio, offrendo strumenti, risorse e supporto per esplorare la vera natura della felicità e come essa può essere realizzata nella vita di ogni individuo. Possiamo aiutare i nostri coachee a scoprire il potere di definire e riscrivere la propria storia di felicità, di saper navigare attraverso le sfide della vita, di saper trovare gioia nelle piccole cose e a riconoscere che la bellezza si trova in ogni momento. Con il giusto sostegno, orientamento, riflessione, determinazione e autenticità possiamo tutti trovare la nostra strada verso la vera felicità. La ricerca della felicità è un viaggio che vale la pena di intraprendere, un viaggio che arricchisce, illumina e trasforma.

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Hai visto il nuovo film di Barbie?

Il Potere dell'Energia Femminile e Maschile nel Nuovo Film di Barbie L'ultimo film di Barbie non è solo un'opera cinematografica per bambini. È diventato un vero e proprio fulcro di discussione e introspezione per gli adulti. Sorprendentemente, Barbie ha dato una lezione sulla comprensione dell'energia femminile e maschile nella società moderna, ed è proprio su questo che desidero soffermarmi. Energia Femminile e Maschile: Una Nuova Prospettiva Prima di tutto, è essenziale distinguere tra genere ed energia. Contrariamente a quanto potrebbe suggerire l'opinione comune, l'energia femminile non è riservata alle donne e quella maschile agli uomini. Queste energie sono forze interiori presenti in ciascuno di noi, indipendentemente dal nostro genere. L'energia femminile è spesso legata a qualità come l'empatia, l'intuizione e l'apertura emotiva. Questa energia incoraggia la connessione, la comunicazione e l'accudimento. Dall'altra parte, l'energia maschile è associata a tratti come la logica, l'assertività e l'orientamento verso obiettivi. Questa energia spinge verso la protezione, la pianificazione e la strategia. Barbie: Un Icona Rinnovata Nel nuovo film, Barbie non è più solo un simbolo della moda. Lei rappresenta un individuo multidimensionale che unisce in sé sia l'energia femminile che quella maschile, sottolineando l'importanza dell'equilibrio interiore. La trama del film mostra i problemi generati dalle rigide aspettative sociali. I personaggi che enfatizzano eccessivamente una delle due energie spesso si sentono incompleti o in conflitto. Questa rappresentazione ci ricorda quanto sia fondamentale riconoscere, onorare e bilanciare le due energie che vivono in ognuno di noi. Impatto e Riflessione nella Vita Quotidiana Nelle relazioni contemporanee, molte donne stanno esplorando ruoli tradizionalmente associati all'energia maschile, come ad esempio in ambito professionale. Tuttavia, se una persona si sente forzata in un ruolo energetico non allineato con la sua natura, può emergere uno stress relazionale. Lo stesso vale per gli uomini che esplorano le loro energie femminili. Per una Società Equilibrata: Azioni e Soluzioni Autoconsapevolezza: La prima tappa del percorso è l'introspezione. Identifica l'energia con cui risuoni maggiormente e rifletti su come si manifesta nella tua vita. Educazione: utilizza mezzi come film, libri e discussioni per esplorare e condividere le idee su queste energie. Sfidare le Norme Sociali: non lasciarti circoscrivere dai ruoli tradizionali di genere. Ascolta la tua essenza interiore e vivi in armonia con essa. Comunicazione Aperta: discuti con il tuo partner delle tue energie dominanti e scopri come queste possono influenzare la vostra relazione. Impegno Attivo: esplora attività che connettono sia con l'energia femminile che con quella maschile. Questo può aiutare a trovare un equilibrio personale. In conclusione, in un mondo in cui gli stereotipi e le aspettative sono potenti, l'invito è quello di trovare il proprio equilibrio interiore, come ci suggerisce Barbie in questo film sorprendentemente profondo. Onorare e bilanciare le energie femminili e maschili in noi può essere la chiave per vivere una vita autentica e appagante.

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Contraddizioni Costruttive. Come i Paradossi Potenziano la Crescita.

La vita è un labirinto di sorprese, un gioco di luci ed ombre, una danza tra certezze e incertezze. Ogni giorno, ci confrontiamo con paradossi che ci sorprendono, ci stupiscono, a volte ci deludono o addirittura ci portano frustrazione. Questi paradossi, apparentemente contraddittori, sono ciò che rende il viaggio della vita così affascinante e imprevedibile. Un paradosso è una situazione, un'idea o un concetto che sembra contraddire il buonsenso comune, eppure esiste. Ad esempio, come può una cosa essere sia se stessa che il suo contrario? Come può il fallimento portare al successo? Come può la vulnerabilità essere la fonte della nostra forza? Questi sono solo alcuni dei molti paradossi che incontriamo nella vita. Alcuni paradossi possono farci sentire sconcertati o confusi, possono sembrare ingiusti o irragionevoli. Ma è proprio in questi momenti di confusione e incertezza che possiamo trovare la chiave per comprendere noi stessi e il mondo che ci circonda. I paradossi, con le loro contraddizioni e ambiguità, ci sfidano a pensare in modo diverso, a guardare oltre le apparenze, a cercare risposte più profonde. La vita è un affascinante intreccio di paradossi. Le contraddizioni si nascondono in ogni angolo, creando un panorama di sfide e opportunità. La bellezza dei paradossi è che ci ricordano l'immensa complessità e varietà della vita. Ci ricordano che non esistono risposte facili o soluzioni semplici. E ci invitano a esplorare, a interrogare, a sperimentare, a crescere. Nel mondo del coaching, i paradossi non sono visti come ostacoli, ma come opportunità. Sono la chiave per sbloccare il nostro potenziale e realizzare la nostra visione. Nel mondo del coaching, dove i paradossi possono essere potenti strumenti di crescita e trasformazione. Ecco perché, in questo articolo, esploreremo sette paradossi fondamentali nel mondo del coaching. Vedremo come ogni paradosso può essere un potente strumento di trasformazione, e come possiamo utilizzare questi paradossi per promuovere la nostra crescita personale e professionale. Perché in un mondo fatto di paradossi, la chiave sta nell'abbracciare l'incertezza, non nell'evitarla. Paradosso Numero 1: Fallire per Riuscire Nel coaching, il fallimento non è considerato la fine, ma l'inizio. Sembra un paradosso, ma è proprio attraverso i nostri fallimenti che scopriamo le nostre vere potenzialità. Il fallimento è un maestro severo, ma efficace, che ci mostra dove dobbiamo concentrarci per migliorare e crescere. L'arte del coaching ci insegna a vedere il fallimento non come un ostacolo, ma come un trampolino di lancio verso il successo. Paradosso Numero 2: Ascoltare per Parlare Un buon coach sa quanto sia importante ascoltare. Nonostante sia un paradosso, ascoltare può effettivamente migliorare il nostro modo di comunicare. Quando ascoltiamo attentamente, comprendiamo meglio le prospettive altrui, apprendiamo nuove informazioni e costruiamo un rapporto di fiducia. Ascoltando, un coach può capire le sfide, le aspirazioni e i sogni del coachee, offrendo suggerimenti più personalizzati e efficaci. Paradosso Numero 3: Essere Vulnerabili per Essere Forti La vulnerabilità è spesso vista come una debolezza, ma in realtà è una grande forza. Il coaching incoraggia l'apertura e la sincerità, permettendo ai coachee di esplorare le proprie paure, ansie e insicurezze. Questa esposizione crea un ambiente di apprendimento e crescita, dove si può scoprire come affrontare le sfide e superare gli ostacoli. Attraverso la vulnerabilità, possiamo imparare a essere più forti. Paradosso Numero 4: Cambiare per Rimanere Se Stessi Uno degli obiettivi principali del coaching è il cambiamento: cambiare abitudini, comportamenti, credenze o prospettive. Eppure, in questo processo di cambiamento, scopriamo e consolidiamo la nostra vera identità. È il paradosso di cambiare per rimanere noi stessi, di evolvere continuamente pur rimanendo fedeli a chi siamo. Questo processo ci aiuta a sviluppare una migliore consapevolezza di sé e ad allineare le nostre azioni con i nostri valori. Paradosso Numero 5: Lasciare Andare per Tenere Nel coaching, spesso ci si rende conto che per raggiungere ciò che desideriamo veramente, dobbiamo prima lasciare andare ciò che non ci serve più. Questo può includere vecchie abitudini, convinzioni limitanti, o persino relazioni che non ci nutrono più. È il paradosso del lasciare andare per tenere: solo quando creiamo spazio nella nostra vita, possiamo accogliere nuove opportunità e esperienze. Paradosso Numero 6: Accettare per Cambiare L'accettazione può sembrare l'opposto del cambiamento, ma in realtà, è il primo passo verso di esso. Prima di poter cambiare, dobbiamo accettare la realtà così com'è, incluso accettare noi stessi con tutte le nostre forze e debolezze. Solo allora possiamo capire veramente cosa vogliamo cambiare e come farlo. Paradosso Numero 7: Essere Presente per Progettare il Futuro Il coaching ci insegna l'importanza di essere presenti, di vivere il momento attuale. Tuttavia, paradossalmente, è proprio attraverso la presenza che possiamo progettare efficacemente il nostro futuro. Essere pienamente presenti ci permette di comprendere meglio i nostri desideri, le nostre emozioni, e le nostre reazioni, fornendoci informazioni preziose per costruire il futuro che desideriamo. In un certo senso, solo vivendo pienamente il presente possiamo davvero influenzare il nostro futuro. Un mondo fatto di paradossi è un mondo ricco di lezioni e opportunità. Nel coaching, questi paradossi non sono solo accettati, ma abbracciati come strumenti di trasformazione. Sia che si tratti di fallire per riuscire, ascoltare per parlare, essere vulnerabili per essere forti o cambiare per rimanere se stessi, ogni paradosso può essere un passo verso una maggiore comprensione e crescita personale. Ricorda, la chiave sta nell'abbracciare i paradossi, non nell'evitarli.

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Perché Ho Deciso di Essere una Coach

Sin dall'infanzia, le storie giocano un ruolo fondamentale nel modellare la visione del mondo. Ce ne è una in particolare che ha radicalmente modellato la mia visione del mondo: la storia della stella marina. La storia è questa:   C'era una volta…  un vecchio che andava al mare per scrivere. Aveva l'abitudine di camminare sulla spiaggia ogni mattina prima di iniziare il suo lavoro. Una mattina presto, stava camminando lungo la riva dopo che era passata una grande tempesta e trovò la vasta spiaggia disseminata di stelle marine a perdita d'occhio, che si estendevano in entrambe le direzioni. In lontananza, il vecchio notò un ragazzino che si avvicinava. Mentre il ragazzo camminava, ogni tanto si fermava e man mano che si avvicinava, l'uomo poteva vedere che ogni tanto si chinava per raccogliere un oggetto e gettarlo in mare. Il ragazzo si avvicinò ancora e l'uomo gridò: “Buongiorno! Posso chiederti cosa stai facendo? Il ragazzino si fermò, alzò lo sguardo e rispose: “Sto lanciando stelle marine nell'oceano. La marea le ha trascinate sulla spiaggia e non possono tornare nel mare da sole”, ha risposto il giovane. "Quando il sole sarà alto, moriranno, a meno che non si gettino di nuovo in acqua." Il vecchio rispose: “Ma ci devono essere decine di migliaia di stelle marine su questa spiaggia. Temo che non sarai davvero in grado di fare molta differenza. Il ragazzo si chinò, raccolse un'altra stella marina e la lanciò il più lontano possibile nell'oceano. Poi si voltò, sorrise e disse: "Ha fatto la differenza per quella!"   Questa storia l’ho ascoltata non nella mia infanzia, l’ho ascoltata per la prima volta da adulta, qualche anno fa, raccontata da Tad, mio grande mentore. Dal primo momento che l’ho sentita raccontare è subito entrata nella mia anima e ha radicalmente influenzato il corso della mia vita. Mi ha affascinata e ispirata, diventando la mia ragione di vita.   Grazie alla sua lezione di compassione e dedizione mi ha guidata a diventare una Coach.   Nella storia della stella marina, un vecchio e un ragazzino condividono un'interazione che svela una verità fondamentale della vita: un piccolo gesto può fare una grande differenza. Il ragazzo, vedendo una spiaggia coperta di stelle marine lasciate lì dalla marea, non si lascia sopraffare dall'immensità del problema. Al contrario, raccoglie una stella marina alla volta e la lancia nel mare, sostenendo con fermezza che il suo gesto fa la differenza per quella singola stella marina.   Questa storia mi ha insegnato l'importanza dell'individualità, dell'impegno personale e dell'impatto che possiamo avere sulle vite degli altri. E questa lezione è stata decisiva nel mio percorso verso il coaching.   Nel coaching, come il ragazzino nella storia, affronto le sfide delle persone che mi cercano per sostenerle e guidarle. Queste sfide, a volte, possono sembrare schiaccianti, come le migliaia di stelle marine su quella spiaggia. Ma ho imparato che, spesso, è sufficiente concentrarsi su una sfida alla volta, un problema alla volta, una persona alla volta, per fare la differenza.   La mia decisione di diventare una Coach è stata alimentata dalla convinzione che ogni individuo conta e che, nonostante le sfide possano sembrare insormontabili, possiamo fare la differenza nelle vite degli altri, con i nostri piccoli gesti, con il nostro aiuto, con il nostro supporto. Allo stesso modo, il ragazzino della storia sapeva che non poteva salvare tutte le stelle marine, ma ha scelto di fare del suo meglio per salvare quelle che poteva. Questo è lo spirito che cerco di portare nel mio lavoro come coach.   Inoltre, il coaching mi permette di fare la differenza nella vita di qualcuno, proprio come il ragazzino ha fatto con le stelle marine. Potrebbe essere aiutando una persona a superare un ostacolo personale, a raggiungere un obiettivo professionale, o a scoprire una nuova prospettiva sulla vita.   Il coaching, in effetti, è una manifestazione della lezione intrisa nella storia della stella marina. È la mia maniera personale di lanciare stelle marine nell'oceano. È il mio modo di fare la differenza, di trasmettere amore, passione, gentilezza e comprensione. E ogni volta che aiuto qualcuno so di aver fatto una grande differenza per quella persona.   La mia scelta di essere una Coach non è stata una decisione presa alla leggera. È stata guidata dalla mia convinzione nella forza e nel potere della determinazione, della preparazione, della competenza, della professionalità, della gentilezza, dell'amore e della compassione. Valoro fondamentali nella mia vita.   Sono convinta che attraverso il mio lavoro possa lasciare il mondo un po' migliore di come l’ho trovato, un'azione, una persona, una "stella marina" alla volta.

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Il dolore: una realtà inevitabile. La sofferenza: una questione di scelta.

Il dolore fa parte della vita, la sofferenza è un'opzione: Capire il potere della prospettiva Tutti noi abbiamo sentito dire che la vita è come una montagna russa, un viaggio fatto di alti e bassi, di salite e discese. È piena di colpi di scena, di svolte improvvise, di dossi sorprendenti e di bellissimi percorsi rettilinei. Uno degli elementi più comuni di questo viaggio, che ci accomuna tutti, è l'esperienza del dolore. Tutti, indipendentemente dall'età, dal sesso, dalla razza o dal contesto socio-economico, attraversano esperienze dolorose nella vita. Tuttavia, ciò che differenzia il viaggio di ogni individuo è il modo in cui gestisce questi momenti dolorosi e se permette o meno che queste esperienze si trasformino in sofferenza. Il dolore fa parte della vita Il dolore, fisico o emotivo, è un'esperienza universale, una parte inevitabile dell'essere umano. È un linguaggio che il corpo o la mente usano per dirci che qualcosa non va bene. Quando si tocca una piastra calda, la mano sente il dolore, un segnale che invita ad allontanarsi per evitare ulteriori danni. Allo stesso modo, il dolore emotivo provocato da una perdita, da un tradimento o da una delusione ci segnala di andare nel nostro interno, rivalutare e imparare. Il dolore può fungere da catalizzatore per la crescita e la trasformazione. Molte persone di successo raccontano spesso di esperienze passate di dolore che sono diventate punti di svolta nella loro vita. Sono in grado di incanalare l'energia del dolore in motivazione e forza, usandola come carburante per lavorare di più, spingersi oltre e raggiungere nuove vette. Diventa parte della storia della loro vita, ma non in modo debilitante. La sofferenza è un'opzione Mentre il dolore è universale e inevitabile, la sofferenza è soggettiva e opzionale. La sofferenza è la resistenza psicologica al dolore, un'amplificazione del dolore attraverso i nostri pensieri, percezioni e atteggiamenti. È lo stato prolungato di angoscia e negatività che si verifica quando lasciamo che il dolore ci consumi, invece di affrontarlo di petto e usarlo come catalizzatore per il cambiamento e la crescita. La sofferenza spesso nasce dal rifiuto di accettare la realtà del nostro dolore. Cresce nel terreno fertile della negazione, del risentimento e del rimpianto. Cominciamo a soffrire quando ci aggrappiamo al nostro dolore, lo rivisitiamo ripetutamente nella nostra mente e lasciamo che ci definisca. Ma c'è una buona notizia: poiché la sofferenza è legata ai nostri pensieri e alle nostre percezioni, abbiamo il potere di controllarla. Possiamo scegliere di non soffrire! Passare dalla sofferenza all'accettazione Allora, come si fa a liberarsi dalla sofferenza e a trasformare il dolore in una potente forza motrice della propria vita? Accettazione: Innanzitutto, accetta e accogli l'esistenza del dolore nella tua vita. Accettazione non significa rassegnazione. Significa riconoscere e accogliere le proprie emozioni e la propria situazione senza giudizio o resistenza. Si tratta di vivere nella realtà del momento presente, invece di rimanere bloccati nel "sarebbe dovuto essere" o "sarebbe potuto essere". Prospettiva: Cambiare la prospettiva del dolore. Guardala come un'opportunità di scoperta del sé, di apprendimento e di crescita. Non si tratta di romanticizzare il dolore, ma di trovare un lato positivo in una nuvola scura. Ogni esperienza dolorosa ha qualcosa da insegnarci. Resilienza: Costruisci la tua forza. Più si è resilienti, più si è in grado di gestire le avversità della vita senza cadere nella trappola della sofferenza. Puoi sviluppare la tua forza attraverso la cura di te stesso, il mantenimento di relazioni solide e il perseguimento di obiettivi che ti diano un senso di scopo. Cercare sostegno: Infine, non esitare a cercare sostegno. Non sei solo nel tuo viaggio. Rivolgiti ad amici, familiari, mentori, coach o terapeuti professionisti. Avere un sistema di supporto può rendere il viaggio dal dolore alla crescita più gestibile e meno solitario. Il dolore fa parte della vita, ma la sofferenza è facoltativa. Accogliendo il dolore, cambiando prospettiva, costruendo la tua forza e cercando sostegno, puoi trasformare il dolore in una energia trasformativa nella tua vita. Sei più potente del tuo dolore e puoi sempre scegliere di non soffrire. Tutti abbiamo sperimentato il dolore. Ma ricorda, è una nostra scelta se permettere che si manifesti in sofferenza o se incanalarlo come catalizzatore per la crescita. Se sei pronto a trasformare la tua vita e a cambiare la tua prospettiva nei confronti del dolore, siamo qui per guidarti. Il nostro team di coachee.it ha l'esperienza necessaria per aiutarti a percorrere il tuo viaggio, trasformando il dolore in potere. Sei pront a cambiare la narrazione della tua vita? Non lasciare che un altro momento passi bloccato nella sofferenza. Lavoriamo insieme per costruire la tua forza e per darti la possibilità di avere un futuro migliore e più luminoso. Prenota subito la tua sessione online gratuita con il coach più adatto alle tue esigenze e fai il primo passo verso un viaggio di trasformazione. Perché nella vita il dolore è inevitabile, ma la sofferenza è facoltativa. Scegli con saggezza, scegli la crescita!

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La potente triade di Tony Robbins: Creare gli stati emotivi desiderati

Ti sei mai chiesto come fanno alcune persone a mantenere uno stato d'animo ottimista e pieno di energia, indipendentemente dalle sfide che devono affrontare? Uno strumento che molte persone di successo utilizzano proviene dal famoso strategist coach e autore Tony Robbins. Nei suoi insegnamenti propone una strategia per dominare il proprio stato, un concetto semplice ma trasformativo che aiuta gli individui a creare qualsiasi stato d'animo desiderato: La Triade! Vediamo come la Triade può rivoluzionare il tuo stato emotivo e la tua vita. Svelare la Triade La Triade di Tony Robbins comprende tre elementi fondamentali: Fisiologia, Focus e Linguaggio. Secondo Robbins, questi tre elementi sono interconnessi e svolgono un ruolo cruciale nel determinare il nostro stato d'animo o come ci sentiamo in un dato momento. Fisiologia: Comprende lo stato fisico, inclusa la postura del corpo, il modello di respirazione e il livello di tensione dei muscoli. Secondo Robbins, il nostro corpo può influenzare in modo significativo la nostra mente, il che significa che cambiando il nostro stato fisico, ad esempio regolando la postura o alterando la respirazione, possiamo cambiare il nostro stato emotivo. Focus: “Dove va l'attenzione, là scorre l'energia”. L'aspetto della nostra vita su cui scegliamo di concentrarci in un dato momento può influenzare in modo significativo le nostre sensazioni. Per esempio, concentrarsi su una sfida imminente può creare un senso di ansia, mentre concentrarsi sui successi del passato può generare fiducia. Linguaggio: Questo aspetto comprende le parole che usiamo per descrivere le nostre esperienze e i significati che attribuiamo a queste esperienze. Il linguaggio che usiamo non solo descrive la nostra realtà, ma può anche darle forma. Cambiando la nostra narrazione, possiamo cambiare la nostra prospettiva e, di conseguenza, il nostro stato emotivo. Creare lo stato desiderato Comprendere la Triade è il primo passo. La fase successiva consiste nell'imparare a utilizzarla per creare gli stati desiderati. Ecco come applicare ogni componente della Triade alla tua vita: Sfrutta la tua fisiologia: Inizia a osservare il tuo stato fisico, in particolare quando ti trovi in uno stato che desideri cambiare. Hai le spalle ingobbite? Respiri in modo superficiale? Una volta presa coscienza del tuo stato fisiologico, inizia a sperimentare delle modifiche. Alza la testa, respira più profondamente o prova a sorridere, anche se inizialmente non ne hai voglia. Questi semplici cambiamenti possono influenzare in modo significativo il tuo umore e il tuo stato generale. Orienta la tua attenzione: identifica dove la tua attenzione è più spesso diretta. Se tendi a soffermarti sugli aspetti negativi, è il momento di spostare l'attenzione. Fai uno sforzo consapevole per pensare agli aspetti positivi della tua vita, ai tuoi successi o alle opportunità che ti si presentano. In questo modo, probabilmente proverai un'ondata di emozioni positive come felicità, gratitudine ed entusiasmo. Padroneggia il tuo linguaggio: Infine, controlla il linguaggio che usi regolarmente. Se il tuo vocabolario è dominato da parole o frasi negative, è probabile che ciò influisca sul tuo stato emotivo. Prova a sostituire il linguaggio negativo con parole più edificanti e potenzianti. Allo stesso tempo, ripensa al significato che dai a certe esperienze. Ad esempio, invece di vedere un fallimento come una fine definitiva, vedilo come un'opportunità per imparare e crescere. Abbracciare la Triade nella vita quotidiana La bellezza della Triade sta nella sua semplicità e adattabilità. Può essere utilizzata in qualsiasi momento e in qualsiasi circostanza. Ti senti ansioso prima di una riunione importante? Modifica la tua postura, concentrati sui successi ottenuti in passato e considera la riunione come un'opportunità. Hai difficoltà a rimanere in uno stato positivo? Stai in piedi, concentrati sulle cose positive che accadono intorno a te e usa un linguaggio affermativo. In conclusione, la Triade di Tony Robbins fornisce un quadro pratico per dominare il proprio stato emotivo. È un potente promemoria del fatto che abbiamo più controllo sulle nostre emozioni di quanto spesso crediamo. Sfruttando la tua fisiologia, dirigendo la tua attenzione e padroneggiando il tuo linguaggio, puoi spostare la tua prospettiva, cambiare il tuo stato e, in ultima analisi, trasformare la tua vita. È arrivato il momento di prendere il controllo e trasformare la tua vita con i potenti strumenti. Questa pratica trasformativa non cambierà solo le tue sensazioni, ma anche il tuo modo di vivere. Se desideri più positività, energia, fiducia o tranquillità nella tua vita, la Triade è un ottimo strumento da utilizzare.  Ma ricordati che, come per tutti gli strumenti, il potere della Triade non sta solo nel comprenderla, ma anche nell'applicarla. Quindi, inizia a sperimentare questi elementi oggi stesso ed entra in uno stato emotivo di tua creazione!

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Le tue Convinzioni: Il motore invisibile che guida le tue azioni

Prima di esplorare come le convinzioni possono essere usate per trasformare la nostra vita, è importante capire cosa sono esattamente. Le convinzioni sono le certezze profondamente radicate che abbiamo su noi stessi, gli altri, il mondo e la vita in generale. Sono le lenti attraverso le quali interpretiamo la realtà e quindi, determinano come reagiamo alle diverse situazioni che la vita ci presenta. Le convinzioni non sono fatti oggettivi, ma percezioni soggettive che derivano dalle nostre esperienze personali, dai nostri valori, dalle influenze culturali e sociali, e da molte altre fonti. Sono così potenti da plasmare i nostri pensieri, le nostre emozioni, le nostre azioni e, alla fine, i risultati che otteniamo. Se crediamo fermamente in qualcosa, allora agiremo in un modo che sia coerente con quella convinzione, anche se potrebbe non essere necessariamente la scelta migliore o la più logica. Considera, ad esempio, la convinzione "Non sono abbastanza bravo". Se qualcuno avesse questa convinzione, potrebbe tendere ad evitare situazioni che richiedono competenze o abilità, temendo di fallire o di essere giudicato. Questo comportamento, di conseguenza, rinforza la convinzione limitante, creando un ciclo vizioso di auto-sabotaggio. In contrasto, se una persona ha la convinzione "Posso imparare e migliorare", è probabile che si impegnerà in nuove esperienze e opportunità, vedendo gli ostacoli come occasioni di apprendimento piuttosto che come insuperabili barriere. Questa convinzione potenziante può portare a una crescita personale e professionale significativa. Le nostre convinzioni sono la mappa che utilizziamo per navigare nel mondo. Se la mappa è distorta o imprecisa, allora è probabile che finiremo per perdere la strada. Ma se la mappa è precisa e aggiornata, allora ci guiderà verso i nostri obiettivi e sogni. Prendiamo, per esempio, Maria. Da anni si considerava un fallimento nella sua carriera. Nonostante avesse ottenuto alcuni successi, la sua convinzione interiore era "Sono una fallita". Questo pensiero negativo ha condizionato la sua vita lavorativa, causando stress e ansia, e alla fine ha portato a un rendimento più basso, confermando involontariamente la sua convinzione. Dopo aver iniziato un percorso di coaching, Maria ha iniziato a cambiare la sua convinzione su se stessa. Ha iniziato a ripetersi: "Sono determinata e trovo sempre una soluzione". Pian piano che questa nuova convinzione si radicava in lei, Maria ha iniziato a notare un cambiamento. Si è sentita più motivata, più forte di fronte agli ostacoli, e ha iniziato a raggiungere i successi desiderati. Cambiando la sua convinzione ha impattato in modo tangibile la sua vita. Consideriamo anche l'esempio di Luca, che ha sempre pensato "la vita come una lotta". Questa convinzione lo ha portato a interpretare ogni difficoltà come un ostacolo insormontabile, portandolo a evitare nuove opportunità per paura del fallimento. Ma una volta che ha iniziato a vedere "la vita come un susseguirsi di opportunità", ha iniziato ad affrontare le sfide con un atteggiamento più positivo e aperto, e ha scoperto che era capace di molto più di quanto pensasse. Infine, prendiamo l'esempio di Anna, che credeva che le persone fossero il problema. Questa convinzione l’ha portata ad avere conflitti interpersonali, una profonda mancanza di fiducia nelle persone e una rete sociale limitata. Dopo aver iniziato a credere che le persone fanno il meglio che possono nella situazione in cui si trovano, Anna ha sviluppato una maggiore empatia e comprensione verso gli altri, migliorando le sue relazioni e la sua rete sociale. Ora tocca a te, completa gli spazi: Io sono ______. La mia vita è ______. Le persone che mi circondano sono ______. Avere successo significa ______. Come hai completato queste frasi? Sono queste le tue convinzioni attuali sulla vita? Se sì, è bene sapere che il modo in cui le hai completate influenza le tue decisioni, le tue azioni e quindi anche i tuoi risultati. Ricorda: diventerai qualunque cosa pensi di essere, nel bene e nel male. Le tue convinzioni riguardo te stesso, la tua vita e le persone che ti circondano sono collegamenti mentali potentissimi, che spesso operano in modo completamente inconscio. Ma cosa succederebbe se trovassi un modo di guidarle consapevolmente, invece di lasciare che siano loro a guidare te? E se imparassi a utilizzare le tue convinzioni per creare esattamente l'esperienza di vita che vuoi avere? Immagina, per esempio, l'impatto sulla tua vita quotidiana se sostituissi il pensiero "Sono un fallito" con "Non mi arrendo mai e trovo la strada". Come si trasformerebbe la tua vita se invece di pensare "la vita è una battaglia", considerassi "la vita è un susseguirsi di opportunità"? Che tipo di esperienze potresti avere se, invece di vedere "le persone come il problema", scegliessi di credere che “le persone fanno il meglio che possono nella situazione in cui si trovano”? Rifletti su questo: tutto ciò che ti dici più e più volte diventa vero per te. Una volta che inizi a crederci, inizierai a cercare modi per dimostrare a te stesso che hai ragione. Le tue convinzioni più radicate controllano tutta la tua vita. Se i risultati che stai ottenendo oggi non ti soddisfano, allora è tempo di cambiare le tue convinzioni! Se riesci a cambiare le tue convinzioni, sarai in grado di cambiare la tua vita. Il coaching può aiutarti a fare proprio questo. Può aiutarti a colmare il divario tra la vita che desideri e quella che stai attualmente vivendo. Può aiutarti a rivelare e sfidare le tue convinzioni limitanti, sostituendole con convinzioni potenzianti che ti spingono verso i tuoi obiettivi invece di allontanarti da essi. Ricorda, le tue convinzioni possono essere le tue più grandi alleate o i tuoi peggiori nemici. La scelta è tua. Quindi, scegli saggiamente e lascia che le tue convinzioni ti guidino verso il successo, la soddisfazione e la vita che hai sempre sognato. Il viaggio di trasformazione inizia con un singolo passo: il riconoscimento che le tue convinzioni hanno il potere di creare o distruggere. Da lì, il resto seguirà.

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La ripetizione è la madre di tutte le eccellenze.

Ho da qualche giorno concluso un evento di Tony Robbins, non è stato il primo e sicuramente non sarà l’ultimo. Molti mi domandano quanto sia utile continuare a partecipare e ripetere continuamente gli stessi eventi e gli stessi concetti. Questo mi ha portata a riflettere su una lezione che il mio viaggio mi ha insegnato, e voglio condividerla con te: La ripetizione è la madre di tutte le eccellenze. Per illustrarti meglio l'importanza della ripetizione come chiave per acquisire abilità ed eccellenza, ti racconto come ho iniziato la mia esperienza in questo mondo della crescita personale e perché oggi continuo ripetutamente a servire e supportare gli eventi di Tony. Partiamo dall’inizio. Qualche anno fa mi sono confrontata con una sfida importante della mia vita, che mi ha spinta a cercare opportunità di crescita personale. Sentivo che non stavo sfruttando al massimo il mio potenziale, e così mi sono iscritta a un seminario di Tony Robbins. Quando mi sono iscritta per la prima volta al seminario, ero piena di entusiasmo e di aspettative. Ma anche di dubbi: "Posso davvero imparare qualcosa di nuovo?". Quell’evento, tuttavia, si è rivelato più potente di quanto avessi mai immaginato.  Il mio primo evento fu un'esperienza rivelatrice. Il potere dei nuovi concetti, unito a esperienze emozionali potenti, ha cambiato completamente la percezione di me stessa e del mondo. Ho imparato nuove strategie e tecniche, ho provato emozioni potenti e mi sono sentita ispirata a cambiare. Sono tornata a casa piena di passione e ho da subito iniziato a implementare ciò che avevo appreso. Tuttavia, con il passare del tempo, mi sono resa conto che, nonostante la mia comprensione iniziale, era difficile attuare effettivamente i cambiamenti nella mia vita quotidiana. Ho presto scoperto che imparare qualcosa di nuovo non significa necessariamente essere in grado di applicarlo. Infatti, tornata alla mia vita quotidiana, mi sono resa conto che molti dei concetti appresi al seminario erano difficili da implementare. Nonostante avessi compreso teoricamente le idee, mi sentivo come se avessi fallito nel metterle in pratica. Non mi sono lasciata abbattere. Ho capito che la padronanza richiede ripetizione. Quando ho partecipato allo stesso seminario per la seconda volta, non ero la stessa persona. Ero cresciuta, avevo affrontato nuove sfide e avevo una comprensione più profonda di me stessa. Questa volta, pur essendo esposta agli stessi concetti, li ho assorbiti a un livello più profondo. Come una persona diversa rispetto alla prima volta, sono stata in grado di interiorizzare le lezioni in modo più significativo. Durante quel secondo seminario, ho riscontrato che i concetti che avevo lottato per comprendere e applicare erano ora più chiari. Ho avuto delle rivelazioni, momenti di "Aha!", come diciamo nel mondo Robbins, che mi hanno permesso di vedere le cose da una nuova prospettiva. E, cosa più importante, ho cominciato a integrare i nuovi concetti nel mio modo di pensare e di agire. Ho continuato a frequentare i seminari di Tony Robbins, e ogni volta mi avvicinavo a una padronanza diversa di ciò che stavo imparando. A distanza di anni, ho raggiunto un livello di padronanza più profonda. Ho cominciato a vedere cambiamenti reali nel mio comportamento e nelle mie decisioni. Ho visto la mia leadership trasformarsi, diventando sempre più efficace e risolutiva. Dopo anni di ripetizione e pratica, ho raggiunto una nuova padronanza. Le tecniche e strategie che avevo appreso non sono più qualcosa a cui devo pensare attivamente. Sono diventate automatiche, integrate nella mia personalità e nel mio stile di leadership. Ora, alla mia ulteriore partecipazione, mi sento ancora più forte. Ho consolidato le lezioni che ho imparato nei precedenti seminari e mi sento pronta ad assimilarne di nuove. Alcune delle idee che una volta mi sembravano complesse ora mi sembrano più semplici. Ciò che una volta era difficile è diventato facile. E, mentre continuo a imparare e a crescere, mi rendo conto che ogni volta che partecipo a un seminario, lo faccio come una persona diversa, in grado di assorbire e integrare i concetti a un livello sempre più profondo. La ripetizione non solo mi ha permesso di consolidare ciò che ho già imparato, ma ha anche liberato spazio per l'assimilazione di nuove idee. La mia esperienza evidenzia il potere della ripetizione nel processo di apprendimento e crescita. Dimostra che non importa quante volte ci si esponga a un concetto, ogni volta lo si è in grado di assorbire a un livello più profondo e significativo. Il mio viaggio verso la padronanza attraverso i seminari di Tony Robbins è solo una delle tante testimonianze della verità che la ripetizione è davvero la madre di tutte le eccellenze. Ora domando a te di riflettere. Prova a pensare alla prima volta che hai fatto un corso, hai letto un nuovo libro, o hai fatto una nuova esperienza. Ogni volta che iniziamo qualcosa di nuovo, ci si sente bene, giusto? Ogni volta che entriamo in contatto con qualcosa di nuovo siamo presi dall'emozione. L'emozione che si avverte quando ci si immerge in qualcosa di nuovo è indubbiamente elettrizzante. L'aspetto fresco e stimolante, la curva di apprendimento rapida e i notevoli progressi osservabili possono suscitare un senso di eccitazione. Tutto è fresco e stimolante, ci sembra di stare imparando e vediamo miglioramenti rapidi. Ma poi le cose si fanno più difficili, quindi cosa succede? All'improvviso le cose si complicano, il tasso di progresso rallenta e si avverte la tentazione di gettare la spugna. Questo è il momento in cui bisogna ricordare che per diventare davvero bravi in qualcosa, la superficie non basta: occorre andare in profondità. La chiave per farlo sono il tempo e la ripetizione. Vediamo insieme quali sono i 3 livelli per raggiungere l’eccellenza: Livello 1: Padronanza cognitiva Spesso, quando leggiamo, ascoltiamo o capiamo qualcosa, siamo portati a pensare di averla imparata. È facile cadere nella trappola di pensare che, una volta letto, ascoltato o compreso qualcosa, lo si sia automaticamente appreso. Ma la comprensione è solo il primo passo verso la vera maestria. Quante volte hai letto un libro, un blog o un podcast e ti sei detto: "Ok, l'ho capito, posso passare oltre?". E poi quando hai cercato di mettere in pratica quello che hai appreso, ti sei reso conto che non era così facile come pensavi. La realtà è che serve la ripetizione per approfondire e passare dalla mera conoscenza all'azione. I veri esperti, in qualsiasi campo, sanno che la ripetizione è la madre di tutte le abilità e le eccellenze. La padronanza cognitiva da sola non basta per far garantire il successo. Per avere successo, è necessario comprendere la propria abilità a un livello molto più profondo. Livello 2: Padronanza emotiva La padronanza emotiva inizia quando cominciamo a collegare le azioni alle relative conseguenze. In questa fase, non si tratta più solo di conoscere, ma di agire in base a ciò che si sa. L'associazione di emozioni come il piacere o il dolore alla ripetizione rafforza il legame tra l'azione e la sua conseguenza e il suo risultato, rendendo l'azione più automatica. Questo concetto si applica in tutte le aree della nostra vita. Ti sei accorto che quello che stavi facendo non era la cosa giusta, ma hai ignorato il tuo istinto. Qual è stata la conseguenza? Probabilmente l'esperienza è stata talmente dolorosa da farti pensare di dover agire in modo diverso la prossima volta. Ma una sola esperienza negativa basta a evitare di commettere lo stesso errore in futuro? No, spesso si ripetono gli stessi errori perché non si è ancora associato abbastanza dolore, e questo impedisce di raggiungere l'ultimo livello di padronanza. Livello 3: Padronanza fisica Con la ripetizione e l'associazione emotiva, è possibile raggiungere la padronanza fisica. A questo livello, non devi più pensarci: l'azione diventa automatica. Questo è il livello della vera maestria, che tutti dovremmo aspirare a raggiungere. Come si raggiunge la padronanza fisica? Ricordi quando hai imparato a legare i lacci delle tue scarpe da bambino? All'inizio era difficile, ma con la pratica e il rinforzo emotivo, come l'elogio dei tuoi genitori, è diventato sempre più facile, fino a diventare un gesto automatico. Ogni volta che ci esponiamo nuovamente allo stesso concetto, siamo persone diverse rispetto alla volta precedente. Cresciamo e ci trasformiamo continuamente, e questo ci consente di assimilare le informazioni a un livello più profondo a ogni ripetizione. Il tuo viaggio per ottenere la padronanza è costruito su una serie di piccoli successi. Non ti sveglierai un giorno improvvisamente con un'abilità da esperto nell’area che desideri. Ma con la ripetizione e il tempo, avrai un giorno un'illuminazione: "Oh, ho capito come funziona!". E quello sarà il tuo momento di successo. Il successo si costruisce sul successo. Da lì, continuerai a costruire su quel successo. Il progresso potrebbe sembrare lento, ma ricorda: la ripetizione è la madre di tutte le eccellenze. Questo percorso vale per raggiungere la padronanza di qualsiasi competenza in ogni area della tua vita. Vale nel business, nella gestione delle relazioni personali, per la nostra salute fisica, e per la gestione del tempo. In tutte le aree della nostra vita dobbiamo ambire alla padronanza più profonda. Il processo di apprendimento rimane lo stesso, si attraversa una curva di apprendimento inconscia che porta dalla padronanza cognitiva (so cos'è questo concetto) alla padronanza fisica (lo incarno e ho la capacità di eseguire l'azione con gli occhi chiusi). In altre parole, il nostro compito come individui è di diventare migliore in ogni aspetto della nostra vita. Che si tratti di gestire le relazioni, la salute, il tempo il lavoro o le finanze personali, dobbiamo ambire a raggiungere la padronanza fisica in tutti questi ambiti. E la chiave per farlo è la ripetizione. La padronanza è un viaggio, non una destinazione. Non finirai mai di imparare, di crescere e di evolvere. Attraverso la ripetizione, l'approfondimento e l'apprendimento continuo, avrai l'opportunità di raggiungere la padronanza in ogni aspetto della tua vita, facendola prosperare. Ricorda: la ripetizione è la madre di tutte le eccellenze. Solo ripetendo e praticando potrai raggiungere la vera padronanza. Quindi non mollare. Continua a ripetere, continua a imparare e continua a crescere. Prima o poi, vedrai arrivare i risultati dei tuoi sforzi. Quindi, se sei pronta/o ad andare oltre il tuo attuale livello di competenza, ti invito a iniziare il tuo viaggio verso la padronanza. Buon viaggio!

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Abbracciare le sfide della vita: svelare la soluzione, la conclusione e la lezione nascosta.

Ti racconto la storia di una bambina di nome Maya. Maya era una ragazza brillante e curiosa che viveva in un piccolo villaggio ai piedi di un'enorme montagna. Si diceva che la montagna, nota come Monte Sfida, avesse un fiore magico sulla sua cima che era noto per esaudire un singolo desiderio a chiunque fosse riuscito a raggiungerlo. Tuttavia, nessuno nel villaggio era mai arrivato in cima. La montagna era ripida e insidiosa e il sentiero per raggiungerla era pieno di pericoli. Imperterrita, Maya decise di scalare il Monte Sfida per raggiungere il fiore magico. Sapeva che il viaggio non sarebbe stato facile, ma credeva anche che ci fosse una soluzione a ogni problema. Trascorse settimane a studiare la montagna, a parlare con chi aveva già tentato la scalata e a raccogliere l'attrezzatura necessaria. Imparò dai loro errori e pianificò il suo percorso, dimostrando che ogni sfida porta con sé una soluzione. Una volta iniziata la scalata, Maya si rese subito conto che il viaggio era ancora più difficile di quanto avesse previsto. Ci sono stati momenti in cui voleva arrendersi, quando la montagna sembrava troppo ripida e il clima troppo rigido. Ma si è ricordata che ogni sfida ha un termine. Sapeva che se avesse perseverato, la tempesta sarebbe passata e lei avrebbe raggiunto la cima. Questa convinzione le diede la forza di superare le difficoltà. Finalmente, dopo molti giorni di scalata, Maya raggiunse la cima del Monte Sfida. Trovò il fiore magico, ma a quel punto capì che la sua vera ricompensa non era il fiore, ma il viaggio stesso. Aveva imparato molto su se stessa: la sua intraprendenza, la sua determinazione, la sua forza. Aveva anche imparato molto sulla risoluzione dei problemi, sulla perseveranza e sul coraggio. Scalare il Monte Sfida le aveva insegnato lezioni inestimabili che avrebbe portato con sé per il resto della sua vita. Alla fine, Maya non usò il desiderio per se stessa, ma per il benessere del suo villaggio. Scese dalla montagna non solo come una ragazza che aveva vinto una sfida, ma come un faro di speranza e un'incarnazione dei tre tesori nascosti in ogni sfida: la soluzione, la conclusione e la lezione. Questa storia mi serve a ricordare che, sebbene le sfide possano sembrare scoraggianti, non sono insormontabili. Accettando il viaggio e le lezioni che porta con sé, possiamo trovare la soluzione al problema, persistere fino alla fine e crescere grazie all'esperienza. Un vecchio detto dice che la vita è un viaggio, non una destinazione. È un viaggio pieno di sfide che possono distruggerci o renderci più forti. Ogni sfida porta con sé tre tesori nascosti: una soluzione, una data di scadenza e una lezione da imparare. Comprendere questi tre elementi all’interno di una sfida può trasformare in modo significativo la nostra percezione, dandoci il coraggio di affrontare di petto gli ostacoli della vita e di scoprire le opportunità che essi presentano. Tesoro nascosto n. 1: la soluzione Ogni problema ha una soluzione. Questo può non sembrare evidente quando siamo nel mezzo di una sfida, ma è una verità ineluttabile. Albert Einstein una volta disse: "Non possiamo risolvere i nostri problemi con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato quando li abbiamo creati". Questo è un profondo promemoria del fatto che spesso la soluzione sta nel cambiare prospettiva e approccio e modo di pensare. Quando ci troviamo di fronte a una sfida, anziché concentrarci sul problema, spostiamo la nostra attenzione sulla ricerca di una soluzione. Solo questo spostamento mentale favorisce una mentalità proattiva, incoraggiando il pensiero innovativo e la nostra capacità di risolvere i problemi. Sarai sorpreso dal numero di possibilità che emergono quando affronti le sfide da questo punto di vista. Tesoro nascosto n. 2: la conclusione Per quanto grave o scoraggiante possa apparire una sfida, è importante ricordare che non durerà per sempre. Ogni tempesta passa, ogni notte lascia il posto a un nuovo giorno e ogni problema alla fine trova la sua soluzione. Nel cuore delle difficoltà, è facile perdere di vista questa realtà e pensare che la nostra lotta sia infinita. Ma non è così. Il momento della fine di una sfida può non essere evidente, ma sapere che esiste offre un faro di speranza nei momenti più bui. È questa comprensione che ci permette di resistere, di continuare a spingere, di continuare a lottare. Ricordati: per quanto difficile sia la sfida, è temporanea. Abbi fiducia e continua ad andare avanti. Tesoro nascosto n. 3: la lezione Ogni sfida della vita, per quanto insignificante possa sembrare, porta con sé una lezione. Le esperienze più trasformative spesso nascono dalle nostre più grandi battaglie. Quando superiamo le sfide, impariamo di più su noi stessi e sulle nostre capacità. Queste lezioni ci formano, rafforzano il nostro carattere e ci preparano ad affrontare gli ostacoli futuri. Accogli le lezioni che vengono da ogni sfida. Chiediti: Cosa posso imparare da questo? Come può questa esperienza aiutarmi a crescere? Le risposte a queste domande ti guideranno verso la tua crescita personale e verso la tua forza. Le sfide sono inevitabili, ma non sono insormontabili. Ognuna di esse porta con sé una soluzione, ha un termine prestabilito e fornisce una lezione preziosa. La chiave per scoprire questi tesori nascosti sta nella nostra prospettiva e nella nostra determinazione. Mentre percorri il tuo viaggio di crescita personale, ricordati di accogliere le sfide che incontrerai. Non rifuggire da esse. Abbracciale invece come opportunità di evoluzione e di apprendimento. Sfrutta il potere della loro forza, accogli il disagio che le accompagna e scopri i tesori nascosti in ognuna di esse. La tua missione è trovare una soluzione a ogni problema, resistere finché non passa la tempesta e imparare da ogni esperienza. Questo approccio non solo ti aiuterà a superare le sfide, ma le trasformerà anche in trampolini di lancio per la tua crescita personale. Continua ad avanzare, a crescere e ricordati: il tuo viaggio è unico e ogni sfida è un'occasione per evolvere. Abbraccia il viaggio e la destinazione si prenderà cura di te. La tua crescita personale è la testimonianza della tua forza e della tua trasformazione. Continua ad andare avanti e lascia che ogni sfida ti guidi nella versione migliore di te stesso. Come coach, uno dei consigli più preziosi che posso darti è quello di adottare una mentalità di crescita. La mentalità di crescita è la convinzione che le proprie capacità possano essere sviluppate attraverso la volontà, la dedizione, la determinazione, l’impegno e la fiducia. È la capacità di guardare le sfide non come ostacoli insormontabili, ma come vere opportunità per imparare e crescere. Quando affronti una sfida, invece di pensare "Non posso farlo", prova a domandarti "Non posso ancora farlo, come posso imparare?". Ti accorgerai che invece di vedere la sfida come un riflesso delle tue capacità, la vedrai come un trampolino di lancio verso il successo. L’ evoluzione della tua  mentalità è fondamentale per trasformare le tue sfide in vere opportunità di crescita personale. Come può il coaching aiutarti a adottare questa mentalità? 1. Una prospettiva diversa Il coaching offre una prospettiva nuova e obiettiva nel guardare alle sfide. Un coach è un osservatore imparziale che può vedere cose che potrebbero sfuggirti perché troppo immerso nella situazione. Può aiutarti a individuare le soluzioni nascoste, a capire che ci sarà un termine e a evidenziare le lezioni da imparare. 2. Strumenti e tecniche I coach dispongono di una serie di strumenti e tecniche per aiutarti a superare le tue sfide. Questi strumenti possono includere strategie di risoluzione dei problemi, esercizi per costruire la tua forza e tecniche per espandere la tua mentalità. Questi strumenti possono aiutarti a gestire meglio le sfide e a trasformarle in opportunità di crescita. 3. Responsabilità Uno dei vantaggi più significativi del coaching è la responsabilità. Un coach ti aiuterà a comprendere la responsabilità legata alla tua crescita, aiutandoti a riconoscere non solo i tesori nascosti nelle tue sfide, ma anche a lavorare attivamente per scoprirli e utilizzarli. 4. Guida personalizzata Infine, il coaching fornisce una guida personalizzata. Le sfide di ognuno sono uniche, così come le soluzioni. Un coach può aiutarti a identificare le strategie migliori per la tua situazione specifica, assicurandosi che tu stia affrontando efficacemente le tue sfide. Adottare una mentalità di crescita e la collaborazione con un coach possono trasformare in modo significativo il tuo approccio alle sfide della vita. Considerando ogni sfida come un'opportunità, potrai scoprire i tesori nascosti al loro interno e usarli per farti strada nel tuo percorso di crescita personale.

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Decisioni che cambiano la vita: comprendere l'impatto profondo delle nostre scelte.

Molte persone attraversano la vita senza riflettere molto sulle loro decisioni, lasciando che siano le circostanze o le altre persone a dettare il loro percorso. Si sentono bloccate o insoddisfatte, ma non agiscono per cambiare la loro situazione. Tuttavia, la verità è che abbiamo il potere di creare il nostro destino attraverso le nostre decisioni. Come ci insegna Tony Robbins: “È nel momento delle decisioni che si plasma il nostro destino.” È nei momenti di decisione che si delinea il nostro destino. Ogni scelta che facciamo, grande o piccola che sia, ha il potenziale di cambiare il corso della nostra vita. Che si tratti di scegliere un percorso professionale, di decidere di chiudere una relazione o di fare una semplice scelta quotidiana, ogni decisione che prendiamo plasma il nostro futuro. Si dice spesso che la vita è una serie di scelte. Ogni giorno prendiamo decisioni che influenzano la nostra vita in modi grandi e piccoli. Alcune di queste scelte possono sembrare insignificanti al momento, mentre altre possono avere un impatto significativo sul corso della nostra vita. Ed è proprio in questi momenti di decisione che si delinea il nostro destino. Quando ci troviamo di fronte a una decisione, è naturale sentirsi sopraffatti. Possiamo temere di fare la scelta sbagliata o di pentirci in seguito della nostra decisione. Tuttavia, è importante ricordare che ogni decisione che prendiamo è un'opportunità per plasmare il nostro futuro. Le decisioni che prendiamo possono essere suddivise in due categorie: consapevoli e inconsapevoli. Le decisioni consapevoli sono quelle che prendiamo con un'attenta riflessione e considerazione. Queste decisioni si basano in genere sui nostri valori, sulle nostre convinzioni e sui nostri obiettivi. Ad esempio, la scelta di intraprendere una particolare carriera o di porre fine a una relazione tossica sono decisioni consapevoli che possono avere un impatto significativo sulla nostra vita. Le decisioni inconsce, invece, sono quelle che prendiamo senza pensarci troppo. Queste decisioni sono spesso basate sull'abitudine, sulla routine o sull'impulso. Per esempio, scegliere di mangiare cibo spazzatura invece di un pasto sano o scorrere i social media invece di lavorare a un progetto sono decisioni inconsce che possono avere un impatto negativo sulla nostra vita se le lasciamo diventare abitudini. Indipendentemente dal fatto che una decisione sia consapevole o inconsapevole, ognuna di esse gioca un ruolo importante nel creare il nostro destino. Ogni decisione che prendiamo ci mette su una strada particolare, portandoci verso un determinato risultato. Sebbene alcune decisioni possano sembrare insignificanti in quel momento, nel tempo possono aggravarsi e avere un impatto significativo sul corso della nostra vita. Ogni decisione presa ha delle conseguenze ed è importante pensare agli effetti a lungo termine delle proprie scelte. È facile farsi prendere dal momento e prendere una decisione in base ai guadagni o alle emozioni a breve termine, ma questo può portare a rimpianti e a perdere opportunità in futuro. Prendendo il tempo necessario per riflettere sulle opzioni e considerare i potenziali risultati, possiamo prendere decisioni più informate e in linea con quello che desideriamo veramente, con i nostri valori e obiettivi Come ci insegna Tony: “Le persone sopravvalutano quello che possono fare in un anno e sottovalutano quello che possono fare in dieci.” Per prendere decisioni in linea con i nostri obiettivi e valori, è importante affrontare ogni decisione con intenzionalità. Ciò significa prendersi il tempo necessario per riflettere su quello che vogliamo davvero, sui nostri valori e obiettivi, considerando i potenziali esiti di ogni scelta così da prendere una decisione che sia in linea con la visione a lungo termine della nostra vita. Allo stesso tempo, è importante accettare il fatto che non tutte le decisioni che prendiamo saranno quelle "giuste". Gli errori sono una parte naturale del processo decisionale e offrono preziose opportunità di apprendimento e di crescita. Piuttosto che soffermarci sugli errori del passato, possiamo usarli come opportunità per riflettere e per prendere decisioni più intenzionali in futuro. In definitiva, il nostro destino è plasmato dalle decisioni che prendiamo. Che ce ne rendiamo conto o meno, ogni decisione che prendiamo ha il potenziale di metterci su un determinato percorso e di condurci verso un certo risultato. Affrontando ogni decisione con intenzionalità e cogliendo le opportunità di apprendimento che derivano dagli errori, possiamo plasmare il nostro destino in modo da allinearlo a quello che desideriamo, ai nostri valori e obiettivi. La prossima volta che ti troverai di fronte a una decisione, ricordati che è in questi momenti che il tuo destino viene plasmato. Hai difficoltà a prendere decisioni importanti nella tua vita? Ti senti spesso bloccato/a e incerto/a su quale strada prendere? Se ti senti incerto/a su una decisione o stai lottando per un cambiamento nella tua vita, prendi in considerazione la possibilità di confrontarti con un coach. Un coach può fornire uno spazio sicuro e di supporto per esplorare le opzioni, chiarire i valori e gli obiettivi e sviluppare con te, un piano d'azione. Può anche aiutarti a identificare eventuali convinzioni limitanti o paure che ti frenano e può sostenerti nel compiere passi verso il tuo risultato desiderato. Alcune sessioni di coaching possono sostenerti nel tuo viaggio. Voglio condividere con te 4 passi che possono aiutarti a decidere in modo più consapevole. Ti saranno utili soprattutto nei momenti di incertezza, di confusione, quando ti senti bloccato, incapace di reagire, o sfiduciato. Puoi iniziare ad applicarli fin da subito nella tua vita. 1. Metti per iscritto le tue decisioni importanti e/o difficili. Spesso ci perdiamo nella nostra testa con pensieri che rendono impossibile il processo decisionale. Mettere per iscritto le decisioni ti aiuta a interrompere questo loop e a sbloccarti, nonostante l'incertezza. 2. Definisci cosa vuoi, il tuo risultato, e perché lo vuoi, il tuo scopo. Il perché è fondamentale: è proprio il tuo perché che ti aiuta a non arrenderti quando incontrerai alcune difficoltà. 3. Pensa in termini di conseguenze. Chiediti: Quale vantaggio avrò nel prendere questa decisione? Quale svantaggio avrò se rinuncio? Rispondere a queste domande ti aiuta a velocizzare il tuo processo decisionale. 4. Decidi in base ai tuoi valori. Ti capita di voler raggiungere più risultati contemporaneamente? Questa mancanza di focus rischia di non farti prendere neanche una decisione. Per evitarlo, puoi fare chiarezza sull’ordine di importanza che questi risultati hanno per te, e orienta il tuo focus di conseguenza. Prendere una decisione può spaventare, soprattutto se si tratta di uscire dalla propria zona di comfort o di affrontare l'incertezza. Tuttavia, è importante ricordare che ogni decisione presa è un'opportunità di crescita e di apprendimento. Anche se le cose non vanno esattamente come previsto, si può sempre correggere la rotta e prendere una nuova decisione che sia in linea con la situazione e gli obiettivi attuali. Come coach, ho aiutato molte persone a superare processi decisionali difficili con chiarezza e sicurezza. Il mio approccio si concentra sull'allineamento delle decisioni con i tuoi valori e obiettivi, in modo che tu possa andare avanti con uno scopo e una direzione. Lavoreremo in modo approfondito per definire il tuo specifico piano d'azione, per prendere le decisioni che hai rimandato così da poter cogliere tutte le opportunità che ti meriti. Ti guiderò a definire con estrema chiarezza ogni risultato che vuoi ottenere nelle aree della tua vita. Per la tua carriera, per le tue relazioni, per imparare a gestire le paure e le emozioni, per la tua salute, per la tua forma fisica. Ti aiuterò a trovare quelle leve, mentali ed emotive, dentro di te per ottenere fino in fondo ciò che desideri, per superare te stesso e andare anche oltre! Il tuo destino è plasmato dalle decisioni che prendi. Prenditi il tempo necessario per riflettere sulle opzioni, considerare i potenziali risultati così da prendere decisioni consapevoli che siano in linea con quello che desideri davvero, con i tuoi valori e obiettivi. E se hai bisogno di sostegno lungo il percorso, prendi in considerazione la possibilità di prenotare una sessione gratuita con un coach. Ricordati che ogni decisione è un'opportunità di crescita e di apprendimento; quindi, abbraccia il potere della scelta e crea la vita che vuoi, ogni decisione che prendi ha il potere di plasmare il tuo futuro. Scegli con saggezza!

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In cosa hai cercato di fallire oggi?

Il fallimento è spesso definito come l'incapacità di raggiungere un risultato o un obiettivo desiderato. Tuttavia, questa definizione può essere limitante e portare a sentimenti negativi e a dubbi su sé stessi. Possiamo invece ridefinire il concetto di fallimento per enfatizzarne gli aspetti positivi. Il fallimento può essere visto come una preziosa esperienza di apprendimento che ci aiuta a crescere e a migliorare. Quando non raggiungiamo i nostri obiettivi, abbiamo l'opportunità di riflettere su cosa è andato storto e su come migliorare in futuro. Questo processo di riflessione e apprendimento può portare a una maggiore solidità, creatività e adattabilità. Inoltre, il fallimento può essere visto come un passo necessario sulla strada del successo. Molte persone di successo hanno sperimentato diversi fallimenti prima di raggiungere i loro obiettivi. Ogni fallimento fornisce un feedback prezioso e ci aiuta a perfezionare il nostro approccio. In questo modo, il fallimento può essere visto come una parte naturale e importante del processo di apprendimento. Accogliendo il fallimento come un'opportunità di apprendimento, possiamo sviluppare una mentalità di crescita e diventare più forti, persistenti e di successo nel lungo periodo. Io ho totalmente ridefinito il mio concetto di fallimento dopo che ho ascoltato la più giovane miliardaria americana autodidatta Sara Blakely, definita e incoronata così da Forbes, raccontare la sua storia di come ha costruito la sua azienda Spanx, durante un’intervista con Tony Robbins ad un seminario chiamato Business Mastery. Sara ha affermato che il segreto del suo successo è il fallimento e attribuisce gran parte del suo successo a suo padre che l’ha incoraggiata a fallire fin da bambina: “Tutte le sere ci sedevamo a tavola e mio padre mi chiedeva in cosa avessi fallito durante la giornata e sapevo che se non avessi avuto una risposta o nulla da dire, sarebbe rimasto deluso. Mio padre sapeva che molte persone rimangono paralizzate dalla paura del fallimento, e lui voleva che provassi tutto e mi sentissi libera di spingermi oltre. Il suo atteggiamento mi ha insegnato a definire il fallimento come non provare qualcosa che voglio fare invece di non raggiungere il giusto risultato. Questo mi ha davvero permesso di essere molto più libera nel provare cose e a spiegare le mie ali nella vita.” Dietro ogni episodio di fallimento c’è un’opportunità o una lezione o come dice Sara, un’opportunità per costruire il tuo futuro. La storia di Sara mi ha fatto capire che il fallimento è una parte della vita che tutti sperimentiamo prima o poi. È qualcosa che cerchiamo di evitare, ma è inevitabile. Che si tratti di fallire un esame, di non ottenere quel lavoro o di una relazione che non funziona, il fallimento è qualcosa che può essere difficile da affrontare. Tuttavia, è essenziale riconoscere che il fallimento non è la fine. Al contrario, è un'opportunità per imparare e crescere e può portare a nuove e migliori opportunità. Uno dei motivi principali per cui le persone hanno paura del fallimento è la vergogna e l'imbarazzo che ne derivano. Viviamo in una società in cui il successo è celebrato e il fallimento è visto come una debolezza. Questo modo di pensare, tuttavia, è dannoso perché esercita una forte pressione sugli individui affinché abbiano successo e può essere scoraggiante quando non lo ottengono. Dovremmo invece cambiare mentalità e considerare il fallimento come un passo necessario verso il successo. Come è quindi possibile accettare questo processo e anzi, accoglierlo se non addirittura ricercarlo tutti i giorni? Possiamo fare come Sara che sta continuando la tradizione di suo padre con i suoi quattro figli. Con il figlio di sette anni sta già avviando questa conversazione e, tutti i giorni, all’ora di cena gli domanda: “In cosa hai cercato di fallire oggi?” Anche se è ancora un concetto ancora difficile da capire per lui, gli sottolinea il fatto di celebrare i sempre i suoi sforzi, sia sul campo da calcio che a scuola. Come genitore è importante lodare lo sforzo che il bambino applica quando prova a fare cose, anche in quelle in cui non è bravo, e come Sara ci insegna, aiutarlo fin da subito a definire che il fallimento è: “non provare!” Molte persone di successo hanno sperimentato il fallimento prima di raggiungere i loro obiettivi. Per esempio, Thomas Edison, che ha inventato la lampadina, ha fallito molte volte prima di avere successo. Ha detto: "Non ho fallito. Ho solo trovato 10.000 modi che non funzionano". Questa citazione dimostra che il fallimento non è la fine. È un processo di eliminazione e ogni fallimento vi porta un passo più vicino al successo. Un'altra cosa importante da tenere a mente è che il fallimento offre l'opportunità di imparare. Quando falliamo, possiamo fare un passo indietro e valutare cosa è andato storto. Questa riflessione ci permette di identificare i nostri punti deboli e le aree da migliorare. Possiamo quindi utilizzare queste conoscenze per prendere decisioni migliori in futuro. È anche importante notare che il fallimento può portare a nuove e migliori opportunità. Quando una porta si chiude, se ne apre un'altra. A volte la strada che pensiamo di dover percorrere non è quella che è destinata a noi. L'insuccesso può essere il segno che dobbiamo riorientare la nostra attenzione e perseguire una strada diversa. Potremmo persino scoprire nuove passioni o talenti che non sapevamo di avere. In conclusione, il fallimento non è qualcosa da temere o di cui vergognarsi. Al contrario, è un'opportunità per imparare, crescere e scoprire nuove strade. È essenziale cambiare la nostra mentalità nei confronti del fallimento e riconoscere che è un passo necessario verso il successo. Non dobbiamo permettere che la paura del fallimento ci trattenga dal perseguire i nostri sogni e obiettivi. Dobbiamo invece accettare il fallimento, imparare da esso e continuare ad andare avanti. Prova anche tu a domandarti tutti i giorni: “In cosa ho cercato di fallire oggi?”

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La Glossofobia

L'ansia si insinua ogni volta che ti trovi a parlare davanti a delle persone? Il pensiero di salire sul palco ti terrorizza? Sei uno/a studente e devi affrontare esami orali o discutere la tesi? Sei un/a manager e devi intervenire in discussioni aziendali? Devi esprimere la tua opinione in un gruppo di persone? Vuoi semplicemente alzare la mano per dire o condividere qualcosa e la paura ti trattiene? Se il solo pensiero di parlare in pubblico ti fa sudare e battere forte il cuore questo è per te. Una giovane coachee qualche giorno fa è arrivata alla nostra sessione dopo l’università dicendomi: “Sai Laura, penso di essere cresciuta con la convinzione di essere timida e insicura ma oggi mi è capitato più volte di alzarmi spontaneamente e volontariamente per presentare il progetto del nostro gruppo davanti a tutti gli studenti del corso. Mi sono resa conto di non essere per nulla spaventata come pensavo potesse accadere. Mi sono divertita molto.” Avessi avuto io questa fantastica realizzazione a 21 anni… Esmeralda è cresciuta con la convinzione di essere timida e insicura, e invece, in un giorno come un altro, forte del valore del suo impegno insieme ai compagni di corso, e grazie alla volontà di presentare il progetto di lavoro del suo gruppo si è messa spontaneamente alla prova all’interno del suo contesto universitario, dando l’opportunità agli studenti ascoltatori di beneficiare del contenuto. Così agendo ha trasmesso sicurezza agli altri e a sé stessa, ha finalmente realizzato le sue capacità, ha costruito una nuova convinzione su sé stessa, emergendo spontaneamente nel team come una vera leader. Tu dirai: “Beh, così è un po’ troppo facile!” E hai ragione, fosse così non saremmo tutti terrorizzati al sol pensiero di dare voce alla nostra voce. Il racconto di Esmeralda mi ha fatta riflettere molto. Questo processo, per me, non è stato altrettanto semplice. Io di anni ne ho qualche, anzi tanti di più e, nonostante i corsi e la pratica per allenarmi quotidianamente a parlare davanti alle persone, quella vocina nella mia testa si fa sentire ancora e mi dice: “Non sei in grado Laura, lascia stare, non dirai niente di buono, nessuno vorrà ascoltarti, e farai brutta figura.” Qualche tempo fa al corso “Comunicare con il Pubblico Straordinariamente”, uno dei miei discorsi di esercitazione cominciava proprio così: “L’attività di Parlare in pubblico è considerata una paura angosciante, una fobia molto diffusa, talmente tanto che alcune ricerche la paragonano e la considerano anche maggiore della paura di morire. Io la provo ogni volta che parlo davanti alle persone…” Voglio raccontarti il mio viaggio nel far emergere in me il coraggio per superare la mia paura di parlare in pubblico e di condividere ad alta voce i miei pensieri, come ho trovato la forza di riuscire a dare voce alla mia voce. Tutto è iniziato ad un corso di crescita personale negli Stati Uniti, nel mezzo di una riunione di team. Ascoltavo i miei compagni condividere le loro meravigliose esperienze, le difficoltà incontrate, le debolezze, i loro successi; ho sentito in me nascere la forte volontà ad alzare la mano e condividere, anche io, la mia esperienza di vita, e invece sono rimasta lì silenziosa, intimidita, impaurita, immobile, con il mio forte desiderio interno represso, senza trovare il coraggio. Alla fine di quel seminario ho promesso a me stessa che, appena avrei avuto una nuova occasione ad un corso o ad un Team Meeting, avrei trovato la forza di alzare la mia mano. Secondo te l’ho fatto? No, e nemmeno la volta successiva, e nemmeno quella successiva ancora… Quante volte ho detto di no alla mia volontà di parlare, di condividere, bloccata dalla paura. Chi mi conosce sa che questo è il mio “Tallone d’Achille”. Ad un altro evento di formazione ho parlato di questo mio blocco con una compagna di corso che, ascoltandomi parlare, ha voluto domandarmi: “Perché stai privando le persone degli immensi doni che hai dentro di te?” Questa domanda mi ha fatto riflettere profondamente. È diventato allora per me fondamentale e necessario superare questo mio limite. Il mio più grande desiderio è sempre stato quello di poter trasferire e condividere quello che stavo imparando. Giorno dopo giorno cresceva in me la consapevolezza di come gli strumenti di crescita personale stavano cambiando e trasformando radicalmente e completamente la mia vita. E di conseguenza aumentava anche la volontà ad alzare la mano e dare voce alla mia voce. Un giorno, ad un meeting, in un seminario sempre negli Stati Uniti, Annie ha voluto condividere con noi un suo limite che la stava frenando e che la metteva in forte difficoltà. Ho rivisto e risentito me, le sue parole mi hanno scossa all’interno. Chiedeva supporto per poter essere aiutata a trovare risorse per sconfiggere la sua paura di parlare in pubblico, ed è allora che ho agito, senza pensarci. Mi sono sentita in dovere di alzare la mano e di raccontare la mia storia. Nel mio cuore ho sentito che con qualche parola avrei potuto aiutare e incoraggiare Annie a trovare gli strumenti necessari per passare attraverso la sua paura e superarla. C’è sempre il modo di oltrepassare gli ostacoli quando nel nostro profondo c’è la volontà di aiutare e di dare valore. Oggi questa è la mia passione, la mia missione, il mio lavoro. Uso la mia voce per aiutare le persone. L’agitazione si fa spesso sentire, quella mi accompagna sempre, ma oggi accolgo questa emozione, mi piace, mi fa capire quanto tengo al mio lavoro, e con gentilezza e un occhio di apprezzamento nei miei confronti mi metto nella condizione di essere di supporto e di aiuto attraverso le mie parole. Qualche giorno fa ho concluso “Unleash the Power Whithin”, il più grande corso virtuale della storia di Tony Robbins, dove ho avuto l’onore, nel ruolo di Senior Leader, di accompagnare 340 persone attraverso uno straordinario percorso di trasformazione e di crescita. Se anche solo una mia parola ti può aiutare a prendere coraggio e agire per affrontare le tue difficoltà, allora sì che aver dato voce alla mia voce ha trovato il suo scopo, quello di far emergere in te i doni che hai dentro per poter donare valore al tuo mondo. Lì fuori c’è qualcuno che aspetta di ascoltare le tue parole. Ripassiamo insieme alcuni concetti: Questa fobia è molto comune, paragonata anche alla paura di morire. Questa paura ha un nome: Glossofobia. La glossofobia deriva dal greco γλῶσσα – glōssa – lingua, e φόβος – phobos - paura o fobia, è la paura di parlare in pubblico. Quest’ansia sproporzionata si accompagna a palpitazioni in aumento, sudorazione, bocca asciutta, mani ghiacciate, la voce tremula… Queste sensazioni arrivano quando c’è la necessità di parlare in pubblico, anche davanti a poche persone, anche al solo pensiero di doverlo fare. Quando questi arrivano la persona mette in atto dei comportamenti di evitamento. Ti ricorda qualcuno? Saper parlare in pubblico è fondamentale in molte situazioni come lavoro, scuola, università e situazioni sociali. Come è possibile quindi superare questa paura? 10 STRUMENTI PER DARE VOCE ALLA TUA VOCE 1) ACCOGLI LE TUE EMOZIONI Essere nervosi non è sempre una brutta cosa. È giusto essere agitati prima di una nuova presentazione, vuol dire che è importante per te fare bene. Con gli strumenti di coaching puoi imparare a riconoscere e a gestire le tue emozioni in modo da gestire la tua performance. 2) CREDI NEL TUO VALORE Ciò di cui parli ha valore per le persone che ti ascoltano. Le persone hanno bisogno di ascoltare ciò che hai da condividere, perché darà loro immenso valore. Devi credere e sapere che le persone che ti ascoltano abbiano bisogno di ascoltare ciò che hai da condividere perché darà loro immenso valore. Come si ottiene questa convinzione? Mantenendo il focus sugli altri e non su sé stessi. 3)   VISUALIZZA IL TUO SUCCESSO Prendi l’abitudine di ritagliarti qualche minuto in tranquillità per chiudere gli occhi e immaginare la tua performance. Ripassa mentalmente tutta la tua presentazione e immagina di muoverti immagina di vedere le persone rispondere alle tue domande, ascolta il suono dell’applauso finale. 4) DIVERTITI Sii giocoso, appassionato ed energico. Non prenderti troppo sul serio. Le persone vogliono essere intrattenute più di quanto vogliano essere istruite, quindi fate entrambe le cose! 5)  INIZIA CON PICCOLI PASSI Un buon modo per cominciare è coinvolgere amici e parenti nelle tue prove. Chiedi loro di farti da pubblico e di darti poi un feedback sincero. Può sembrare strano, in realtà è molto più difficile parlare di fronte ad una o due persone che davanti a mille! 6)  RESPIRA Fare respiri lunghi e profondi aiuta a trovare la calma. Esistono diversi esercizi che ti possono aiutare ad esercitare una respirazione di pancia e a rilassarti. 7)  PREPARATI La chiarezza è potere. Devi sapere di cosa vuoi parlare. Progettare il proprio intervento è fondamentale. Cosa dire in apertura, quali informazioni presentare, cosa dire in chiusura. Esercitati. 8)  COINVOLGI CHI TI ASCOLTA Interagisci, trasforma la tua presentazione in un’interazione attraverso domande. Fai partecipare alla conversazione chi ti ascolta. Trasformali in amici nella tua mente prima di parlare. Coinvolgere può anche essere un modo per prendere fiato, bere dell’acqua e riorganizzare i tuoi pensieri. 9)  EMOZIONA L'emozione è il tuo potere, racconta storie, coinvolgi chi ti ascolta nell'esperienza. Devi riempire la stanza di energia e di passione. 10)  AZIONE Sfidati. Trova il modo di metterti alla prova. Alza la mano ogni volta che puoi. Dai voce alla tua voce, non privare il mondo dei doni che hai.

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Infinite cose da fare e così poco tempo…

Cos'è davvero la produttività e come migliorarla. La definizione classica di produttività è: "un modo per misurare l'efficienza". In un contesto economico, la produttività è il modo di misurare la produzione che deriva da unità di input. Pensiamo all'agricoltura: un albero che produce dieci mele non è molto produttivo. Ma un albero che produce 800 mele, ha un rendimento migliore per la tua piantagione di mele. Ma cos'è la produttività nella tua vita quotidiana? È facile produrre teorie ed esempi basati su unità o numeri, ma la tua vita non è una catena di distribuzione. Per ottenere ciò che desideri nella vita, devi imparare che ciò che ti rende produttivo non è un'agenda o una lista di cose da fare. La produttività è un’arte che nasce più nel profondo. Se fosse una scienza basterebbe avere un protocollo che tutti possono usare indistintamente. La realtà non è così. Una mia cliente, per esempio, è super produttiva la sera mentre ascolta musica classica, mentre un altro mio cliente lo è la mattina dopo aver fatto la sua corsa. Che cos'è la produttività? Charles Duhigg, nel suo libro Smarter Faster Better, la definisce così: “saper fare certe scelte, in certi modi, che ci fanno passare dall'essere semplicemente occupati, a veramente produttivi". Ci sono persone, come una mia cara amica, che hanno la giornata piena di cose fa fare, ma producono ben pochi risultati perché non hanno un metodo. I miei colleghi americani dicono: “corrono in giro come galline senza testa”. Io sono molto grata a Tony Robbins anche perché mi ha insegnato il suo approccio alla produttività: si concentra sui modi in cui le persone possono sistematizzare e gestire meglio la propria vita, in modo da smettere di procrastinare e avere più tempo per fare ciò che desiderano. Come si definisce la produttività? Sebbene l'obiettivo finale del cercare di essere più produttivi, sia del tutto personale, la produttività consiste sempre, nell'ottenere i risultati desiderati con meno tempo e fatica. Quando si cerca di capire come essere più produttivi, in realtà, si cerca un modo per raggiungere i propri obiettivi avendo poi più tempo da dedicare a ciò che conta davvero. Perché la produttività è importante? La produttività non è solo un modo per fare di più al lavoro o per far crescere più mele. Quando ti domandi: "Che cos'è la produttività per me? Perché voglio essere più produttivo?", la risposta più ovvia che probabilmente ti verrà in mente è che così potrai avere più tempo libero per fare le cose che ti piacciono. Se riesci a raggiungere prima i tuoi obiettivi, avrai il tempo di fissarne e raggiungerne altri, sia che si tratti di rilassarti a leggere un libro sia che si tratti di imparare una nuova abilità. Inoltre, quando si raggiungono più obiettivi al giorno, si manifesta una netta diminuzione dei fattori che creano stress nella vita. Invece di rincorrere il tempo per cercare di fare tutto, completerai le tue attività al momento più opportuno. Nel tuo business, sarai in grado di fare di più con meno: meno tempo e meno risorse. Quando la produttività dei tuoi collaboratori aumenta, si incrementa l'efficienza e si riducono i costi, migliorando, alla fine, il flusso di cassa e le entrate. LA DIFFERENZA TRA MOVIMENTO E PRODUTTIVITÀ: Cosa non è la produttività? Quando si pensa a una persona produttiva, ci si immagina subito una persona che è sempre occupata, che si muove costantemente tra le proprie attività e i propri incarichi, che si spinge fino alle scadenze, e che sembra intrappolata in un accumulo di doveri che cresce di giorno in giorno. Spesso associamo l'essere occupati all'essere produttivi, ma non sono la stessa cosa. Quando si comprende davvero il significato della produttività non si rincorrono le scadenze, non si resta indietro rispetto a tutto ciò che si deve fare in un giorno, una settimana, un mese o un anno. Al contrario, si anticipa la tabella di marcia. Non ci si sente stressati e ansiosi per l'infinita lista di cose da fare. Ci si sente appassionati ed entusiasti. COME ESSERE PRODUTTIVI NELLA VITA: Tutti noi abbiamo 24 ore in un giorno; la produttività consiste nel riuscire a sfruttarle al meglio e a creare abitudini durature di realizzazione e appagamento, invece di inseguire liste infinite di compiti. Come dicevo puoi correre a vuoto come una gallina senza testa, cioè puoi essere impegnato ma non produttivo, oppure essere molto produttivo senza essere troppo impegnato. Andare a fare la spesa al supermercato con una lista non organizzata ti fa andare avanti e indietro, se invece la suddividi per reparti sarai più efficace, in meno tempo prenderai tutto ciò che serve. Ecco come lavorare in modo più intelligente, non più difficile. 1. SCOPRI COSA TI RENDE PRODUTTIVO: Che cos'è per te la produttività? Quale è il significato che tu dai alla produttività? Perché vuoi aumentare la tua produttività? Collega la produttività alla tua passione e al tuo scopo nella vita, questo è il modo migliore per ispirarti ad agire. Perché hai fissato questi obiettivi? Se vuoi davvero aumentare la tua produttività, pensa a cosa ti spinge a farlo. Certo, probabilmente vuoi guadagnare di più nel tuo lavoro o poter fare più vacanze, ma il perché lo vuoi fare è davvero importante. Qual’ è il desiderio o lo scopo che guida le tue azioni? Vuoi essere la migliore versione di te stesso? Vuoi prenderti cura della tua famiglia, dei tuoi amici? o dell'ambiente? Tenere sempre a mente il tuo scopo ti aiuterà a guidarti, anche ne momenti più faticosi. 2. TROVA IL TUO MODELLO DI RIFERIMENTO DI PRODUTTIVITÀ: Tutti vorremmo avere più successo con meno sforzo. Ma come si può calcolare la produttività, per non parlare di aumentarla? Il primo passo è trovare alcuni modelli di cosa significa e cosa non significa produttività per te. Come dice Tony Robbins, il successo lascia indizi, e anche il fallimento lo fa. Se desideri aumentare la produttività sul lavoro, prendi a modello un collega riconosciuto per la sua grande produttività. Cerca qualcuno che abbia una visione chiara della propria giornata, che sappia porre limiti al proprio tempo e che sappia portare a termine i progetti in anticipo. Chiedigli come ha creato la sua particolare strategia e se utilizza qualche risorsa particolare. Puoi iniziare a progettare il tuo metodo modellando il suo. Trovando le persone che incarnano il tipo di produttività che desideri e che stai aspirando ad avere puoi visualizzare, attraverso loro, come esserlo. 3. TRASFORMA LA PRODUTTIVITÀ IN UN'ABITUDINE: Sarebbe bello poter dire “sto facendo un cambiamento, sto imparando qualcosa di nuovo”, e poi tutto questo avviene automaticamente e senza sforzi. Ma imparare a essere produttivi nella vita, come qualsiasi altra cosa, richiede dell’impegno. Sono necessari tempo e azione per formare una nuova abitudine, sia che si tratti di creare un metodo per guidare al meglio la tua giornata sia che si tratti di costruire l'abitudine settimanale di allenarsi in palestra. Quando qualcosa diventa un'abitudine, più facilmente si riesce a integrarla nella routine, e ben presto ci si rende conto che è diventata un’azione automatica. Trasformando la produttività in un'abitudine, potrete ottenere molto di più nella vostra vita personale e professionale. 4. PROCURATI GLI STRUMENTI GIUSTI: Il successo è per l'80% mindset e per il 20% strategia, ma è comunque importante avere gli strumenti giusti nella nostra cassetta degli attrezzi. Ci sono molti prodotti in circolazione, app, agende e coach esperti e qualificati che possono supportarti nel raggiungimento del tuo obiettivo. Trova il tuo modo nuovo di pensare e gestire la tua giornata e la tua vita. Abbandona l'elenco di cose da fare e crea una visione avvincente per il tuo futuro, così da realizzare tutti i tuoi sogni. C'è una grande differenza tra movimento e realizzazione, gli elenchi di cose da fare garantiscono che tu ti senta realizzato nel completare i compiti, ma non ti assicurano l’avvicinarti ai tuoi obiettivi finali. Lavorando per diventare più produttivi, ridurrai gli sprechi di tempo e tornerai a concentrarti su ciò che vi sta veramente a cuore. Il tempo è una risorsa da utilizzare bene. Una volta sprecato non torna più indietro. Le nostre esistenze sono sempre più complesse, con stimoli e richieste continue. Gli smartphone dovevano renderci più produttivi e, per alcuni, sono diventati solo causa di distrazione. Ogni strumento, ogni risorsa può essere sfruttata o sprecata, dipende da noi. Come dice Tony Robbins: "Non puoi avere un piano per la tua giornata finché non hai un piano per la tua vita".

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La Mia Piccola Mente

“La mia piccola mente sta sempre lì, in agguato, pronta a dirmi ciò che pensa, pronta a dirmi cosa fare, pronta a dirmi cosa provare. Dice di sapere cosa sia giusto per me, anche quando non lo è… La mia piccola mente mette sempre in discussione tutto.” La nostra piccola mente è sempre lì per assicurarsi di tenerci al sicuro, ma, non sempre, è lì per aiutarci o per renderci felici. Dobbiamo essere consapevoli della funzione della nostra mente, così da imparare a guidarla, anzi, così da imparare a giocare con lei. Recentemente ho lavorato con una mia coachee, una giovane ragazza di nome Selvaggia. Giornalmente al suo risveglio saliva sul ring e cominciava a combattere con la sua mente, fino a sera. Durante le nostre sessioni le frasi che più di frequente ascoltavo dire da lei erano: “Tutti i miei ostacoli sono a livello mentale… La mia voce interiore mi martella… È come se avessi una persona accanto a me, tutto il giorno, che mi rimprovera continuamente… Mi domando spesso dove vuole portarmi la mia testa… Tutti questi pensieri mi tormentano e mi ostacolano… L’altro giorno la mia testa mi ha vinta ancora… Lei mi dice di non fare una cosa, crea un totale annebbiamento, e io non la faccio… Ho sempre questo mio dialogo interiore che mi disturba… Non so cosa stia succedendo alla mia testa, continuamente lotta contro di me… Mi sento imprigionata in questa scatola che è la mia testa… Non deve e vincere lei, devo vincere io.” Ti capita mai di avere pensieri simili? L’obiettivo più grande di Selvaggia era quello di vincere la sua testa, cambiare la sua mente, d'imparare a usarla a suo beneficio, d'imparare a darsi la forza necessaria per raggiungere il suo scopo, d'imparare a modulare tutti questi pensieri a suo beneficio, e imparare a gestire la sua testa per stare in pace, per stare finalmente bene. Selvaggia ha cominciato così a lavorare con la sua piccola mente. La nostra piccola mente non identifica chi siamo, è solo uno strumento che dobbiamo imparare a utilizzare. Come detto tante volte la nostra mente è programmata per tenerci al sicuro, protetti, lontano da ogni pericolo, lontano da tutto ciò che non è familiare, lontano da tutto ciò che è diverso, lontano da tutto ciò che è cambiamento. Ti ricordi la frase: “La mente, mente!” Selvaggia ha imparato a ringraziare la sua piccola mente ogni volta che provava a proteggerla, adesso sa che quello è il suo compito; ha imparato a dirle che comprende il suo buon intento, che capisce e apprezza quello che sta cercando di fare, che sta solo cercando di tenerla al sicuro, e ha anche imparato a dirle che adesso può farcela da sola, perché adesso è in grado di gestire la situazione, di affrontarla e di superarla. Prova anche tu a dire “grazie” alla tua piccola mente, per tutte le volte che ha voluto proteggerti, dille che capisci e che apprezzi quello che sta cercando di fare, in fondo sta solo cercando di tenerti al sicuro. Prova a dirle che adesso tu puoi farcela, e che non si deve preoccupare per te, perché tu sai gestire la situazione. In una delle ultime sessioni, Selvaggia mi ha detto: “Ieri, appena la mia mente ha cominciato a parlare, mi sono messa a ridere, e lei, automaticamente, ha cambiato lo schema, la mia testa ha finalmente agito per il mio bene e per la mia serenità, passando automaticamente da uno stato depotenziante a uno stato potenziante, e questo oggi lo voglio celebrare. Il coaching mi ha dato un metodo. Adesso, sono io la mia voce!” Selvaggia ha imparato ad allinearsi con la sua mente e a reindirizzarla. Apprezzandola, onorandola e rispettandola. È oggi consapevole che la sua piccola mente cercava solo di aiutarla. Selvaggia oggi ha la sua vita nelle sue mani, sa cosa vuole raggiungere e sa cosa vuole ottenere. Invece di reagire passivamente, Selvaggia è oggi in grado di agire pro attivamente, costruendo una vera alleanza con la sua piccola mente in modo da raggiungere gli obiettivi desiderati, insieme. Quello che diciamo ad alta voce è importante. Ma è quello che sussurriamo a noi stessi che fa la grande differenza! 3 STEPS PER IMPARARE A GIOCARE CON LA TUA PICCOLA MENTE: Diventa consapevole dei tuoi pensieri. Riconosci quando sono potenzianti e quando sono depotenzianti. Quando la tua piccola mente si fa sentire, prova a domandarti: è questa la verità? Dai alla tua piccola mente un nome divertente. Per es. Selvaggia l’ha soprannominata “La Mia Piccola Impicciona”. Sorvegliala e sorprendila sul fatto. Interrompi il suo schema in un modo semplice, trasformando il suo linguaggio. Ecco alcuni esempi: Non posso farlo, è troppo difficile.  Posso farlo, dividendolo in più piccoli passi. Loro lo stanno facendo meglio di me, io sono un fallimento. Ammiro il loro successo, cosa posso imparare da loro? Odio il mio corpo, e come sembro. La mia apparenza non definisce il mio valore. Il mio corpo mi permette di fare le cose che amo. Dovrei essere molto più avanti nella mia vita, adesso. Sono nel mio personale cammino. Cosa posso fare oggi per avvicinarmi ai miei obiettivi? Sono stupido/a. Non avrei dovuto fare questo errore. Stavo facendo del mio meglio allora. Cosa posso fare in modo diverso nel futuro? Cosa succede se fallisco? Cosa succede se ce la faccio? E se vado e non mi diverto? E se passerò il miglior momento della mia vita? E se niente di tutto questo ne valesse la pena? E se potessi creare il mio scopo? E se non sarò mai abbastanza bravo? E se lo fossi già? Cosa succede se non raggiungerò mai questo obiettivo? E se fare del mio meglio fosse già più che abbastanza? E adesso festeggia, accendi la musica e balla! Quello che alleniamo e pratichiamo ripetutamente è ciò che emerge automaticamente in noi. "Le tue convinzioni diventano i tuoi pensieri. I tuoi pensieri diventano le tue parole. Le tue parole diventano le tue azioni. Le tue azioni diventano le tue abitudini. Le tue abitudini diventano i tuoi valori. I tuoi valori diventano il tuo destino." Mahatma Gandhi

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Cosa ho imparato da Valentino

Il numero 14 ha per me un significato particolare e dal gennaio 2016, il 14 di ogni mese celebro la vita e l’amore. Il 14 di questo mese, febbraio, ricorreva la festa di San Valentino. Una delle ricorrenze più diffuse nel mondo e dall’America all’Inghilterra, dal Brasile al Giappone, dalla Cina alla Thailandia, tutti gli innamorati il 14 febbraio dicono: “Ti Amo”. Ah, l’Amour l’Amour… Voglio raccontarti come San Valentino mi ha dato la possibilità di celebrare la vita e l’amore attraverso domande e riflessioni durante questa giornata. Quando mi sono svegliata mi sono chiesta: Ma come e dove è nata questa ricorrenza? Che cosa mi rappresenta davvero la festa dell’amore e degli innamorati? Ma soprattutto, tu lo sai chi è Valentino? Ecco qui come nasce e come si è diffusa la ricorrenza simbolo dell’amore in quasi tutto il mondo: Questa ricorrenza ha origini antichissime, che risalgono ai Romani. Febbraio era per loro il mese della rinascita e dal 13 al 15, per favorire la fertilità di uomini e donne, invocavano il dio pagano Luperco. Nei giorni dei Lupercali, grazie al dio della fertilità, era tradizione lasciarsi andare a una completa libertà sessuale. Nel tardo Impero Romano, questi comportamenti iniziarono a essere considerati non auspicabili e, per iniziativa della Chiesa Cattolica, furono banditi. Papa Gelasio I decise d'istituire una festa dedicata all'amore senza riferimenti alla sessualità. Questa è stata la mia prima riflessione della giornata: Decisione comprensibile, ma non pensi anche tu che la completa libertà sessuale e la passione siano molto importanti in una relazione intima di coppia? E qui la mia prima domanda: Cosa porta molte coppie a non avere una vita sessuale soddisfacente? Nel mio viaggio nella formazione ho imparato a conoscere l’energia femminile e l’energia maschile e ho imparato che il saper mantenere la polarizzazione tra queste due energie aiuta a mantenere alta la passione. Ho imparato anche che ci sono comportamenti che possono accendere o spegnere la nostra intimità. Cosa spegne o accende l’Energia Femminile? Il sentirsi invisibile la spegne, la soluzione è darle la tua attenzione sempre. Il sentirsi incompresa la spegne, la soluzione è offrirle una presenza reale, sempre! Il sentirsi insicura e non potersi fidare la spegne, la soluzione è rassicurarla, sempre! Cosa spegne o accende l’Energia Maschile? Essere criticato la spegne, la soluzione è ammiralo e apprezzalo, sempre! Il sentirsi chiuso e costretto la spegne, la soluzione è di essere aperta e disponibile al gioco, sempre! Il sentirsi controllato la spegne, la soluzione è di offrirgli libertà e amore, sempre! Già questi comportamenti possono aiutare a riaccendere la passione. Torniamo alla storia di San Valentino. Il pontefice Gelasio I decise quindi di trovare un sostituto al dio Luperco e d'istituire una festa da dedicare all’amore romantico, molto più in linea con la morale cristiana. Scelse Valentino da Terni, vescovo martirizzato, amico di giovani amanti e protettore dell’amore. Fu scelta la data del 14 febbraio, data in cui Valentino da Terni morì decapitato per aver celebrato il matrimonio tra la giovane cristiana Serapia e il legionario pagano romano Sabino. Un matrimonio che all’epoca non poteva essere ammesso, ma che Valentino e la sua rivoluzionaria fede nell’amore sancirono. È proprio vero che l’amore non ha limiti… Durante la sua lunghissima vita, le sue predicazioni avevano sempre al centro l’amore incondizionato. Tu sai che cosa è l’amore Incondizionato? Un altro racconto riporta la storia di due fidanzati che un pomeriggio erano impegnati a litigare per una questione da poco. Accortosi del litigio, Valentino regalò loro una rosa rossa dicendo che se fossero stati abbastanza bravi da stringerla senza pungersi, il loro sarebbe stato vero amore. I due ragazzi ci riuscirono e qualche tempo dopo chiesero al giovane vescovo di unirli in matrimonio. Nel corso degli anni, coppie d'innamorati, iniziarono a recarsi in pellegrinaggio a Terni il 14 febbraio, perché San Valentino benedicesse la loro unione. Il resto è storia… Possiamo dire che Valentino ha fatto anche un po’ il coach e che nella sua vita aiutava le coppie a superare i propri limiti, le proprie difficoltà e le proprie paure, per costruire una relazione solida e duratura. Nel corso della giornata del 14 febbraio, sempre pensando a Valentino, e in attesa di un appuntamento sono arrivate al mio udito le parole di una canzone che stavano trasmettendo alla radio: “… What I got to do To make you love me? … What I got to do To make you care? … What do I do To make you want me? ...” Riconosci questa canzone? Così cantava Elton John: Cosa devo fare per farmi amare da te? Cosa devo fare per farti interessare a me? Cosa devo fare per farmi volere da te? Ti sei fatto anche tu queste domande? Mi sono chiesta allora: cosa avrebbe detto Valentino a proposito di queste parole sull’amore? Non c'è nessun’altra area della nostra vita che sia più importante o che porti più gioia o più dolore, che l'area delle nostre relazioni intime. Siamo tutti alla ricerca di questo amore magico; tutti vogliamo ricevere l'amore di qualcuno che adoriamo e che ci adora, e che a sua volta ci veneri. Non c'è fonte di gioia, felicità, appagamento, dispiacere o dolore più grande, che nell’amore e nelle relazioni intime. Le relazioni sono l'ambito della vita che ci incute più paura perché fa scatenare in noi le due paure primarie: la paura di non essere all’altezza e la paura di non essere amati. Tutte le nostre emozioni, amore, passione, estasi, gioia, frustrazione e paura all’interno di un rapporto intimo tendono ad amplificarsi e questo è proprio lo scopo delle relazioni: esaltare le emozioni umane. Citando Tony Robbins: “L'amore è l'ossigeno della vita; è ciò che tutti vogliamo e di cui abbiamo più bisogno.” E come dice Rumi: "Il tuo compito non è quello di cercare l'amore, ma semplicemente d'individuare tutte le barriere che hai costruito dentro di te e contro di lui.” Mi sono quindi ricordata delle 3 dimensioni di una relazione che ho imparato proprio da Tony Robbins: • Uni-Dimensionale: qui non c’è nessuno stadio della relazione. Tutto è centrato su te stesso, tutto gira intorno a te stesso. La tua attenzione si concentra su ciò che stai ottenendo dalla relazione, e cerchi di tenere sotto controllo il rapporto. • Bi-Dimensionale: siamo al 5,4,3 o 2 stadio della relazione. Qui è tutta una questione di uguaglianza. Le energie sono depolarizzate. La tua attenzione è rivolta sia a soddisfare le tue esigenze e anche quelle del partner. La tua convinzione è che “io mi prenderò cura di me stesso, tu ti prenderai cura di te stesso e insieme cercheremo di prenderci cura l’uno dell’altro. Se però non riesco a soddisfare le mie esigenze, interrompo questa relazione”. • Tri-Dimensionale: siamo al 1 stadio della relazione. “I tuoi bisogni sono i miei bisogni. Farò qualsiasi cosa per farti stare bene.” La passione arriva dalle energie opposte e ben polarizzate. Quando la relazione è a questo stadio, ci si assume la responsabilità totale di come si sente l’altra persona. Non ti fermerai o non ti arrenderai per nessun motivo, fino a quando non riuscirai a soddisfare le esigenze del tuo partner. Ti ricordi che Valentino parlava di amore incondizionato? Qui la regola è: il mio amato viene prima di me. Se ami davvero in modo tridimensionale, metti i sentimenti e bisogni del partner prima dei tuoi. La tua relazione è un luogo dove vai a donare, e non un posto dove vai a prendere. Che cosa dai alla tua persona amata? Gli dai realmente ciò che vuole e di cui ha bisogno, ciò che tu pensi vorrebbe o forse quello che tu vorresti ricevere? Cercando su Instagram l’ispirazione per una frase da accompagnare a una foto che avrei postato sul mio social il 14 febbraio proprio per San Valentino mi è apparso questo post: "Lloyd, sto cercando una bella frase per la festa degli innamorati" "Credo sia uno sforzo inutile, sir" "E perché mai, Lloyd?" "Perché l'amore non ha bisogno di parole di altri. L'amore ha solo bisogno di vita insieme" "Un pensiero davvero impegnativo, Lloyd" "Come l'amore quando è vero, sir" A questo punto ho pensato: Valentino mi sta parlando! Tony Robbins mi ha insegnato che le relazioni sane riguardano una forma disinteressata di amore romantico in cui metti sempre il tuo partner al primo posto. Questo tipo di amore ti sveglia e ti dà la vita. Ti incoraggia a dare il meglio di te e a concentrarti sul dare piuttosto che sul prendere. Mi ha insegnato anche che quando scambi le tue aspettative con l'apprezzamento tutto il tuo mondo cambia, inclusa la tua relazione. La chiave per creare e vivere una relazione straordinaria e appagante è innanzitutto lavorare su te stesso: sforzandosi costantemente a eliminare le paure, a migliorare sempre e a decidere di concentrarsi su ciò che puoi effettivamente dare al tuo partner. Così facendo, non solo si sviluppa un'incredibile forza interiore, ma si avrà molto più da offrire al nostro amato. Ogni relazione presenta anche delle sfide e, a volte, trovare e costruire una relazione sana è proprio la sfida. Questa inizia con la comprensione e la consapevolezza di dove si è veramente in termini di relazione intima. I 6 Stadi di una Relazione: STADIO 1: Un rapporto magnifico ricco di amore e di passione. STADIO 2: Un rapporto d’amore, ma con poca o senza passione STADIO 3: Un rapporto con poco amore e poca passione. STADIO 4: Stai pianificando la tua fuga! STADIO 5: Non sei in una relazione, ma vorresti esserlo. STADIO 6: Non hai una relazione e non vuoi averne una. Tu dove ti trovi adesso? Valentino citerebbe queste parole: "A meno che non sia un amore folle, appassionato, straordinario è una perdita di tempo. Nella vita ci sono già troppe cose mediocri. L'amore non dovrebbe certo essere una di queste." _Dream For An Insomniac Se stai vivendo una relazione intima passionale, romantica, amorevole e soddisfatta oppure una che è l’esatto contrario, c’è sempre un modo per creare un livello di gioia, passione, estasi e amore insuperabili portando la tua relazione attuale a uno stadio più elevato. Se stai valutando di prendere una decisione su ciò che non sei più disposto ad accettare, il chiarire ciò che davvero vuoi ti aiuterà ad avere la relazione e/o il partner che desideri. Ricordati che nulla potrà mai avvicinarsi al senso di appagamento profondo che deriva da una relazione appassionata e amorevole con qualcuno che veneri e che ti venera. Tony Robbins mi ha insegnato questi principi: • Comprendi cosa vuole veramente il tuo partner e di cosa ha bisogno: desideri, valori, credenze, regole, paure. • Dai quello di cui ha veramente bisogno: Esplora costantemente nuovi modi di dare piacere. • Sii consapevole di cosa vuoi veramente: Diventa il tipo di persona a cui gli altri desiderano dare. • Dai così tanto al punto da far diventare il tuo partner il tuo: "Fan più entusiasta" • Le relazioni ci offrono le lezioni spirituali più profonde della nostra vita. Dobbiamo imparare a dare, a condividere i nostri doni e ad amare incondizionatamente. • Il 95% del successo si basa sulla scelta del partner giusto. • La parte più importante della fase di selezione è diventare per prima cosa tu stesso il tipo di persona che desideri attrarre nella tua relazione. • È improbabile che la natura di una persona possa cambiare. Per questo è bene sapere con chi si decide d'intraprendere una relazione. • Se hai una relazione con la persona giusta per te, nonostante tutte le sfide e le difficoltà che si presenteranno, potrai riaccendere la passione. L'amore romantico può dare un nuovo significato alla tua vita. Non c'è niente come l'amore profondo e incondizionato di un partner romantico. Quando ci sentiamo compresi e accettati siamo liberi di essere noi stessi e di realizzare i nostri sogni. Come dice Richard Bandler, fondatore della PNL: “La libertà è tutto e l'amore è tutto il resto.” E se non hai ancora trovato l'amore romantico non lasciare che questo ti impedisca di vivere con lo scopo di dare agli altri e condividere il tuo amore come puoi. Quando ti avvicini al mondo con amore e gratitudine, il mondo ti si apre in modi che non avresti mai creduto possibili. Quando dai il tuo amore liberamente, l’universo ti assicura di recuperarlo dieci volte tanto e di trovare una vita di appagamento, e quando non lo fai, il tuo mondo può diventare chiuso e insoddisfatto. Questo è quello che mi ha insegnato Valentino, dandomi la possibilità di celebrare l’amore e la vita anche il 14 febbraio.

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Il Giudizio e la Leadership

Durante le mie sessioni di coaching mi ritrovo spesso a parlare di giudizio. Giudicare è un comportamento che l’essere umano è portato in maniera naturale a utilizzare, per valutare qualsiasi cosa e qualsiasi situazione, per capire se quella stessa può essere pericolosa oppure no. La mente umana è strutturata per proteggerci e mantenerci al sicuro, è per questo valutiamo e giudichiamo. Questo, però, non ha nulla a che fare con il criticare, parlare male, e sentenziare. Cosa che spesso facciamo con il mondo intorno a noi, e, molte volte, anche con il mondo dentro di noi. Venerdì mi sono trovata a riflettere e a lavorare, ancora una volta, con una mia cliente riguardo questo schema di comportamento che, nonostante il costante allenamento, ogni tanto riappare. Voglio domandarti: quale è il tuo rapporto con il giudizio? Ti sorprendi a giudicare e a criticare il mondo che ti circonda e magari, a volte, anche te stesso? Il giudizio è un tema importante nella vita di tutti noi e, come per molti, ha caratterizzato anche il mio percorso di crescita personale e il mio viaggio di formazione che mi ha portata oggi a essere chi sono, una Coach. Nel lavoro del coaching è fondamentale la sospensione del giudizio per poter essere di supporto e di aiuto ai nostri coachee, per accogliere, apprezzare e comprendere il loro mondo interiore, così da poterli guidare e sostenere i nostri clienti nel loro viaggio di trasformazione, evoluzione, ed espansione. Giudicare come criterio di valutazione è un modello comportamentale che, come detto prima, è naturale e normale se finalizzato al tenerci al sicuro dal pericolo per la nostra sopravvivenza. Lo schema comportamentale del giudizio è spesso anche associato a quelle che Tony Robbins, mio Maestro e Mentore, definisce le nostre paure primarie: la paura di non essere abbastanza e quindi la paura di non essere amati. Nel percorso di formazione per diventare Trainer nel mondo Robbins ho sentito spesso parlare di leadership, di giudizio e di paure primarie, tre concetti tutti correlati tra loro. Sai quale è la definizione di Leadership? La Leadership è la capacità d'influenzare in modo significativo i pensieri, i sentimenti, le azioni e i comportamenti di coloro che guidi. Ed eccoci qui al punto, come dice proprio Tony: “Non puoi influenzare qualcuno quando lo stai giudicando.” Durante un seminario chiamato Leadership Academy che stavo servendo proprio nel ruolo di Leader sono ricaduta anche io nel pattern del giudizio e della critica, ancora una volta, nonostante tutti i percorsi di crescita personale e tutti i corsi di formazione fatti. Dato il ruolo da me rivestito nel seminario ho voluto chiedere un confronto immediato con una mentore per capire meglio quello che stava succedendo. Raccontandole il comportamento che avevo messo in atto, ecco che è arrivata la domanda cruciale: “Quante volte hai criticato te stessa negli ultimi giorni?” Ebbene sì, questo significa che se si ricade in questa abitudine comportamentale, vuol dire che ancora non si ha smesso di metterla in atto proprio con noi stessi. Non era quindi possibile pensare di poter influenzare in modo significativo i miei pensieri, i miei sentimenti, le mie azioni e i miei comportamenti se continuavo a giudicarmi e criticarmi. La mia mentore infine, mi disse: “È l’ampiezza della capacità della tua Leadership che conta. Se vuoi procedere con il cambiamento di questa abitudine devi cominciare da te stessa e con te stessa.” Ci sono 4 livelli per misurare l’ampiezza della capacità della tua Leadership: Misurando la tua capacità d'influenzare te stesso: puoi influenzare te stesso costantemente per un bene superiore. Misurando la tua capacità d'influenzare un'altra persona: puoi influenzare costantemente una persona al tuo corrente livello. Sei adesso un bravo genitore, un grande amico, un eccellente mentore. Misurando la tua capacità d'influenzare un gruppo di persone: puoi influenzare molte persone contemporaneamente. Sei adesso un ottimo insegnante, un manager esemplare, un grande Leader di gruppi. Misurando la tua capacità d'influenzare un gruppo di persone senza la tua presenza: puoi influenzare molte persone senza che tu debba essere lì presente. Puoi solo influenzare qualcuno al livello di ampiezza che hai imparato, e puoi farlo partendo dal concetto imprescindibile: “Non puoi influenzare qualcuno quando lo stai giudicando.” Nel mondo Robbins si dice: “Lead yourself first!” Guida te stesso per primo! Il pattern del comportamento da cambiare era per primo il mio. Ti chiederai, quindi adesso cosa devo fare? Come posso fare una grande differenza nella mia capacità d'influenzare positivamente me stesso e di conseguenza anche gli altri? Ti chiedo quindi quale è secondo te l’antidoto al giudizio e alla critica? Ho imparato che la “kryptonite”, che l’antidoto alla critica e al il giudizio è l’Apprezzamento. Il riconoscere e l’attribuire un pregio. Trovare la bellezza delle cose e delle persone, anche la più piccola, degna di apprezzamento. Questo nuovo comportamento conduce all’apertura verso l’amore, verso la gratitudine, verso la comprensione, e verso l’accettazione. Questa nuova azione che deve partire da dentro di noi per noi, per poi poter uscire all’esterno verso le altre persone. Trova sempre ciò che apprezzi, pur piccolo che sia, in te stesso e negli altri, in modo da creare una abitudine così potente da non cadere più nel vecchio schema, perché ora che provi queste nuove emozioni e questi sentimenti ti risulterà difficile ricadere nella critica e nel giudizio. Tornando alla mia cliente di venerdì, ha condiviso con me che sarebbe dovuta andare a un corso che le hanno regalato a Natale, non ne aveva voglia e riteneva la docente insopportabile e antipatica, ma nonostante questo si trovava nella condizione di dover andarci per forza. Mentre parlava si è accorta immediatamente da sola che stava criticando e che questo atteggiamento le stava provocando una totale chiusura verso quello che avrebbe dovuto affrontare. Era opportuno farle vedere la situazione da un’altra prospettiva per prepararsi a poter godere appieno del corso e imparare da esso il più possibile. Le ho domandato di pensare intensamente a questa docente e di trovare un piccolo particolare, una piccola cosa, anche un piccolissimo dettaglio di questa persona da apprezzare. Quando lo ha trovato in un attimo la sua attitudine nei confronti di questo corso è cambiata radicalmente, immediatamente si è aperta in lei la volontà di ascoltarla e di apprendere il massimo da questa esperienza. Lunedì sera mi ha chiamata e mi ha detto: “Il corso è stato bellissimo, lei è bravissima e io ho imparato tantissimo. Ho capito che quando apprezzi non puoi fare altro che aprirti e accogliere.” Cambiare questo comportamento e trasformarlo dal giudizio all’apprezzamento non è semplice, per questo voglio condividere con te una facile strategia che ho utilizzato personalmente dopo quella lontana conversazione con la mia mentore. Ero davvero motivata a interrompere il vecchio comportamento, nocivo per me e per le persone intorno a me, e ero decisa mettere in pratica il nuovo comportamento, guidato dall’apprezzamento e dall’amore. Sono passata immediatamente all’azione, ho preso un nastro di tessuto e ne fatto un braccialetto, ho scritto da un lato “NO Giudizio” e dall’altro “Gratitudine & Apprezzamento”, e l’ho indossato. Ogni volta che mi sorprendevo a giudicare e criticare me stessa, prendevo il braccialetto e lo spostavo da un polso all’altro, accompagnando questo gesto con uno di apprezzamento e amore nei miei confronti: mi dicevo una parola o una frase amorevole e facevo un atto di riconoscimento, una semplice pacca sulla spalla per elogiare quello che stavo trasformando. Inizialmente spostavo il braccialetto molto spesso, poi, a un certo punto, è rimasto a lungo sullo stesso polso e sebbene avessi smesso di spostarlo non avevo mai smesso di fare quei piccoli gesti di apprezzamento e di amore quotidiani nei miei confronti. Un bel giorno l’ho tolto dal polso e l’ho appoggiato sulla mia scrivania, sotto al computer, davanti ai miei occhi, dove ancora oggi posso vederlo tutti i giorni, per ricordarmi il percorso fatto, per ricordarmi il grande passaggio fatto al mio livello successivo. Oggi mi ritrovo ad amarmi e apprezzarmi anche nelle mie più piccole cose, e sono soddisfatta di aver raggiunto il mio più alto scopo, quello di mettermi al servizio dei miei clienti con la massima apertura e comprensione, con profondo apprezzamento del loro mondo interiore, così da eseguire il mio lavoro al massimo del mio potenziale, applicando la sospensione di giudizio nelle sessioni con i miei coachee. Trova anche tu ogni giorno quella piccola cosa che apprezzi di te e negli altri e immediatamente ti aprirai all’apprezzamento e all’amore per vivere la tua vita lontano dalla critica e dal giudizio e per essere un vero leader di te stesso.

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ll Mio Nuovo Caos

Hai mai avuto quella cosa che devi fare e che sai di dover fare e che rimandi, rimandi, rimandi, rimandi… Ecco, io il fine settimana passato mi sono trovata finalmente a prendere una decisione che procrastinavo e rimandavo da anni: sistemare la libreria del mio studio. Sapevo che dovevo riordinare, mettere a posto, eliminare, buttare via, ma non trovavo il tempo, la voglia o il motivo giusto per farlo. Sapevo bene che passavo gran parte del mio tempo in mezzo a cose che oggi non sono più utili, e funzionali per la mia vita e il mio lavoro. Nonostante sapessi bene in quale brutta situazione mi trovavo, rimandavo perché era diventata ormai la mia normalità e mi ero abituata a essa. A un certo punto però non potevo più resistere in mezzo a quella confusione, in mezzo a tutte quelle cose vecchie e nuove, che mischiate insieme provocavano solamente “casino”. Qualcuno lo chiama anche teneramente “il mio casino”, ma sempre casino è. Sappiamo bene che prima o poi bisogna sistemarlo, altrimenti lo farà da sé per sé, inevitabilmente. Nessun sistema, nessun essere, può sfuggire al rigenerarsi spontaneamente. Ma è veramente il “nostro casino” o è qualcosa che si è creato nel corso del tempo, senza una logica, senza una consapevolezza, senza una volontà, cose che si sono messe in fila una dietro l’altra per puro caso, come un accumulo di ore, di giorni…? Freud diceva: “L’uomo civile ha barattato una parte della sua possibilità di felicità per un po’ di sicurezza”. Frase usata per suggerire che, di fronte a due scelte, preferiamo attenerci a qualcosa di familiare anche se spiacevole, questo perché l’alternativa potrebbe essere peggiore della situazione attuale, poiché ancora sconosciuta. Il mio momento giusto è arrivato, ho deciso e ancora più importante ho agito. Ho svuotato tutta la libreria e ho distribuito libri su tutto il pavimento di casa, mettendomi nelle condizioni di non poter più tornare indietro e trovarmi finalmente a sistemare “il mio casino”. WOW che bello! Ce l’ho fatta! Ho preso una decisione e ho agito su di essa e indovina un po’, proprio come diceva Freud, invece di essere contenta, soddisfatta, ed entusiasta mi sono detta: ma chi me lo ha fatto fare?! Eh sì, per un attimo mi sono pentita, ho rimpianto “il mio vecchio casino”, ho rimpianto le mie vecchie sicurezze, quelle stesse che hanno provocato in passato proprio quel disordine. Mi si proponeva adesso un nuovo ordine da decidere, da gestire e organizzare. Un nuovo e ancora sconosciuto ordine. Nella mia testa giravano pensieri e dubbi. Mi troverò a buttare cose che nel passato mi servivano. Come farò a farne senza? Mi troverò a ordinare le cose in una nuova sequenza. Come farò a trovare ciò che cerco? Le incertezze che emergono ci fanno uscire dalle nostre abitudini, ci fanno uscire dalla nostra zona di comfort, e ci ritroviamo in questa nuova cosa sconosciuta, come direbbe Freud. Siamo disposti quindi a barattare un po’ della nostra felicità per queste sicurezze? Sì! Perché in queste insicurezze si scopre una nuova certezza, quella di non essere più la persona che ha dato al casino il potere di crearsi, ora si svela una persona nuova con nuovi bisogni e desideri, alla guida delle proprie decisioni, delle proprie scelte e della propria vita. Attraverso queste incertezze si cresce e si diventa capaci di mettere le cose nel posto giusto, di decidere consapevolmente dove metterle così da trovarle più semplicemente, perché adesso hanno un nuovo ordine che voglio definire: “Il mio nuovo Caos.” Voglio chiamarlo così per rifarmi alla teoria del caos, che ci parla di una sequenza ordine-disordine-ordine della natura e dell’universo, questa alternanza tra Caos e Ordine è fondamentale per l’esistenza e per la nostra vita. Il termine “caos” rinvia principalmente a uno stato di disordine e anche a una sorta d'indeterminazione della nostra mente che, percependo un oggetto sconosciuto, segnala il pericolo. Questa incertezza data dal pericolo deve essere accolta, non respinta, perché è proprio in questo momento che ci ritroviamo a crescere, a evolverci, e a diventare davvero chi vogliamo essere. Sistemare la libreria mi ha riportata al giorno in cui ho deciso d'intraprendere un percorso nel mondo della crescita personale, e ho trovato molte analogie tra queste due situazioni. Mi ricordo che quel giorno mi sono detta, proprio come ho fatto adesso: basta, così non posso più andare avanti, è ora il momento di cambiare! Quel giorno ho deciso di allontanarmi dal “mio casino” e andare incontro al “Mio Nuovo Caos”. Ciò che ritenevo difficile e impossibile in un attimo è diventato realizzabile, e sapendo che il percorso non sarebbe stato facile, ho agito e sono andata avanti, alcune volte ho desiderato tornare indietro, ma una volta presa la decisione, come ho fatto anche adesso, mi sono messa nelle condizioni di non tornare più indietro e posso dire che la mia vita da quel giorno è diventata più semplice guidata da me. Il risultato finale che ne deriva da questa alternanza di ordine-disordine-ordine è una nuova struttura, ordinata da noi, dove non vi è eccesso né mancanza, perché Caos non è “casino” e questa nuova sequenza se consapevolmente anticipata e guidata può portarci al destino che abbiamo sempre desiderato per noi. Quale è l’insegnamento da trarre da tutto questo? Nel corso del tempo inevitabilmente si accumulano cose nella libreria esattamente come nella nostra vita, ogni tanto dobbiamo fermarci e fare ordine. Facendo chiarezza, eliminando ciò che non serve più e creando un Nuovo Nostro Caos, quel caos dove si cresce e si evolve, diventando una persona nuova, cresciuta e più completa. In attesa del Mio prossimo Nuovo Caos ti auguro un buon momento di ordine!

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Tra il dire e il fare

Nel mondo della crescita personale e del coaching siamo bombardati da frasi, citazioni, consigli e suggerimenti. Hai mai pensato quale è la loro utilità e a che cosa servono? Anche io condivido quotidianamente su i miei canali social frasi, pensieri e parole. Il mio obiettivo è quello di portare le persone che mi seguono a soffermarsi qualche secondo, a riflettere e magari a porsi qualche domanda che normalmente non si fanno. Qualche giorno fa una mia coachee mi ha fatto un commento sotto ad un post che ha fatto riflettere me, e mi ha fatto domandare: come posso risponderle al meglio? Sotto il post: “La tua mente è un potente strumento. Quando la riempi di pensieri positivi, la tua vita comincia a cambiare.” (Buddha), il commento diceva: “Più facile da dire che a fare!!” Ed è verissimo, le cose sono molto più semplici da dire piuttosto che da fare e trasformarle in azioni. Ho elaborato così la mia risposta: Come dice il proverbio: “Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare.” Ma i più volitivi preferiscono la versione proattiva: tra il dire e il fare c’è di mezzo un ponte che si chiama incominciare. Noi coach potremmo proprio paragonarci ad un ponte, e quando la sponda sembra troppo lontana siamo capaci di accompagnare al di là, aiutando proprio ad incominciare. Durante le sessioni di coaching, durante la definizione dei tuoi obiettivi, c’è un momento molto importante ed incisivo che fa trasformare le parole in fatti, questo si chiama: processo decisionale. Come dice Tony Robbins: “È nel momento delle decisioni che si plasma il tuo destino.” Ed ecco qui un’altra frase… Eh sì, perché è proprio quando decidiamo che cosa vogliamo incominciare a fare, che cosa vogliamo smettere di fare, che cosa vogliamo fare di più e cosa vogliamo fare di meno che iniziamo a trasformare le nostre parole in azioni. Nel coaching una volta stabilito il tuo piano di azione lo si mette in pratica, ed è qui che si passa dalle parole ai fatti. Anche in questa fase delicata noi coach siamo di sostegno e di supporto e mentre metti in atto le azioni funzionali realizzi i tuoi obiettivi, al di là del ponte.

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